analisi

la situazione politico-istituzionale italiana è giunta ad un punto di incancrenimento quasi irreversibile sulla faccenda delle elezioni regionali, dopo il clamoroso decreto “interpretativo” ad listam che ha di fatto precipitato il paese nella turbativa democratica sulle competenze istituzionali, un segnale chiaro di quanto il clima politico sia diventato irrespirabile in questo paese…

appare chiaro a molti ormai, ciampi in testa, che le elezione debbono rinviarsi per non rischiare un pasticcio enorme e dalle conseguenze imprevedibili che una eventuale, ma assai prevedibile sentenza di incostituzionalità pronunciata dalla corte ad elezioni avvenute, sistemerebbe a mo’ di macigno sulla legittimità del voto espresso dagli elettori per il rinnovo dei consigli regionali e delle cariche di governatore, di fatto paralizzando ogni attività di queste in una assai pericolosa “vacatio” di potere…

le legge 108/68 che regola le elezioni regionali nelle regioni che non hanno provveduto a legiferare per proprio conto, non funziona più e da tempo molti ne avevano chiesto un aggiornamento proprio sulle modalità di presentazione delle liste che rappresentano il vulnus da cui origina poi la legittimità formale e sostanziale delle stesse, liste sulle quali i cittadini sono chiamati a scegliere, esprimendo così una precisa volontà di essere governati da una di queste…

le leggi elettorali regionali, con le opportune modifiche statutarie (che il consiglio regionale di basilicata si è guardato bene dal modificare quando ha varato quella riforma del listino bloccata poi propriamente dal consiglio dei ministri…un caso di maldestra gestione delle prassi, quindi ignoranza, o pura demagogia?), presentano tratti di competenza intangibili alla normazione nazionale, quindi intangibili allo strano decreto interpretativo del governo, tali da non essere interessate quindi dal decreto stesso (la regione lazio ha una sua autonoma legge regionale), ma toccate direttamente dalla violazione di competenza dell’atto del consiglio dei ministri che apre così altri contenziosi presso la corte costituzionale (regione piemonte, lazio ed altre) che pongono un grave problema…se si riuscirà a votare il 28 marzo, sarà un voto validamente espresso visti i contenziosi attuali e quelli futuri?…

appare sempre più chiaro che una feroce battaglia interna alla pdl, tra le tribù forziste e quelle di an, si sta consumando sulla pelle della stessa democrazia per come l’abbiamo conusciuta finora, una battaglia incosciente dei danni che essa sta provocando al paese ed alle sue istituzioni ed alla fiducia dei cittadini, ma appare anche chiaro che l’opposizione pd-idv non intende rinunciare al vantaggio insperato che si apre in due regioni chiave ed irresponsabilmente nel mentre annuncia un ostruzionismo di facciata in parlamento (perchè toccherà vedere poi chi di questi spenti borghesi della politica se ne assumerà l’onere), nicchia amorevolmente alla possibiltà suggerita da mr. baffino-d’alema di far fuori ciò che ancora rimane della pluralità politica italiana fuori da un parlamento ormai del tutto normalizzato a questa regola dei massimi sistemi, giungendo fino ai consigli regionali completamente schiacciati dal peso dei due schieramenti che o hanno assoldato tutti i partiti o li hanno ricattati…il pd-idv vuole quindi andare subito al voto, non per amore di democrazia, come pur può apparire a qualche ingenuo, ma perchè l’occasione è ghiotta e certo può aiutare uno stentoreo pd ed una urlante a vanvera idv molto più l’errore “voluto” della destra in lazio e lombardia offerto in cambio della possibiltà di andare comunque al voto nel resto d’italia, che la politica dei programmi ed il confronto serio tra le aspettative popolari e le rappresentanze politiche…

non è questo ciò di cui ha bisogno il paese…il paese ha bisogno di quella serenità istituzionale che è stata violata prima ancora che dal decreto, dalle strambe operazioni della raccolta delle firme di sottoscrizione sotto liste che fino all’ultimo momento non c’erano…

che si blocchino le elezioni fino a giugno…il presidente della repubblica ha il potere di messaggio…lo usi per ammonire il parlamento sulla massima urgenza del varo di modifiche condivise alle leggi vigenti in modo da consentire un sereno ritorno alle urne e per una volta si faccia qualcosa per l’interesse del paese e non delle parti