forestazione

Si terrà giovedì 11 novembre, a partire dalle ore 9,30, presso il Museo Provinciale di Potenza, in Via Ciccotti, l’iniziativa della Flai Cgil Potenza dal titolo: energia, forestazione, sviluppo rurale: prospettive di crescita.
Alla giornata di lavori parteciperanno, il segretario generale della Flai Cgil, Vincenzo Esposito, i docenti universitari Severino Romano e Francesco Contò, gli assessori regionali Agatino Mancusi e Vilma Mazzocco, il segretario regionale della Cgil, Antonio Peper e il segretario regionale della CdLT Nicola Allegretti.
Le conclusioni saranno affidate alla segretaria nazionale della Flai Cgil, Stefania Crogi.

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ovviamente sarebbe importante partecipare e magari riuscire a fare un intervento in merito al tema forestazione…non sarà quasi certamente possibile, visto il latente stalinismo che si muove in alcuni ambienti (ehi, ovviamente da altre parti si parla di fascismo, sia ben chiaro…fascismo a volte latente, a volte manifesto)…ma due cose andrebbero dette proprio sulla forestazione a questi personaggi che vedono soltanto alcuni aspetti delle cose, la perte occupazione cioè, argomento nobile e del tutto legittimo visti i tempi e vista la funzione che il sindacato dovrebbe avere…

il piano di forestazione regionale (44 milioni di euro) sarebbe cosa nobile e previdente, non solo per l’occupazione dei forestali, che ne risulterebbe corroborata (anche se va detto che la parola occupazione per i soggetti in questione si riduce spesso al solo raggiungimento del limite per la percezione dell’indennità di disoccupazione…cosa a cui si riduce l’intervento della regione), ma anche per le esigenze di difesa del territorio…

ma c’è un ma…se infatti incrociamo il piano sulla forestazione con i progetti per la costruzione di centralia bio-massa il sospetto è lecito…a cosa serviranno quegli alberi, anche e soprattuto perchè il piano di forestazione vede l’aggiunta del termine “produttiva” alla sua dizione?…

serviranno ad essere combusti in centrali a bio-massa e quindi impiantati in essenze a rapida crescita, così da essere del tutto estranei ai bio-tipi autoctoni?…serviranno per esigenze produttive legate all’industria del legno, così da essere ancora una volta impiantati sulla base della richiesta presumibile di mercato?…o magari, come auspicabile, saranno il frutto di piantumazioni effettuate sulla base delle fasce arboree prevalenti e puntuali del nostro clima, della conformazione del territorio e della nostra latitudine?…

non si sa…e c’è da scommettere che i sindacati in questione ne sappiano ancor meno del sottoscritto!!!

per la cronaca, le essenze da reimpiantare dovrebbero essere quercie, roverelle e le diverse specie di quercus nelle fasce adatte, e poi castagno, faggio, carpino bianco e nero, lentisco, sorbi e via discorrendo in una piantumazione che deve essere effettuata non in monocoltura, ma in associazione…il termine produttivo lasciamolo all’utilizzo tradizionale delle foreste, una volta cresciute, ben regolato e funzionale ai bisogni locali e non alle esigenze di un sistema dell’energia alquanto “strambo” come quello basato sulle bio-masse…

quando sono bio-masse e non rifiuti, si intende!!!