Decrescita contro globalizzazione e deregolamentazione

Nel congratularmi con tutte le associazioni (compresa la mia: il CAI), i movimenti, i sindacati, i comitati, i partiti della sinistra arcobaleno, gli altri partiti e con tutti i cittadini che aderiscono a questa lotta, vorrei esprimere con forza un concetto che il Comitato NO OIL sta valorizzando e comunicando in ogni sua manifestazione e iniziativa:
UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE!
In questi giorni siamo affogati da dibattiti televisivi, slogan e televendite da parte dei vari rappresentanti di una classe politica del tutto autoreferenziale e incapace di affrontare e risolvere la complessità dei problemi della modernità che, appunto richiede analisi, strategie, soluzioni complesse e multidimensionali e non solo particolari, settoriali, demagogiche: banali.
Tutti si differenziano e fanno annunci di programmi , obiettivi, anche di valori e principi…
Ma  tutti sono accomunati da una medesima logica: quella di difendere l’attuale visione del mondo e dello sviluppo, fondato sul PIL, sulla crescita economica e produttiva senza limiti, sul consumo inutile e superfluo, sulla globalizzazione selvaggia, sullo scambio di merci, che non sono solo quelle prettamente materiali, ma includono anche i beni naturali come l’acqua e l’aria, i patrimoni ambientali e culturali, gli esseri umani, altri beni immateriali quali la democrazia, la legalità, l’equità e la solidarietà sociale, etc.
Il modello di crescita economica , di produttività e competitività difeso e idolatrato da questa classe politica e dirigenziale e dai partiti è il modello costruito in questi ultimi cinquant’anni dai poteri finanziari ed economici, quelli delle multinazionali, della finanza e del WTO (L’organizzazione mondiale del commercio), che le rappresenta tutte. 
Questi burocrati, chiusi in un palazzo di Ginevra, dettano ormai le leggi politiche, economiche, quelle della sopravvivenza o meno dei paesi poveri; hanno annullato la sovranità delle nazioni e dei popoli, promuovono i programmi politici ed economici degli stati e delle nostre classi politiche. nazionale e locali. 
Questo modello di sviluppo è la causa:
-del crescente divario tra ricchi (pochi e sempre più potenti e senza nome) e i poveri (sempre più numerosi), tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo;
-delle nuove colonizzazioni che le potenze (USA e Russia in particolare) stanno attuando in continenti come l’Africa attraverso guerre di pacificazione o di esportazione di democrazia, con il sostegno delle banche e delle multinazionali;
-delle colonizzazioni nei nostri territori, con la privatizzazione di beni comuni quali l’acqua, l’esportazione di modelli di sviluppo turistico e industriale distruttivi per i territori, le perforazioni selvagge per estrarre combustibili fossili (petrolio, gas, etc.);
-della legittimazione del lavoro precario, dei salari sempre più vicini a quelli già applicati nel terzo mondo, delle morti sul lavoro;
-della vile perpetuazione ed evidenziazione di falsi problemi ed emergenze finalizzate a mantenere le comunità in uno stato di continua tensione, paura, emarginazione, necessità, in modo da poterle controllare utilizzando paure insicurezze e disperazioni appositamente create;
-del bombardamento mediatico per abituare i cittadini a non pensare criticamente, a deresponsabilizzarsi, a consumare merci inutili e costose, a consumare e distruggere sempre più velocemente, così da alimentare quel ciclo di produzione-consumo-rifiuti senza il quale il loro modello di crescita  e sviluppo non può alimentarsi.
UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE: E’ NECESSARIA UNA RIVOLUZIONE CULTURALE CHE SPEZZI QUESTO FOLLE CIRCUITO E INTERROMPA QUESTA IPNOSI DI MASSA (NECESSITA’ DI PRODURRE-CONSUMARE-DISTRUGGERE SEMPRE PIU’ VELOCEMENTE), CHE COSTITUISCONO I NUOVI STRUMENTI DEL TOTALITARISMO ESERCITATO SULLE NAZIONI E SUI POPOLI.

QUESTA NON E’ DEMOCRAZIA E’ SOLO UNA FORMA DI MISTIFICAZIONE AL SERVIZIO DEI POTENTI: APRIAMO GLI OCCHI E LE MENTI!