Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Un secco no.

  

Apprendiamo, appena di ritorno dal primo consiglio regionale dove abbiamo consegnato ai consiglieri eletti – e solo a loro giacché sono essi a rappresentare il popolo – una mappa dei permessi ed istanze di ricerca e coltivazione di idrocarburi nella nostra regione, della convocazione da parte dell’assessore all’ambiente Agatino Mancusi, su sollecitazione dell’EIPLI (Ente per l’Irrigazione di Puglia, Lucania ed Irpinia) di un incontro lunedì 17 alle 11,30  con questo ente e con i sindaci dei comuni della vasta area interessata all’istanza di ricerca.

 

In un breve incontro con l’assessore all’ambiente durante la distribuzione delle mappa abbiamo con questi convenuto che nel caso dell’istanza Palazzo S. Gervasio certo trattasi per il momento solo di una domanda (istanza), ma non abbiamo mancato di rimarcare che ad una domanda nello specifico segue una risposta che in caso sia positiva o di silenzio-assenso trasforma l’istanza stessa in un “fatto” propedeutico all’ottenimento di un permesso di ricerca da parte del ministero, permesso che a ben altro che ad uno screening una volta reso operativo conduce, trattandosi nello specifico della fase operativa per la realizzazione di uno o più pozzi esplorativi.

 

Il tutto ovviamente in una parte della nostra regione che ben altre destinazioni presenta alla programmazione regionale, olivo-viticultura di qualità e turismo in primo luogo, destinazioni che, già seriamente minacciate dalla presenza di aree industriali sulle quali occorrerebbe una seria disamina impossibile da queste righe, oltre alle discariche auto-combustibili ed agli inceneritori che “non inquinano” per le agenzie regionali di competenza, rischierebbero ora con l’apertura di una ricerca di idrocarburi di apparire secondarie e di mettere in serio dubbio non solo la salubrità sic et simpliciter dell’area in oggetto, ma persino la percezione della stessa in merito ad un marketing sui prodotti agricoli locali il cui valore appare molto più rilevante delle scarse royalties e ricadute economiche che l’estrazione di greggio porterebbe alle comunità locali.

La stessa data fissata per l’incontro coincide con il termine per la presentazione delle osservazioni da parte dei comuni e dei soggetti interessati, non comprendendosi in tal modo quale attività informativa possa avvenire allo scadere del termine fissato dalla legge.

 

Temiamo così fortemente che il silenzio-assenso dei comuni interessati possa portare a pareri “solitari” di assenso della Regione Basilicata che finora non ha brillato per opposizione a queste istanze, istanze di ricerca che ci pare utile ricordare insieme ai permessi di ricerca ed alle concessioni vere e proprie occupano di fatto il 60% ed oltre del territorio regionale, destinando così coattivamente il territorio regionale a “campo petrolifero”.

 

Crediamo che questo debba essere scongiurato particolarmente per una zona della nostra regione che di ben altre produzioni potrebbe fregiarsi e che oggi appare pericolosamente in bilico tra una ipotesi di sviluppo legato al proprio territorio ed alle sue peculiarità agri-biologiche e per la quale molto denaro pubblico è stato e sarà investito ed un limbo pericoloso che questa regione ha già sperimentato in molte sue zone, val Basento e val d’Agri in modo particolare.

 

Come Comunità Lucana-Movimento No Oil crediamo in virtù di questa considerazione e di tutte le altre che in più occasioni abbiamo ribadito che la regione Basilicata ed i comuni interessati debbano esprimere un secco e “politico” no alle richieste della società Aleanna e di quanti si surrogherebbero a questa in qualsiasi forma o modalità nella titolarità dell’istanza Palazzo S. Gervasio.

 

Chiediamo inoltre di poter essere convocati, al pari di ogni altra associazione o movimento che ne faccia richiesta all’incontro in questione, sperimentando così da subito la volontà dell’assessore e della giunta di voler addivenire ad un dialogo serio e laico sull’argomento estrazioni petrolifere, dialogo non più procrastinabile e della cui volontà attendiamo una subitanea prova.

Miko Somma, coordinatore regionale Comunità Lucana – Movimento No Oil

Un pensiero su “Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

  1. Aggiungo pure il mio secco no.
    A me (moderatamente) piace il “petrolio” (i potentini amano catalogare così il vino nero) e vorrei che quello ottimo prodotto alle pendici del vulture sia sempre quello ricavato dalla spremitura dell’uva…….

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