Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Acta s.p.a., ossia come ti privatizzo la monnezza.

  

E’ in discussione al Consiglio Comunale di Potenza la trasformazione dell’ACTA in una s.p.a. nel solco di quella più generale opera di privatizzazione dei servizi integrati in capo alle municipalità o agli ambiti provinciali, che sembra, in nome del mercato, non tener più in conto considerazioni strategiche su servizi come raccolta e trattamento dell’RSU, il cui affidamento a privati pone dei ragionevoli dubbi sulla corrispondenza tra finalità sociali del servizio in oggetto e ricerca di utile delle intraprese.

 

Basti pensare che la trasformazione privatistica di un’azienda finora pubblica ne trasla la titolarità dalla volontà popolare espressa in consiglio comunale ad un consiglio di amministrazione che risponde dei suoi atti ai suoi azionisti, per comprendere che troppa leggerezza è fatale all’idea di servizio pubblico.

 

Si risponderà che la società rimarrà comunque a partecipazione pubblica, come se qualcosa ostasse, a norma di codice civile, ad una successiva vendita a privati delle quote sociali, non essendo per loro intrinseca natura patti di inalienabilità validi per sempre, ma entriamo in merito alla faccenda, usando delle ipotesi per comprendere i probabili scenari futuri legati a questa operazione.

 

1) Se collaudo e prova di produzione (1.800.000 euro totali) dell’inceneritore di Potenza non fossero che le “chiusure” per sottrarre alle maglie della giustizia amministrativa un iter procedurale che ha portato a spese milionarie per la costruzione e la “stramba” gestione del sito, e quindi “bonificare” tutte le giunte comunali che dagli anni 80 ad oggi hanno “pelato” quella scomoda patata?

 

2) Se in realtà qualcuno sapesse che quell’inceneritore non potrebbe comunque mai aprire per una manifesta incompatibilità alle norme sulle emissioni e per una mancanza dei requisiti di accesso ai certificati verdi, quindi alla produzione, che neppure il collaudo potrebbe sanare, necessitando di una ristrutturazione talmente radicale dell’impianto da consigliarne una completa riedificazione?

 

3) Se la riedificazione del sito fosse finanziabile (come lo è) con i lauti contributi europei erogati dalla regione Basilicata attraverso il PIEAR e altri finanziamenti erogati dallo Stato chi lo riedificherebbe?

4) Basterebbe la ricostruzione dell’impianto o non si necessiterebbe anche di una gestione del ciclo dei rifiuti volta alla produzione di energia vendibile a prezzi “favoriti”, essendo nel frattempo diventata la termovalorizzazione dei rifiuti una forma “bizzarra” di energia rinnovabile?

Piano, qui si parla d’affari!

 

La trasformazione dell’ACTA in una s.p.a a motivo della maggiore flessibilità nella gestione non regge, poiché la sua trasformazione implica una capitalizzazione della stessa ottenibile nei fatti solo con la cessione dell’impianto di incenerimento collaudato e “sanato” dal comune di Potenza alla controllata, che avrebbe così i titoli per la variazione di natura giuridica, nessun debito in quanto quelli accumulati rimarrebbero in quota alle casse pubbliche e nel paniere delle sue attività la raccolta RSU della città di Potenza e comuni limitrofi, una cosa da 12-13 milioni di euro l’anno.

 

Un bocconcino molto prelibato per chi, volendo investire sul settore rifiuti in questa regione, potrebbe acquisire in un solo colpo impiantistica e servizio, quindi diritto alla costruzione lautamente finanziata della prima ed espletamento dell’attività ben remunerata della seconda, ed una bella operazione per la giunta Santarsiero alle prese con un debito storico incolmabile se non attraverso la vendita di “gioielli di famiglia”, quali il tribunale, lo stadio Viviani ed il suo terreno di gioco ed appunto l’ACTA.

 

Occorrerebbe allora trovare privati disponibili all’investimento, meglio se già presenti in regione, e chi oggi potrebbe essere a disposizione se non quella multinazionale francese Veolia, che già “gestisce” l’inceneritore in virtù di un contratto ceduto nell’anno in corso? Veolia che naturalmente, pur ceduta a sua volta nel contratto di gestione del sito di incenerimento già oggetto di programmazione provinciale sui rifiuti, continuerebbe a reclamare il canone di gestione, questa volta dall’ACTA che non avendo capitali a disposizione che non siano appunto l’inceneritore ed il servizio di raccolta, metterebbe in vendita una sua rilevante quota sociale che potrebbe arrivare anche al 40%. Privatizzazione forzata.

 

Ad ingresso effettivo nel capitale ACTA la Veolia avvierebbe così le pratiche di finanziamento per la costruzione questa volta di un termovalorizzatore nuovo di zecca per avere a disposizione un impianto di incenerimento con cui “trattare” termo-energeticamente non solo i rifiuti di Potenza e paesi limitrofi, ma anche quelli provenienti dalla zona sud della Provincia, come il Piano Provinciale dei Rifiuti indica.

 

E ci sarebbe da scommettere che la parte pubblica dell’ACTA non avendo più altri fondi a cui attingere sarebbe così “costretta” a cedere ulteriori quote sociali alla multinazionale francese, ben disponibile a farlo in cambio del controllo pressoché totale del ciclo dei rifiuti finalizzati all’incenerimento dell’RSU.

 Tutta fantasia dei soliti ambientalisti o c’è qualcosa di vero? Attendiamo risposte, sindaco Santarsiero.          Miko Somma, coordinatore regionale di comunità lucana-movimento no oil

8 pensieri su “Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

  1. una cosa sola mi domando, ma quella volontà popolare la cui espressione doveva essere il consiglio comunale e non un consiglio di amministrazione, è a conoscenza di questa discussione? io ci vedo ben poco di fantasioso, piuttosto vedo solo una regione messa in vendita pur di concludere qualche affaruccio…. meditiamo gente!!!!

  2. e martina, dovresti sapere che c’è una conventio ad excludendum sul sottoscritto tanto su basilicatanet, tanto sul pd3…ordini dall’alto?…io non ci faccio caso ed infatti non mi avete mai sentito, nè letto recriminare sulla cosa…ma forse evidentemente ho rotto più uova nel paniere di quante ne avessero calcolate questa volta

  3. E vedrai la vagonata di puttanate sotto forma di “dichiarazioni” che si scatenerà ora sull’organo ufficiale del regime per l’indagine Metapontum Agrobios…

  4. I NOSTRI milioni, forse.
    Questi qui, se ti invitano a prendere un caffè, fanno pagare te.

    Comunque, temo tu non abbia notato come è stata data la notizia al TG3: lettura di un comunicato, rigorosamente senza immagini, poi subito col servizio della riunione delle Pari Opportunità al teatro dell’opera, la maggior parte non ha sentito e chi ha sentito, vede il servizio pieno di donne e se ne dimentica.

    Pure il “Quotidiano”, che ha dato la notizia, il giorno dopo l’hanno messo a tacere…

  5. certo che l’ho visto…come al solito i tele-pennivendoli locali brillano per come indossano à la page le casacche del servilismo, ma ormai ho imparato a non scandalizzarmene più, perchè lo scandalo quando non è seguito dalla concretezza dell’agire comune contro il malaffare rischia di diventare persino funzionale al potere e ad i suoi riti di mascheramento (li abbiamo visti tutti gli effetti “dopanti” degli scandali del nano berluskoni, eppure molti ci sono cascati…al lupo, al lupo, no?)…martina, non arrivo certo dovunque, anche perchè oltre questo blog e quell’attività che si riesce a fare su facebook, per il resto dipendo dai comunicati che devo inviare proprio a quei media “servili” nella speranza che vengano pubblicati o ne venga data almeno menzione (cosa che come hai potuto constatare su basilicatass-net è alquento rara!)…dovete aiutarmi voi tutti, anche scrivendo articoli per il blog ed inviarmeli sulla casella di posta, perchè si cominci a dare un senso collettivo a questo lavoro di disvelamento della realtà che purtroppo a volte sono davvero quasi solo a portare avanti, beccandonmi anche accuse di personalismo o mono-partitismo, come spesso è capitato proprio da quelle parti o quelle persone che a sentirle predicare, proprio da questa parte avrebbero dovuto stare (pensa che un cretino che ha partecipato alle elezioni comunali di potenza, in riferimento a comunità lucana dise che vi vigeva il mio imperialismo)…roba da matti!!!…comunque per tornare alla cosa, occorre stare sulle notizie, martina, e sputtanare sia chi compie cose del genere, sia chi le diffonde in un sistema di informazione del tutto connivente (e solo qualche volta succube!)…il potere senza una sponda mediatica perde la sua visibilità ed il suo “fascino”.
    Già cominciare a portare qualcuno in quel “maledetto” consiglio regionale e cominciare a fare domande che richeidono risposte ineludibili potrebbe essere la schiusa delle uova del silenzio…ne conseguirebbero molte cose che ora non siamo in grado di determinare, sapendo che la “piazza” è ancora troppo poco piena ed il palazzo troppo sordo alle ragioni di chi oggi la riempie con la fatica di dover sacrificare molto a questa battaglia, correndo qui e lì per la regione, magari passando ore ed ore su un blog…un effetto domino, se vuoi, ma le dichiarazioni e le azioni di un consigliere regionale non si possono nascondere del tutto… comprendi ora il senso della partecipazione alle elezioni e della necessità di eleggere qualcuno che sia del tutto referente alle nostre ragioni e non più a quei poteri da cui discendono questi scandali che denunciamo e per i quali ancora non riusciamo a fare molto altro?

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