Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

La Basilicata deve boicottare Israele

  

A seguito del vergognoso e sanguinoso attacco armato di motovedette della marina israeliana ad un inerme convoglio navale di pacifisti diretto a Gaza, attacco che ancora una volta ha dimostrato la barbarie di un paese che necessita di uno stato di guerra continua, a motivo del mantenimento di una struttura militare elefantiaca e del correlato sistema industriale, e che ancora qualcuno si ostina a definire “baluardo dell’occidente in Medio Oriente” non mancando di confondere spesso ad arte l’antisionismo con l’antisemitismo, crediamo che sia tempo di una pronta risoluzione del conflitto ormai perenne tra lo stato ebraico e l’identità sempre negata di uno stato palestinese.

  

Coscienti che tali temi coinvolgono gli scenari internazionali delle diplomazie e le volontà degli stati di riportare la pace nell’intero Medio Oriente, la Basilicata, regione italiana e della Comunità Europea, può e deve fare la sua parte, soprattutto nell’ottica della considerazione che quel Mediterraneo ormai aperto agli scambi commerciali, deve diventare un mare aperto anche alla pace ed al ripudio della violenza come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, come recita l’art. 11 della nostra Costituzione.

  

Chiediamo pertanto al Presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, di volersi far interprete della discussione e dell’approvazione urgente di una mozione di condanna dello stato di Israele da parte della Regione Basilicata ed al Presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, ed all’assessore alle Attività Produttive, Erminio Restaino, di voler procedere nell’immediato ad una ricognizione sull’interscambio commerciale tra la nostra regione e lo stato di Israele, al fine di avviare un immediato boicottaggio sul territorio lucano dei prodotti israeliani e di bloccare ogni interscambio culturale, politico, sociale, economico fino alla conclusione di un accordo definitivo di pace tra lo stato di Israele, di cui tutti riconosciamo le ragioni di esistenza e la legittimità formale e sostanziale, e lo stato di Palestina, le cui ragioni sono ancora negate speranza a milioni di palestinesi.

  Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil