speranze…

Mancino, Cotugno, Badursi: documento per nuova fase nel Pd

10/11/2010 12:02

BASDocumento politico dei sostenitori delle liste “Il Futuro con Speranza”, “Riformisti Speranza” e “Lavoro e Diritti per Speranza”, riunitisi a Matera il 9 novembre 2010 per un bilancio della fase congressuale e della situazione politica, sottoscritto da Francesco Mancino, Angelo Cotugno e Andrea Badursi:

“Abbiamo la convinzione e la consapevolezza che la fase iniziata con il congresso regionale PD del 2009 si sia conclusa, che non siano più validi e attuali gli schemi che allora si proposero, conservati con molta difficoltà e disagio nell’anno trascorso, e si apre una nuova fase.
Dovremo interrogarci in profondità sulle cause e sulle conseguenze di questo esito e, in particolare, sul precoce esaurimento delle motivazioni e delle finalità che avevano generato e alimentato quello al quale avevamo aderito, che portò all’elezione di Roberto Speranza a segretario regionale.
Nel frattempo, noi che abbiamo sostenuto le liste “Il Futuro con Speranza”, “Riformisti Speranza” e “Lavoro e Diritti per Speranza”, e che in questo anno abbiamo continuato a impegnarci per i valori e gli obiettivi che ne erano alla base, riteniamo di proseguire questo impegno a servizio del PD, delle sue ragioni fondanti e della sua missione nelle forme nuove che saranno individuate.
Vogliamo preservare e potenziare il patrimonio di intelligenze, capacità e responsabilità che su questo terreno si è costruito e che ha ricevuto significativa conferma nel congresso provinciale.
Per questo con autonomia e generosità ci sentiamo ancora più motivati ad affermare la linea dell’innovazione, dell’apertura alla società, della partecipazione democratica, dei valori del lavoro, della tutela dell’ambiente, dei diritti, del territorio, contrastando chiusure, verticismi, neocentralismi.
Più confronto meno conta, più iniziativa politica meno gestione, più idee meno potere.
La ricchezza dei fermenti sociali e culturali, di particolare intensità e diffusione a Matera, deve costituire fonte preziosa e irrinunciabile dell’elaborazione e dell’attività politica del PD.
Un PD unito e pienamente democratico rimane decisivo per il futuro della Basilicata e dell’Italia.
A questo obiettivo vogliamo concorrere con lealtà, determinazione, senza ipocrisia e falsi unanimismi, né tentazioni minoritarie, con un confronto aperto e libero da schemi precostituiti.
Le scadenze che ormai si presentano sempre più ineluttabili e decisive per il Paese vedranno in prima fila chi, come noi, ha creduto e crede nel rinnovamento della politica e della società italiana.
Le modalità e le forme in cui si dovrà concretizzare il nostro specifico e autonomo impegno nel PD saranno oggetto di una consultazione ampia e approfondita, che sarà coordinata da Franco Labriola e si concluderà in un nuovo incontro fissato per il 20 novembre”.

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a parte l’ovvia domanda “ma chi cacchio sono mancino, cotugno e badursi?”…pare più uno studio di azzeccagarbugli che altro…

leggo solo parole prive di qualunque aggancio con una realtà che non si riassume certo nelle dinamiche interne del pd, il partito regione delle consulenze e degli incarichi, ed ancora una volta mi chiedo quale sia il progetto di speranza, ammesso ne abbia uno con una valenza comunicabile al di fuori della cerchia degli aderenti pd…

mi corre alla mente il partito dei rottamatori di matteo renzi, che più che lanciare idee pare avere come proposito la rottamazione dei rottami…

il problema purtroppo per costoro non è certo nello svecchiamento della clase dirigente, ma nello svecchiamento delle idee…se infatti il pd continua ad abbarbicarsi intorno a parole come competizione, mercato, consumi (ancorchè parole di cui tener di conto nelle dinamiche sociali) non riuscirà a smettere il vestito di fotocopia dei partiti-potere che, ben oltre il colore politico che abbiamo imparato tutti a considerare come un paravento di una completa sottomissione ai massimi poteri economici e finanziari, poco mostrano in differenza l’uno dagli altri…questo il problema per il maggior partito d’opposizione e per il partito di governo regionale 

che senso hanno infatti parole come…affermare la linea dell’innovazione, dell’apertura alla società, della partecipazione democratica, dei valori del lavoro, della tutela dell’ambiente, dei diritti, del territorio, contrastando chiusure, verticismi, neocentralismi…?…se non declamate come assi portanti di impegno concreto dal valore assoluto e non, come invece appare chiaro, come slogan politically correct?… il problema è che con questa gente, pd ed accozzaglia, pdl ed accozzaglia, non se ne viene fuori ed il progetto di restituire un volto programmatico al futuro del paese e della nostra regione, rimane confinato nelle stanze del potere salottiero a cui questi partiti si son ridotti, l’uno per catarsi di rinuncia alla lotta sociale e per sindrome edipica (uccidi il padre, il marxismo, e sposa la madre, la cultura catto-moderata), l’altro per vizio terato-genico di nascita, l’essere un partito-azienda dove la condivisione (e quindi la discussione) non esiste, contando nei fatti la sola voce del padrone (ancorchè preso più dai suoi problemi di mutanda e a latere da quelli giudiziari, che dai problemi del paese che pur dovrebbe almeno tentare di governare)… occorre forse cominciare a riempire di contenuti reali la voce di un dissenso che non ha bandiere, ma bisogni e sogni che un’altro paese sia possibile, che un’altra regione sia possibile…il sottoscritto sarà lì