Comunicato stampa di comunità lucana – movimento no oil

Quando i numeri a volte non fanno maggioranza

A ben guardare i risultati del voto lucano, nel più generale contesto italiano, aprono le fredde paratie dei numeri a considerazioni che, come carboni, giacciono arroventati sotto uno strato di cenere che par dirci che il fuoco è spento, mentre invece cova.

Il dato dell’astensione, in aumento sia nel paese che in regione, dimostra quella disaffezione dei cittadini nei confronti della politica ufficiale che è considerazione semplice a farsi nell’uso canonico del termine anti-politica, più difficile però scoprire quale segno quel 35% di italiani e lucani che non si sono recati alle urne abbiano lasciato in queste elezioni.

Ma rimaniamo al dato lucano considerando che su 569.365 aventi diritto al voto, a recarsi alle urne effettivamente sono stati circa 357.607 (62,8%), e di questi cittadini 8097 (2,26%) non hanno espresso alcuna scelta, 15573 (4,40%) hanno annullato volontariamente o meno la propria scheda elettorale, cifre queste che sottratte ai votanti effettivi portano a 333.739 i votanti effettivi, quindi riducendo ulteriormente al 58, 7% la percentuale dei voti rispetto alla popolazione votante.

A conti fatto quindi il 60,81% dei votanti per De Filippo rappresentano circa il 35% della popolazione maggiorenne lucana che si è detta tanto convinta dell’azione politica passata del presidente rieletto da volerlo nei fatti rieleggere per il prossimo mandato. Altro che schiaccianti maggioranze, quindi, ed a veder bene con lo stesso metodo le percentuali imputabili al partito che esprimeva la sua candidatura (pd) tale numero scende addirittura al 17%, riducendo nei fatti l’apparente plebiscito nei suoi confronti ad una espressione di maggioranza sulla cui composizione causale ognuno sarà libero di esprimere legittimamente il proprio parere.

A conti fatti nulla delegittima democraticamente la vittoria del presiedente De Filippo, ma è proprio sul consenso reale alla sua azione di governo che qualche dubbio quei numeri ce lo consegnano.Se poi penetriamo più a fondo nella faccenda astensione, misurando dai dati del ministero percentuali inferiori al 50% dei votanti in molti paesi, particolarmente nella val d’agri, la cosa assume connotazione che dovrebbero far aprire riflessioni a chi rieletto per la seconda volta alla carica di presidente, ha il dovere di esserlo per tutti i lucani e non solo per quel 1/3 (o 1/6) che lo ha portato ancora alla responsabilità di esserlo ancora.

Per carità, nessuna polemica, ma solo la voglia di puntualizzare alcuni dati su cui riflettere per mostrare ai cittadini che la democrazia, seppur non rappresenti mai tutti allo stesso modo contemporaneamente, da tutti deve essere poi accettata nei suoi vincoli di rappresentanza, ma tali vincoli valgono anche per chi dovendo rappresentare, deve accettare tutte le voci contrastanti la sua azione amministrativa, persino quelle che per un motivo o per l’altro in quella corsa non hanno avuto alcuno sparo di partenza.

Presidente De Filippo, l’occasione di rendersi uomo delle istituzioni e non parte politica è davanti ai suoi occhi e speriamo vorrà carpirne pienamente il senso, volendo finalmente dare qualche risposta che non anneghi nel “tuttappostismo” che troppo spesso ha caratterizzato la sua passata azione di governo sui tanti temi che il sottoscritto ed altri hanno spesso posto alla sua attenzione ed all’attenzione dell’opinione pubblica lucana, in un quadro di relazioni che se riflessivo e dialogante deve essere – bene – da entrambe le parti deve esserlo, dal momento che l’unica vera opposizione che avrà nei prossimi cinque anni non da un consiglio tagliato su misura potrà venirle, ma dal sottoscritto, dal suo gruppo di carbonari (così ci definisce qualcuno) riunito intorno ad una idea diversa della nostra regione ed all’amore che, nonostante tutto e tutti, sentiamo forte per una terra che non può essere più svenduta a multinazionali ed affaristi per un piatto di lenticchie.

Così mentre Le annuncio che sarò il mastino pronto ad addentarla politicamente alla nuca, mi è gradita l’occasione di porgerle i migliori auguri per un mandato che sia nel nome dei lucani tutti e di una terra che non riesce ad aspettare oltre quel futuro di cui troppo spesso si è abusato nell’evocazione durante la sua campagna elettorale.

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No oil