un ragionamento

proviamo a ragionare su quanto accaduto a mente fredda

un movimento, il nostro, accreditato di percentuali anche molto alte, soprattutto sul voto disgiunto che sarebbe provenuto dall’area del centro-sinistra e non solo, non riesce a raggiungere il numero di firme necessario a potersi presentare alle elezioni…questo è un primo dato su cui riflettere…a chi conveniva?

di sicuro al centro-sinistra, pauroso non tanto di non farcela (il voto controllato rimane ancora tantissimo e chi vive soprattutto nei paesi più piccoli sa cosa intendo), ma di vedere incrinarsi un sistema di potere fiduciario, e soprattutto impaurito di dover cominciare a rispondere nel consiglio regionale a domande che fino ad oggi nessuno ha mai posto nel merito delle cose, limitandosi semmai alla scaramuccia formale che tiene buone le “basi elettorali” di riferimento e nulla cambia nella realtà…primo punto, al centrosinistra (federazione di sinistra e sinistra e libertà comprese), quindi ad un sistema di potere, conveniva tenerci fuori dalla cosa

ovviamente tutto questo si è visto bene con una sorta di “richiamo” esplicito, che circolava insistentemente da qualche tempo e veniva alimentato da molti boiardi locali, a non firmare per le nostre liste, con il solito “ricatto” del lavoro diretto (penso agli impiegati regionali, sub-regionali, provinciali, etc etc) od indiretto (giovani professionisti e neo-laureati in primis), con quella certa tendenza alla “auto-censura” che i lucani spesso offrono a se stessi con l’atavismo del servo remissivo, ma fin qui scopriamo l’acqua calda…

al centrosinistra dominante da decenni in regione quindi, ma non solo….

sulla scorta di molti ragionamenti fatti finora, sappiamo come e quanto il potere vigente in regione sia ramificato in mille rivoli capillari che arrivano persino dove meno ci si aspetterebbe possa arrivare, ma che in questo caso toccavano proprio livelli molto vicini a quello che pure sarebbe o avrebbe dovuto essere il nostro “bacino” di consensi o quanto meno di sostegno…sto pensando ai movimenti, una espressione che pur avrebbe dovuto discriminare tra partiti tradizionali a caccia di voti, che si sono scoperti o mostrati ambientalisti solo un mese prima di andare a depositare le liste, e chi invece ben prima di provare a farlo già da anni percorreva le strade della regione in manifestazioni, assemblee ed incontri e lottava ed informava con comunicati stampa ed attività varie su quanto accadeva in una regione dove a dieci chilometri dal proprio paese tutto diviene straniero e “lontano da sé” e dove la regola del “tutt’apposto” è legge…

bene, proprio nei movimenti è parso aleggiasse in questi giorni di impegno alla raccolta delle firme uno spirito di distacco verso di noi e verso qualla firma così piccole e così importante tuttavia per il pluralismo che sottende alla possibilità di presentare una lista, uno spirito travestito da un’antipolitica tanto viscerale da non riuscire a discriminare affatto…assurdo, per molti versi, ma che una spiegazione può forse trovarla in una brutta parola, eterodirezione, quindi induzione a certi comportamenti che sull’onda di una discussione e di impostazioni generali, prendono poi, veicolate da”maestri del pensiero” verso altre direzioni da quelle che ci si aspetterebbe proprio sulla scorta di quelle discussioni ed impostazioni generali…nulla di nuovo in politica, ma ci saremmo aspettati maggiore capacità di comprendere da parte della gente e non così tanta ingenuità…

certo su quei maestri del pensiero – e sono più di quanti ci si aspetterebbe possano essere – molto potrebbe essere detto, ma non credo valga la pena sprecare fiato per soggetti i cui comportamenti che spesso hanno mostrato un animo miserevole e volto chissà a cosa, camuffato di buone intenzioni salottiere…gente che sta comodamente seduta a pontificare del bene e del male, non è degna di attenzioni particolari, dovendo la gente, se ne è in grado – e crediamo dovrebbe esserlo anche solo sollevando le palpebre! – riconoscerne a pelle l’insignificanza concreta…ma certo uno o più salottieri poco avrebbero potuto se non connessi ad un’altra eterodirezione, questa volta molto più sottile e tutta tesa a difendere dei piccoli privilegi da chi minacciava di sollevare alcuni veli su alcuni santuari innominabili e pregni di “santità” da accettare come dogma, che proprio il potere vigente consente esistano per quel sistema del dissenso da tenere a bada e riportare nel consenso di cui a volte abbiamo parlato…qualche volta dunque il diavolo veste panni da arcangelo per guidare le schiere degli angeli minori (e continuare così nella sua guerra di controllo delle anime) nel raggiungere i suoi obiettivi, ma anche questo è storia delle relazioni umane…

a tutto questo aggiungiamo che le eterodirezioni hanno sempre più livelli che si intersecano quando non si sovrappongono, arrivando a volte a far coincidere interessi diversi tra loro in un coacervo micidiale che mira nella differenza del percorso o del fine ultimo ad eliminare dalla strada un ostacolo comune…di chi abbiamo svelato finora interessi, mire, giochini di potere – magagne, se volete! – e poi ancora strategie e fini ultimi sul destino di questa terra martoriata e vilipesa?…ma ricercare le responsabilità nell’altro da sè, nei livelli oltre il visibile contestuale, è un’operazione che allontana dalla realtà, nè più ne meno di un discorso sulla scientificità della presenza di dio o del diavolo, sapendo che di dogmi si tratta e come tali da accettare senza che ragionamento alcuno sia possibile…

abbiamo fatto degli errori, gravi soprattutto per chi come il sottoscritto è aduso da tanti anni alle pratiche dei movimenti dal basso ed alla teoria della politica come unica risultante valida di questi nel contrasto ad un’altra idea purtroppo consueta di politica, quella degli affari, dei salotti buoni, della concertazione per lobby, degli interessi privati che vanno sempre oltre la cura del bene comune…siamo cioè stati ingenui, in buona fede, ma teribilmente ingenui…ci siamo fidati della gente, sottovalutando i troppi legacci che spesso connettono chi meno ci si aspetta con interessi che vanno altrove… 

è accaduto così che molte persone a cui avevamo chiesto o che si erano offerte di curare la raccolta delle sottoscrizioni depositando in comune i moduli non lo abbiano poi materialmente fatto o fatto a sufficienza come da impegni presi, continuando però alcuni a giurare e spergiurare del loro impegno e financo arrivando a dare numeri di firme raccolte, numeri di cui per fiducia mal riposta – e ne facciamo dono alla nostra volontà di avere ancora fiducia nel genere umano a dispetto di tutto – non se ne è trovata poi traccia, arrivando in alcuni casi a negarsi in questi ultimi due giorni alle ovvie telefonate che insistentemente gli erano rivolte per avere appunto informazioni in merito (un certo signore della val sauro ha poi raggiunto il massimo non apponendo neppure probabilmente la sua firma al modulo di cui si sarebbe dovuto occupare, continuando a far squillare il suo cellulare a vuoto)…una lezione da imparare, quella sulla fiducia da dare e che si stia certi, ben abbiamo imparato…

è capitato che si siano appoggiate fattivamente iniziative e gruppi da cui la risposta poi è stata blanda, attenendo forse più all’ingenuità che altro quell’ignavia od immobilismo, è capitato che si sia andati a manifestazioni e si sia stati zitti su legittima richiesta dei comitati di non parlare in quanro forza politica e che si sia andati senza neppure portare un simbolo e che si sia stati guardati con sospetto, quasi si volesse cavalcare anche quando il cavallo non c’era affatto, ma è capitato che ad un appello pubblico alla firma in comune – parliamo della città di matera – si siano presentate solo otto persone in due giorni!!!…

e potrei continuare a lungo, citando comunque le nostre pecche organizzative, prevedibili e eppure forse non previste del tutto nelle loro conseguenze, la nostra mancanza di mezzi, il poco o scarso od assai tardivo impegno di qualcuno dei nostri od a noi vicino, alcune intromissioni “pilotate”, alcune “mancanze” improvvise, alcuni impegni presi e della cui impossibilità a tener fede a questi non è stata data comunicazione e via discorrendo in una sequenza organizzativa di cui essendo il sottoscritto il coordinatore regionale del movimento, del sottoscritto e non di altri è la responsabilità piena, cosa che si palesa nelle mia remissione del mandato di coordinatore affidatomi illo tempore nelle mani del coordinamento che deciderà in merito nel tempo strettamente necessario a convocarlo…

è così successo, per le tante cause descritte e per tante altre ancora di cui sarebbe lungo scrivere ora, che l’unica forza politica in questa regione che voleva portare in un consiglio regionale quella voce dal basso che si voleva raccogliere con umiltà e semplicemente trasferirla in una grande istanza di salvaguardia territoriale ed umana che fosse ambientale, politica, sociale ed economica al tempo stesso da far pesare in quella sede legislativa come un punto imprescindibile per quanto dal primo giorno sarebbe accaduto, sia stata “suicidata” proprio da chi tutto avrebbe avuto da guadagnare dalla sua presenza in quel maledetto consiglio in cui finora si avallato tutto ciò che proprio dal “basso” si contesta come “l’uccisione di una regione”, suicidata da quanti, evidentemente ignorando o fingendo di ignorare il rapporto causa-effetto che lega strettamente quell’uccisione di una terra con le scelte che in alcune sedi istituzionali vengono assunte e che ora si sarebbero potute forse impedire o almano contrastare, suicidata da quanti per ignoranza delle cose – tempi, modalità, impegni, formalità – hanno procrastinato sine die e sino a dimenticarlo quel semplice gesto di apporre una firma che avrebbe potuto essere una scelta morale, suicidata da quanti hanno finto di non vedere o hanno voluto non vedere affatto o hanno guardato altrove con ingenuità, dabbenaggine o retropensieri – e per carità, chi lo ha fatto per scelta sapendo cosa faceva, ha tutto il mio plauso! – suicidata da quel male oscuro del nostro tempo e che alligna ormai in questa regione come altrove, in un mondo che è diventato in pochi anni tutto uguale, quel male che si chiama indifferenza…e forse questo è quello che fa davvero male – altro che elezioni! – quell’indifferenza al collettivo che diviene l’egoismo becero tanto caro al sistema di potere che su esso si fonda, quell’indifferenza che è la tomba di un popolo e della sua dignità…

abbiamo allora molti conti da regolare e si stia certi tutti saranno regolati, senza sconti, e sarebbe facile ora concludere con un “tenetevi de filippo!!!” che credo chioserebbe tutto quanto è accaduto ed accadrà ancora a questa terra, ma sarebbe troppo facile, quasi un preannuncio del nostro disimpegno che non ci sarà affatto…

siamo stati una piccola fiammella di ragione, di passione, di “allegria e lotta” – come il nostro fiorenzo e la nostra rosetta ci ripetono spesso e che salutiamo con affetto per la recentissima scomparsa di un caro della cui perdita, per la gran corsa alla firma, non abbiamo potuto portare quell’umana vicinanza che il nostro gruppo ha assunto quello si a dogma – una fiammella tenue, dunque, debole ma coraggiosa e persistente in una oscurità che da oggi diviene in lucania ancor più impenetrabile e buia, mentre avremmo voluto dal 29 marzo rischiararla a giorno con quanti credono ancora che la democrazia sia accendere tutti insieme un piccolo fiammifero per illuminare il cammino… 

ma certo la lotta e la storia di comunità lucana – movimento no oil non finiscono qui – sia chiaro a tutti!!! – ma continuano e continueranno con tutta la caparbietà, la rabbia, la competenza e la volontà che il sottoscritto ed il movimento politico che sinora ha rappresentato crede di aver mostrata chiara e che non necessita certo di un consiglio regionale per continuare a gridare che… 

UN’ALTRA LUCANIA E’ POSSIBILE, UN’ALTRA LUCANIA E’ NECESSARIA

miko somma  

n.b. …e mi scuso per gli eventuali errori, ma mai come ora sentivo forte il desiderio di scrivere di getto 

2 pensieri su “un ragionamento

  1. Mi spiace, “subcomandante” (*) Miko: la responsabilità non può essere tutta tua! La mia parte la rivendico!!!!
    Ma sono d’accordo su una cosa: il disimpegno, purtroppo per coloro che per forza o per vigliaccheria, sono nostri detrattori beh… non ci sarà. Anzi, da domani (oggi tiriamo un po’ il fiato che ne abbiamo ben d’onde) si ricomincia. Perché non abbiamo nessuna intenzione di mollare la presa.

    (*) come nel caso di Marcos, anche per Miko, checché ne vogliano dire o pensare i sapientoni che ben sappiamo, il vero padrone è il popolo. Che lo si sappia: Miko è stato voluto dalla totalità dei componenti Il Comitato (e Comunità Lucana – Movimento no oil).

  2. sono d’accordo con antonio,anche io rivendico la mia parte di responsabilità..

    ringrazio tutti quelli mi hanno dato fiducia mettendo il loro nome ed è certo che il mio impegno non finisce solo perchè non si partecipa alle elezioni, ricordando a tutti che le elezioni non sono il fine ultimo di comunità lucana – movimento no oil, ma sono e rimangono sempre e solo uno strumento …

    ma un ringraziamento particolare voglio farlo a quelle persone che non hanno risposto al telefono quando chiedevo per le firme, a quelle che mi hanno risposto di avere un interesse personale a non vedere le nostre liste presentate, a chi si accontenta di avere un piccolo tornaconto solo per le tornate elettorali, a chi ha detto che nel mio paese nessuno ha problemi di niente, a chi ha detto “complimenti per l’impegno, ma non firmo non mi conviene”, a chi semplicemente ha detto no perchè forse poi qualcuno viene a sapere di aver firmato.. carissimi sappiate che non basta non partecipare a delle elezioni per mollare la presa, anzi credo sia uno stimolo in più per lottare e tutelare le persone per bene che ancora ci sono.. tenetevi la vostra bassezza morale, noi di comunità lucana – movimento no oil, continueremo a gridare che un’altra lucania è possibile un’altra lucania è necessaria

    e che sia chiaro a tutti e soprattutto a chi accusa che non c’è democrazia nelle scelte del movimento, Miko è stato voluto come portavoce del comitato no oil prima e come coordinatore di comunità lucana-movimento no oil dopo, dalla totalità dei componenti entrambi i gruppi

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