Potenza, Imbesi (Pdl) chiede Consiglio aperto su sisma ’80

16/11/2010 10:16

BASIl consigliere comunale di Potenza, Antonino Imbesi, ha comunicato di voler presentare alla valutazione del Consiglio Municipale una richiesta di convocazione di Adunanza Aperta per discutere a 360 gradi del “terremoto” a 30 anni dalla data storica e tragica del 23 novembre del 1980.
“Le conseguenze del terremoto del 1980, a distanza di 30 anni, ancora permeano e condizionano la vita dell’intera città di Potenza e ciò è decisamente inaccettabile! – ha detto il consigliere comunale del Pdl – Sembra quasi che le istituzioni regionali, provinciali e comunali abbiano assimilato come naturali ed ineliminabili certi fenomeni ed elementi che dal quel terribile giorno sono diventati quasi normali nel capoluogo, sebbene siano fortemente non voluti dai cittadini.”…..
“È inammissibile che a 30 anni di distanza da un evento tellurico si parli ancora di ricostruzione, di fondi non spesi, di case non ristrutturate, di aree container e di migliaia di prefabbricati come a Bucaletto… – ha sottolineato Imbesi – Bisogna individuare soluzioni definitive: la gente giustamente non capisce e non può giustificare l’atteggiamento di amministratori che in circa un terzo di secolo non sono riusciti a risolvere un tale problema….
Il Consigliere ha fatto rilevare che un Consiglio Comunale allargato alle altre istituzioni potrebbe sancire un punto importante a favore della conclusione del fenomeno attraverso la approvazione e sottoscrizione di un deliberato congiunto di tutti gli organismi interessati alla soluzione del problema…
Imbesi ha concluso comunicando di voler sottoporre a tutti i consiglieri comunali la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto in cui invitare tutte le istituzioni ed organismi competenti a dare possibili soluzioni sulla materia….

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ora al di là dell’appartenenza di antonino imbesi al pdl (popolo della libertinaggine), mi associo alla proposta di un consiglio comunale aperto per un evento che effettivamente ancora porta i suoi effetti sulla città di potenza…ma vorrei oltrepassare il problema della ricostruzione in sè (problema che rimane nella sostanza) per sostanziare un altro argomento di discussione che spesso è stato sottovalutato…l’organizzazione urbanistica della città di potenza…

dopo il terremoto e l’ovvio scollamento urbano e sociale che ne è conseguito (perdite di rapporti sociali e con il contesto urbano, dislocamento traumatico delle funzioni della città, allontanamento dal centro storico dei cittadini e della memoria collettiva, etc etc), la città lungi dal ritornare a se stessa in quanto entità mutata obtorto collo, pur avendo l’occasione di riscriversi, lo ha fatto in un alfabeto tutto nato e cresciuto nel partito del mattone, da allora saldamente al comando della città…

in altri termini, c’era l’occasione ed i denari per procedere ad una triscrittura urbanistica che facesse salvo il centro storico e mettesse ordine nei guasti di una crescita edilizia selvatica maturata negli anni 60 e 70 come processo di burocratizzazione della città stessa…l’arrivo di frotte di impiegati dal resto della regione aveva, come altrove, fatto sorgere necessità edilizie a cui si era data risposta con il metro cubo e non con la funzione urbanistica…

con il terremoto si era aperta così una necessità edilizia ancor maggiore ed a cui ancora oggi, le uniche risposte sono state 1) la bombonierizzazione del centro storico, ma la perdita dei suoi abitanti 2) la delocalizzazione di funzioni strategiche in luoghi assolutamente non idonei 3) l’allungamento della città sulle colline circostanti e la conseguente necessità di prolungare le reti elettriche, idriche e fognarie 4) l’assunzione di un ruolo regionale senza disporre delle adeguate strutture urbanistico-funzionali  5) una qualità edilizia del tutto carente in termini di efficienza energetica  6) la an-estetizzazione della qualità urbana, con il prevalere di brutte soluzioni architettoniche dettate da “mode” piuttosto che dalla realtà locale  7) la funzione veicolare completamente spostata sull’automobile privata…e si potrebbe continuare a lungo!!!

ecco, perchè non discutiamo di questo?

di fatto