distruzione di una regione – atto primo

CONSIGLIO REGIONALE, APPROVATO IL PIEAR
 
14/01/2010 01.14.26
[Basilicata]

  (ACR) – Assicurare una gestione sostenibile delle risorse energetiche, attraverso una razionalizzazione dell’intero comparto ed una politica che incentivi la riduzione dei consumi e privilegi le produzioni di energia da fonti rinnovabili. Sono i principali obiettivi del Piano di indirizzo energetico ambientale regionale (Piear), che è stato approvato a maggioranza (favorevoli 20 consiglieri del centrosinistra, contrari i consiglieri Napoli, Pagliuca, Mattia, Ruggiero, Di Lorenzo, Lapenna e Simonetti) dal Consiglio regionale insieme alla legge che rende immediatamente prescrittive le norme in esso contenute. “Il Piear è il principale strumento attraverso il quale la Regione programma e indirizza gli investimenti, anche strutturali, in campo energetico nei propri territori e regola le funzioni degli enti locali, armonizzando le decisioni rilevanti che vengono assunte a livello regionale e locale, nel pieno rispetto delle direttive comunitarie vigenti”, ha detto il presidente della terza Commissione consiliare permanente Francesco Mollica (misto – Fdc), che ha illustrato in Aula il provvedimento sottolineando in particolare gli obiettivi di sostenibilità, coerenti con gli obiettivi europei, da raggiungere entro il 2020: ridurre del 20 per cento i consumi energetici, aumentare del 20 per cento la quota delle energie rinnovabili, ridurre di almeno il 20 per cento le emissioni di gas a effetto serra, aumentare almeno del 10 per cento la quota dei biocarburanti nel consumo totale di benzina e diesel, realizzare un mercato interno dell’energia che apporti benefici reali e tangibili ai privati e alle imprese, migliorare l’integrazione della politica energetica con le politiche agricole e commerciali.
Il Piano prevede entro il 2020 l’installazione complessiva di una potenza pari a circa 1500 MW, ripartita fra le diverse fonti energetiche (60 per cento eolico, 20 per cento solare termodinamico e fotovoltaico, 15 per cento biomasse, 5 per cento idroelettrico) con una produzione di energia elettrica corrispondente ad oltre 2000 GWH, che consentirà di raggiungere una sicura autosufficienza rispetto ai consumi regionali. Prevista, inoltre, la creazione di un “distretto energetico” in Val d’Agri, finalizzato principalmente all’insediamento di imprese innovative specializzate nella produzione di componenti di impianti e materiali del settore energetico, nonché di enti e soggetti capaci di svolgere ricerca ed alta formazione. Il Piear stabilisce anche il regime delle autorizzazioni, la cui procedura varia a seconda della potenza e della tipologia degli impianti.
Il Piano stabilisce, altresì, che in Basilicata non si possono costruire impianti nucleari né depositi di scorie radioattive
Nel dibattito sul provvedimento sono intervenuti l’assessore alle Attività produttive Straziuso ed i consiglieri Nardiello (Pdci), Mattia, Lapenna e Pagliuca (Fi-Pdl), Flovilla (Cp-Rb), Fierro e Ruggiero (Udc), Simonetti (Prc), Di Lorenzo, Tisci e Napoli (An-Pdl), Folino, Salierno e Di Sanza (Pd), Falotico (DeC).
Prima della discussione sul Piano energetico il Consiglio aveva approvato a maggioranza (favorevoli i consiglieri del centrosinistra, astenuti Fierro e Ruggiero, contrari Pagliuca e Napoli), in sede di controllo, l’assestamento al bilancio di previsione per il 2009 dell’Arpab e dell’Arbea e le variazioni ai bilanci di previsione per il 2009 del Parco di Gallipoli – Cognato e dell’Ater di Potenza.

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distruzione di una regione – atto primo…il piear è stato approvato ed al di là delle stupidaggini da ex verde del consigliere mollica che lo magnifica, ossequiando un lavoro legislativo che offrirà in pasto la regione agli interessi degli “energetici” che lo aspettavano da tanto (un territorio infrastrutturalmente praticamente vergine, poco densamente popolato ed ora interamente a loro disposizione!!!), molte sono le considerazioni che andrebbero fatte a cominciare dal dire che parlare di energie rinnovabili e non considerare l’impatto che esse comunque hanno sul territorio è pura demagogia, demagogia del resto in linea con tempi in cui chiunque parla di energie rinnovabili, ambiente e cose simili, declinando però nella realtà ben altre pratiche

in primis questo piano ha alla sua base una presunzione, quello di un aumento del fabbisogno energetico lucano del 7% annuo, a fronte di una realtà che per motivi ben chiari a tanti (sistema industriale in dismissione, consumi in calo, etc. etc) avrebbe dovuto quantificare prima di tutto un concetto…la basilicata rappresenta l’1% della popolazione italiana, consuma molta meno energia della sua sostanza demografica percentuale (0,70% circa) e già oggi con le estrazioni petrolifere che rappresentano il 75% dell’estratto italiano su una produzione-paese di idrocarburi che copre il 7% del fabbisogno totale di energia in un paese che per l’85% ricorre alle fonti di idrocarburi, la nostra regione copre circa il 5% del fabbisogno energetico totale del paese, altro che deficit energetico!!!…come a dire che fatto 1 il rapporto ideale tra popolazione e capacità energetica, la basilicata è già oggi ad un rapporto superiore a 6, calcolando il prodotto petrolifero, l’energia comunque già prodotta e l’attuale minor consumo energetico per abitante…parlare poi di riduzioni dei consumi attraverso il risparmio energetico, come da direttiva europea detta 20-20-20, è una palese contraddizione a quanto invece contenuto nel piear, che prevede solo e soltanto aumenti di produzioni….ma non è questo il solo punto dolente

oltre alla portata quantitativa dell’eolico, il macro-eolico, che viene fissato a 981 mw installabili (quindi a conti fatti da 300 a 400 nuove pale eoliche in una regione che già ne conta tante, circa 180, con l’aggiunta di altre 60-90 realizzabili dalla sel autonomamente) e che visti i numeri porta a pensare ad una vera e propria invasione di pale eoliche, oltre a quella strana percentuale di bio-massa che attribuisce un 15% di 1500 mw (quindi 225 mw) ma parla di soli 50 mw, senza distinguere tra mw termici equivalenti eventualmente a recupero termico e mw elettrici, che in ogni caso pur se fosse solo limitata a quei 50 necessiterebbe di circa 1000 canne di legna al giorno (mi esprimo in canne per dar modo a chi utilizza legna di ben comprendere, visto che una famiglia media lucana utilizza al massimo 3-5 canne di legna l’anno) e quindi o della totale sottomissione del patrimonio forestale regionale alle fornaci delle centrali (con i prodotto del sottobosco sarà al massimo possibile far andare 5 -10 di mw) o dell’importazione di legno dall’estero o della totale voltura dell’agricoltura lucana all’agri-energetico…ma in entrambi i casi, eolico e bio-masse le domande attualmente giacenti in regione superano ampiamente le disponibilità del piear, come più volte detto, ed i possibili contenziosi apriranno la strada ad un ulteriore sovradimensionamento dello stesso piano, attraverso deroghe ordinate dai tribunali amministrativi per le domande avanzate ex-ante…una jungla!!!

poi passiamo alle deroghe per gli impianti fino ad 1mw da autorizzarsi attraverso d.i.a. che aprono di fatto la strada alle speculazioni ed alla terra di nessuno, o al far-west ed alla “corsa al megawatt” con enormi rischi di agiotaggi (tra le altre forse già in corso) e speculazioni…..ne ho parlato molte volte, tante volte e non voglio ripetere in questo commento quanto già espresso in senso contrario a questo piear approvato con tanta “leggerezza” da gente, i consiglieri, che è stata eletta perchè abbia a cuore gli interessi comuni della popolazione lucana e non solo per aprire il territorio agli interessi dei privati…perchè il dato inquietante di questo piano è la delega data ai privati della costruzione con fondi e contributi pubblici di un’impiantistica che con ben altra filosofia di fondo sarebbe potuta essere un “bene comune” di questa regione e che ora diventerà un colossale affare sulla pelle di tutti noi

n.b. il diniego al nucleare fa ridere, poichè le decretazioni nazionali lo sottraggono completamente alla potestà regionale