Sempre e solo Propaganda!

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De Filippo: sconfiggere gli stereotipi sul Sud

10/10/2010 11:32
Intervento al convegno “Sud, familismo amorale e crisi civile

AGR“Oggi più che mai il Mezzogiorno ha bisogno di un nuovo scatto di reni per rispondere in modo efficace alla crisi economica che ha colpito il mondo”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo al convegno sul tema “Sud, familismo amorale e civile” organizzato a Pertosa (Sa) dall’osservatorio permanente sul dopo sisma e dalla Fondazione Mida.
“E oggi più che mai – ha aggiunto De Filippo – occorre leggere lo studio di Banfield sul familismo amorale dedotto da un’analisi sociologica effettuata proprio in un paesino lucano, in una nuova prospettiva storica, in una nuova dimensione antropologica. Oggi, infatti, molte cose sono cambiate, a partire dalla qualità della pubblica amministrazione che nel corso degli ultimi anni ha saputo impostare un nuovo quadro di relazioni più aperte con le altre regioni, con il Mezzogiorno, con il mondo. La Basilicata ha saputo distinguersi nel panorama meridionale su diverse azioni come, per citarne alcune, la riduzione delle Aziende sanitarie e di altri enti, la infrastrutturazione tecnologica, la tenuta dei bilanci, gli screening in materia oncologica e così via. Ma, soprattutto, ormai da tempo ha saputo aprire i suoi confini e affacciarsi sul mondo con un nuovo sguardo tentando di sconfiggere i luoghi comuni che ancora oggi, a prescindere dallo studio di Banfield, attanagliano il Mezzogiorno. Il Sud deve sapersi imporre sul resto del Paese per offrirsi in una dimensione capace di rompere gli stereotipi che l’hanno condizionato fino ad oggi. In questo contesto, però, il Governo nazionale non ci aiuta. Anzi, alcuni suoi autorevoli rappresentanti fanno di tutto per indebolire il Mezzogiorno richiamando immagini orami vecchie e desuete. Sono convinto che, al contrario, il Mezzogiorno, attraverso il buon governo saprà riscattarsi offrendo di sè la sua reale immagine di comunità operosa e sana”.

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    Tra “scatti di reni” e presunte rotture con “gli stereotipi” che hanno caratterizzato il “mezzogiorno” (come ama definirlo il Governatore, a quanto pare) da sempre, ci pare di cogliere, in quest’articolo, un tentativo di esportare anche oltre i confini Regionali il “Tuttappostismo” che, nella nostra regione, continua ad essere il motto che va per la maggiore… da parte dei politici, ovviamente! Rilettura del “Familismo amorale”? Ce ne sarebbero da dire di cose su questo argomento… che nella nostra regione si è ben aggiornato ai tempi, da parecchio!!! Ma, evidentemente, questo è solo il punto di partenza di un discorso che, a leggere queste comunicazioni, suona solo ed esclusivamente, come Propaganda bell’e buona! Lungi da noi il voler solo pensare che il Governo nazionale possa essere migliore di come vuol dipingerlo il Presidente De Filippo. Ma ci sia consentito, anche, affermare che il “buon governo” di cui va parlando il Governatore, a noi, pare la solita boutade propagandistica. Di quale buon governo ci parla De Filippo? Del buon governo di questa regione? Se i risultati di questo buon governo sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti, evidentemente, non ci siamo! Solo Propaganda (e anche, ormai, stantia) quella che viene fuori da questo comunicato. Propaganda di cui, perdonateci l’ardire, avremmo fatto volentieri a meno. Forse perché, da tempo immemorabile, ci sarebbe bisogno di un progetto, di un’idea nuova e, soprattutto, vera, per il futuro di questa regione e dell’intero “mezzogiorno”. Ma se le cose continuano ad andare così, bisognerà pure domandarsi il perché! Non credete? L’unico “mezzogiorno” certo, purtroppo per noi (e per i nostri politici-amministratori) è quello che, quotidianamente, ritorna sulle lancette dell’orologio… e con il quale, con questi politici-amministratori, sempre più gente di questa regione, di questo meridione e di questo paese deve fare i  conti: perché, ogni giorno che passa, i conti non tornano!

Meditiamoci su!

E cominciamo a pensare che ci sono altre vie da percorrere. E la propaganda non ci porterà da nessuna parte!