16) il programma – fiscalità e federalismo fiscale

siamo giunti ad una parte delicata del nostro programma, fiscalità e federalismo fiscale, argomento che pur suscitando percezioni vessatorie del sistema impositivo, necessità subito di un chiarimento che deve partire dalla generica dizione di “tasse” oggi impropriamente utilizzata, dovendosi in realtà distinguere le imposizioni fiscali tra tasse propriamente dette, cioè contribuzioni dovute in modo non proporzionale, o non del tutto, al reddito ed il cui gettito si intende volto all’espletamento di un servizio specifico, ed imposte, cioè contribuzioni proporzionali alla quantità di reddito percepito in un periodo costante ed il cui gettito alimenta la fiscalità generale, una massa finanziaria a cui fanno capo la generalità dei servizi erogati dalle istituzioni a supporto dei diritti dei cittadini

nel contesto di attuale crisi economica, crediamo che oggi si ponga molto più il problema dell’equità della ripartizione della imposizione fiscale, del recupero del reddito sommerso e di quello evaso ed eluso, unito ad una sempre maggiore efficienza ed economicità di gestione dei servizi erogati, piuttosto che la sterilità di dibattiti sulle detassazioni a stimolo di economia e consumi

argomento, quello del sistema impositivo, di carattere statale e quindi sovraregionale, ma che con l’introduzione di un’autonomia impositiva locale, il cosiddetto federalismo fiscale, porterebbe alla necessità per ogni regione di dotarsi di una struttura di sistema fiscale vera e propria nelle more di legislazioni e regolamenti solo enunciati ed ancora da venire

la lettura di questa parte del programma è così condizionata da una serie di vincoli di natura giuridica al di fuori della competenza regionale ed al momento concretamente inconosciuti che rendono possibile solo impostare una serie di punti programmatici, senza tuttavia dar modo di dare organicità agli stessi

1) creazione di un gruppo misto di studio per la fiscalità locale e di ripartizione delle imposte tra gli enti locali

2) introduzione della “tassa ambientale regionale” per le attività di cui ai punti 3) e 5) della parte ambiente, nelle more della loro riconversione

3) introduzioni di minime addizionali irpef di perequazione per scaglioni di redditi personali superiori a 60.000, 120.000, 240.000 euro netti annui

4) aumento al 20% della tassazione sulle rendite o plusvalenze finanziarie maturate da attività aventi sede od attività prevalente nel territorio della regione basilicata

5) introduzione della imponibilità regionale alle attività economiche la cui parte produttiva si svolga in tutto od in parte sul territorio della regione, ivi comprese industrie meccaniche, manifatturiere, estrattive, energetiche, idriche, forestali, agricole

6) riduzione dell’aliquota irpef al 20% per i redditi da lavoro dipendente

7) introduzione di una imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulle proprieta immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare e di incentivi alla messa in disponibilità del patrimonio immobiliare (vedi parte edilizia e piani casa)

8 ) incameramento delle accise alla produzione di idrocarburi e fonti energetiche in genere

9) azzeramento dell’iva per i prodotti agricoli regionali realizzati in conformità al principio di incontaminatezza

10) introduzione del coefficiente di svantaggio teritoriale per il calcolo dei redditi imponibili

11) trasformazione della tarsu in tariffa (vedi parte – rifiuti solidi urbani) con sistema di compensazione tra comuni ed ente regione

12) studio di fattibilità della deducibilità delle spese correnti e straordinarie familiari dal reddito imponibile