commento su fb ingenerato dalla mia pubblicazione del testo dell’art 5 della nostra costituzione in risposta ad una pertinente nota

Miko mi kiedo ma sta minkia di costituzione sembra perfetta, ma ha mai funzionato!?
ke cazzo ci vantiamo a fare ke abbiamo la costituzione più figa del mondo se poi si fa sempre e comunque come vogliono i padroni!?
Io mi sono rotto di aspettare il giorno ke venga qualcuno a mettere nella pratica quello ke resta da sempre solamente scritto su una carta!
Credo che quest’articolo mi da ragione, come mi da ragione la legge passata oggi!
 risposta

….……., il mio citare l’art 5 della costituzione non era certo rivolto a porre argine alle tue legittime osservazioni, che faccio mie completamente quando ti chiedi quanto la costituzione sia stata applicata…mi pare inutile confermare che tanto nel merito quanto nella sostanza ciò molto spesso son rimaste solo buone intenzioni…io mi riferivo a tutto quell’arcipelago di movimenti che partendo da un malessere reale e tangibile, elabora però soluzioni general-generiche e demagogiche…mi chiedo quanti piuttosto di interrogarsi sul modello democratico che il sud ha vissuto ed accettato finora, quel modello dell’affidamento cieco al politicante di turno in cambio della curatela di interessi personali e non mai agli interessi collettivi, preferiscono sventolare autonomismi al più irrealistici, quanto non anti-storici…il problema democratico e di rappresentanza del meridione è il punto nodale di ogni discussione e senza interrogarsi sulle modalità di formazione del consenso, non arriviamo all’elaborazione della critica alla rappresentanza stessa, quindi agli uomini ed agli strumenti attraverso cui il meridione è stato prima svenduto di braccia per l’industrializzazione del nord, poi di cervelli, infine oggi persino drenato del suo credito con l’acquisizione degli istituti locali da parte delle poche grandi banche che non finanziano mai le economie da cui prelevano quel credito, ma lo riportano in mercati più comodi e in grado di assicurare ritorni…in altri termini, ci siamo mai interrogati sugli uomini e quindi sulle pratiche a cui finora i meridionali hanno appunto affidato se stessi?…e quali sono allora uomini e pratiche di chi pretende oggi di scimmiottare la lega o di fare partiti del sud, dove è il progetto?…io continuo a credere che è solo dall’elaborazione di una strategia progettuale trasversale alla società stessa, meridionale e non, che possiamo credere che esista una rappresentanza degli interessi del sud non localistica, egoista o peggio biecamente identitaria…l’identità, anzi le identità meridionali non sono etnos, non richiedono così separatezza, ma semmai pathos, suggestione che esista un modo “meridionale” di intendere, vivere, progettare la società e certo questo modo non è la mafiosità o il borbonismo, il ribellismo sterile delle chiacchiere dei comandanti di truppe cammellate, ma la capacità tutta mediterranea di includere per crescere…io sento solo malpancismo senza progetto…la storia del sud dai borboni ai savoia, da mussolini a berluskoni, dalla dc del dopoguerra alla melassa attuale è sempre stata una storia feudale, di vassalli che si inchinavano al feudatario e giuravano fedeltà in cambio della potestà ad esercitare arbitrio sul proprio territorio…e qualcuno gli concedeva questa forza di esercitare arbitrio poiché il modello di riferimento del criterio di rappresentanza politica era ed ancora è il favore personale, la cura particolare, il margine di differenza tra se stessi e tutti gli altri, il privilegio che piccolo o grande “individualizza” nel mantenimento del privilegio stesso e non socializza nella richiesta comune che l’interesse da particolare debba diventare generale…antonello, senza voler apparire pedante, il sistema di governo delle realtà meridionali si basava o su di una sorta di “colpevolezza generale” (quando ricevi qualcosa che non sarebbe legittimo tu riceva nei tempi, nei modi, nelle quantità o persino nel merito non vai poi a protestare il marciume del sistema, ne diventi così a vari gradi complice) o sulla “paura” (se non osservi le regole, ti escludo, ti uccido, ti isolo, non ti faccio vivere) ed a quanto pare non è ancora cambiato…ora se colui al quale demandiamo la rappresentanza dei nostri interessi sulla base del proprio potere reale nella società fa poi altro da quella rappresentanza è solo una conseguenza dell’iniziale affidamento viziato della rappresentanza stessa…bene, io credo che il problema sud sia proprio questo…il salto di qualità che consentirebbe al meridione di essere partecipe delle scelte del paese e non più vittima, sta nel superamento della logica dell’individualismo in cui ci han tenuti finora i capobastone locali attraverso più sistemi (mafia, corruzione, favoritismi, nepotismi, etc etc), non certo nella ricerca di identitarismi sterili in quanto a creazione di valori concreti…il paese italia è tale perché tante realtà anche storicamente differenti sono state a vario titolo partecipi di un progetto, ma è la distorsione del progetto stesso che ha ri-creato quelle divisioni che si pensava superate…e per me il progetto rimane quello di avere forti identità dialoganti in un paese unito non solo dalla lingua comune e dal calcio, ma da un’idea comune e condivisa di giustizia, solidarietà, democrazia da cui poi è nata la nostra carta costituzionale