un piccolo momento

un piccolo momento mio che voglio condividere con chiunque, amico, nemico o semplice curioso, frequenta le pagine di questo blog…nella notte tra il 9 ed il 10 gennaio 1983 moriva mio padre nell’ospedale di taranto…la cosa di lui che ricordo con più piacere era quel senso di attaccamento alla terra di lucania che aveva, lui che era stato prigioniero in siberia per quattro anni durante la seconda guerra mondiale e mi raccontava spesso che il pensiero del sole, del vento, dei profumi di quella terra che aveva dovuto lasciare lo aiutavano a resistere…mi manca sempre un po’ e credo che sia anche qualcosa di quel suo amore che ascoltavo da ragazzino che oggi mi muove ed anche quando sembra che sia tanto stanco da dovermi fermare, mi spinge invece ad andare avanti per fermare lo scempio di questa bellissima terra che qualcuno sta oltraggiando

3 pensieri su “un piccolo momento

  1. gentile admin,
    ho perso mio padre pochi mesi fa.
    sono certo che un giorno avremo modo di confrontarci anche “de visu”
    ed è chiaro che giochiamo la stessa partita su fronti opposti,
    ma in questi passaggi di vita si posano le contrapposizioni e si lascia spazio solo alla compassione e al massimo rispetto.
    so bene quanto è duro questo momento.
    senza alcuna ironia (lo dico esplicitamente) ti auguro di trovare presto un senso a questa tragedia, come l’ho trovato io: per sopravvivere.
    forza!

  2. mi chiamo miko somma, sig. gallonero, e noto con piacere che dalle offese del suo primo commento al lancio eni siamo passati alla “compassione” ed al massimo rispetto, ma essendo accaduto tanti anni fa il dolore è cosa che si è elaborata nella quotidianità e quando si ripresenta assume il sapore della nostalgia per chi qualcosa ha potuto e voluto insegnarmi…nel porgere a lei la mia comprensione per il suo lutto recente, mi è grata l’occasione di ringraziarla comunque della sua partecipazione ad un mio momento di cui non faccio alcun mistero, postandolo in pubblico proprio per quel percorso di verità, a cui già accennavo nella mia precedente risposta a lei, che ognuno di noi deve saper affrontare anche pubblicamente – se in qualche modo “pubblici” si è, scrivendo quotidianamente su un blog tanto frequentato -perchè la morte è parte della vita, pur essendone il termine ed il dolore è anch’esso vita, e non certo una malattia
    non so quale sia il suo fronte, dal momento che pare avremo tutti contro (o lo saremo noi, cosa di non poco conto), ma al confronto il sottoscritto non si è mai tirato indietro e quando capiterà sarà ben accetto, nel rispetto reciproco e nella consapevolezza che l’unica via maestra è la “salvezza” di questa regione da un destino che pare ormai segnato…e le strade, se a volte hanno incroci con altre strade, da qualche parte pur sempre devono portare…e noi sappiamo esattamente dove conduce la nostra…e le elezioni regionali sono uno dei mezzi con cui percorriamo questra strada

  3. Carissimo, non mi capita spesso di soffermarmi su post per così dire “personali”. Il tuo mi ha davvero colpito poichè cela l’intangibile, piacevole, ricordo di sensazioni di una una persona cara insieme all’amarezza e forse anche frustrazione del sentire che quelle sensazioni non saranno più donate dalla nostra terra. Mai più. Sono ormai svanite, cancellate dalla stupidità e scelleratezza di pochi, sordi ad ogni suo richiamo, a quello delle proprie radici o semplicemente di un pò di buon senso. L’azione che con tanti sforzi stai portando avanti, ancorché non comprensibile a molti, è tale da donare fierezza, coraggio, induce a riflettere, magari anche per un solo istante su tutto ciò che attorno a noi sta cambiando, disegnando a tinte fosche una terra che non sarà più quella dei nostri padri. Ti saluto con un augurio, che in questa nostra città (Pz) e regione sta sempre più perdendo di significato, Buena Vida e a presto. Alfredo.

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