pasticci

La lettera del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Vizzini   “Visto l’esito della discussione svoltasi sulla proposta di legge costituzionale 2180/S e nell’imminenza della conclusione dell’esame referente, ritengo di dover esprimere profonde perplessità sulla conferma da parte della Commissione della scelta d’innovare la normativa vigente prevedendo che la sospensione dei processi penali riguardi anche il Presidente della Repubblica. Questa previsione non era del resto contenuta nella legge Alfano da me promulgata il 23 luglio 2008. Come già ribadito più volte, è mia intenzione rimanere estraneo nel corso dell’esame al merito di decisioni delle Camere, specialmente allorché – come in questo caso – riguardino proposte d’iniziativa parlamentare e di natura costituzionale. Non posso peraltro fare a meno di rilevare che la decisione assunta dalla Commissione da lei presieduta incide, al di là della mia persona, sullo status complessivo del Presidente della Repubblica riducendone l’indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni. Infatti tale decisione, che contrasta con la normativa vigente risultante dall’articolo 90 della Costituzione e da una costante prassi costituzionale, appare viziata da palese irragionevolezza nella parte in cui consente al Parlamento in seduta comune di far valere asserite responsabilità penali del Presidente della Repubblica a maggioranza semplice anche per atti diversi dalle fattispecie previste dal citato articolo 90”.  

Su incarico del Presidente Napolitano, riferisce un comunicato del Quirinale, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica ha inviato al Presidente del Senato, e per conoscenza al Presidente della Camera, copia della lettera che richiama l’attenzione della Commissione del Senato sulle conseguenze che le decisioni finora assunte possono avere sull’esercizio delle funzioni del Capo dello Stato. In base a tali decisioni, infatti, il Parlamento potrebbe essere chiamato a pronunciarsi a maggioranza semplice sulla prosecuzione di procedimenti penali per fattispecie diverse da quelle previste dall’art. 90 della Costituzione, possibilità invece esclusa dalla normativa costituzionale vigente e dalla costante prassi applicativa, possibilità non contemplata neppure dalla legge Alfano n. 124 del 2008.

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non commento affatto la sonora bocciatura del presidente della repubblica, ma lascio a chiunque la lettura di un dato molto semplice…al solo fine di impedire che il signor b. si sottoponga a quanto qualunque cittadino è obbligato in alcuni casi della vita, presentarsi di fronte ad un giudice, i pasticci e gli stravolgimenti della costituzione non hanno più limite…è tempo di smetterla con questo gioco al massacro della democrazia…quest’uomo deve sottoporsi al giudizio ed i suoi scherani, boiardi, capibastone e servi sciocchi non dimenticare mai che la legge è uguale per tutti!!!