un “altro” piano regionale dei rifiuti

allego per la condivisione dei contenuti ed in formato pdf il file del piano regionale dei rifiuti elaborato da comunità lucana – movimento no oil e presentato alla stampa venerdì 03

buona lettura e per ogni spiegazione siamo a disposizione, sul blog, rispondendo alle vostre domande che potrete postare come commenti e che riporteremo in una pagina specifica, e dal vivo, attraverso la serie di incontri territoriali che è nostra intenzione organizzare con chiunque abbia volontà di entrare nei dettagli

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buona lettura…attendiamo i vostri commenti

7 pensieri su “un “altro” piano regionale dei rifiuti

  1. Efffessss! 80 pagine non sono facili da metabolizzare…… quando fo visto poi tutte lelle i decreti, le circolari, citate m’è passata la voglia di approfondire…… Un lavoraccio però, abbastanza minuzioso e dettagliato che, scherzi a parte, bisogna leggere con molta attenzione. Dalla frettolosa lettura delle cose più facili da capire si evidenzia che in Basilicata le cose non stanno proprio come hanno sempre dichiarato i nostri impavidi rappresentati delle Istituzioni. Ed è evidente che bisogna metter mano ad un nuovo sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ovviamente sono accordissimo a lasciar perde gli inceneritori anche se vogliono prenderci per culo quando parlano di termovalorizzatori.
    Magari si parta proprio da questo minuzioso studio fatto da Miko, a cui per lo meno bisogna rendere merito per aver impiegato un mare di tempo per fare un excursus completo, e spero esaustivo, sulla situazione lucana. Vediamo se chi detiene le leve del potere da queste parti ha almeno l’onestà di prendere in considerazione questa proposta di Comunità Lucana.

  2. Astro, io sono convinto del fatto che, purtroppo, chi detiene le “leve del potere”, come dici tu, non sarebbe intenzionato a fare ciò che auspichi se non c’è un risveglio da parte del cittadino. Cittadino che, alle prese con il vivere quotidiano, non sempre ha la voglia di misurarsi con certe tematiche. Ma, probabilmente, non ha molte colpe se determinati argomenti non vengono trattati e, dunque, non ne sa granché. Lo studio fatto da Miko può essere un punto di partenza se la società civile potrà conoscerlo più nel dettaglio. Per questo, stiamo cercando di organizzare incontri con i cittadini delle varie realtà locali; proprio per far sì che, tramite la conoscenza di un argomento e, soprattutto, di come poterlo trattare da differenti punti di vista, si possa mettere coloro che detengono il potere in regione, in condizione di considerare anche altre posizioni.

  3. I lucani sono sempre stati un popolo bue… perché il potere ha fatto sempre in modo che non esistesse modo di dare le informazioni giuste. Se le informazioni giuste arrivano, il popolo comincia a cambiare.
    I “fedelissimi” di qualunque parte politica non riuscirai a convincerli. Ma coloro che per anni non hanno avuto le risposte che cercavano, e che hanno deciso di dedicarsi a “Casa, lavoro e… chiesa”, aspettano solo il momento di poter tornare ad esercitare il proprio diritto. Questa è la strada da prendere; io non ne vedo altre!

  4. Ho letto il documento.Davvero un ottimo lavoro compliment!
    Colgo nel documento un valore anche molto educativo che secondo me funziona molto!Per quanto mi riguarda infatti la raccolta differenziata ancor prima che essere vista come un qualcosa di pratico,deve infondere nella popolazione dei valori di responsabilità civile! Investire in un piano come questo significa investire in tutti noi in quanto il singolo cittadino può, se giustamente “educato”, contribuire in modo significativo alla realizzazione di questo progetto!
    Sentirci tutti partecipi di un progetto, che da una parte intacca le nostre economie riducendo le singole spese sulla TARSU se siamo “ecologicamente virtuosi” e dall’altra (cosa molto più importante a livello etico!) ci fa sentire responsabili in quanto consci che la raccolta differenziata protegge la terra in cui la nostra società (tutti noi!) vive,cresce e si sviluppa sintetizza al meglio un’educazione appunto collettiva sul ritorno sociale che la raccolta differenziata ha da una parte e dall’altra prende in considerazione (con la questione della riduzione della TARSU) quella miopia un po’ generale che ultimamente non fa mai andare le valutazioni personali oltre il propio naso(o meglio il proprio portafogli!).
    Inoltre la dimostrazione della fattibilità economica di tale progetto, che lo rende reale , dato il contesto in cui viviamo oggi, e non solo un’incredibile visione teorica,dà una valida concretezza a tutto ciò.
    A presto
    Gianluca.

  5. Il Movimento 5 Stelle Basilicata ha completato con una votazione la fase di analisi e discussione degli aspetti principali di “Un Altro piano regionale dei rifiuti”. Gli iscritti al Movimento 5 Stelle che hanno partecipato a questa fase hanno votato all’unanimità in favore della condivisione del Piano, della sua diffusione sul territorio e della presentazione di alcuni suggerimenti.

    Vi riporto in basso la sintesi della discussione conclusasi lunedì scorso.
    A presto. Vito

    INDICAZIONI DEL GRUPPO OPERATIVO AMBIENTE
    A tutti gli iscritti al Movimento 5 Stelle Basilicata. Chi vuole approfondire potrà farlo; noi abbiamo lavorato per riassumere i punti essenziali (a nostro parere) del Piano e ve li riportiamo in modo che possiate, informati, decidere per il Sì o per il No.
    Se la maggioranza si esprimerà a favore della condivisione del Piano, useremo alcune di queste ipotesi sia nell’intervento a Sasso di Castalda (area Matera città), sia nell’organizzazione dell’assemblea pubblica con i No-Oil’s 🙂 per discutere del Piano, con cittadini e amministratori comunali (di sta cippa 😛 ). I tempi sarebbero da definire prima tra noi e poi con loro.

    Al momento abbiamo preparato uno schema descrittivo della gestione rifiuti nel Comune di Matera, recuperando i dati di smaltimento RSU e relativi costi dal 1998 al 2008. Ho chiesto ai No-Oil’s se hanno dati anche per il 2009 e aspetto risposta. Nell’intervento a Sasso di Castalda, se non ci sarà anche un video sulla situazione nella discarica di La Martella, illustreremo la situazione attuale e come potrebbe trasformarsi avviandosi il Comune di Matera verso “Rifiuti Zero”. Lo faremo non con le chiacchiere da bar, ma con i numeri attuali, quelli che trovate qui sotto, e quelli che si prospetterebbero, risparmi economici compresi, se i nostri sciagurati amministratori adottassero un Altro sistema di gestione RSU.

    Buona lettura.
    Antonio, Gianrocco, Giuseppe, Saverio e Vito

    Siamo d’accordo con un Altro Piano Regionale dei Rifiuti?
    Nel caso la risposta sia positiva avremo l’obbligo di suggerire modifiche o integrazioni, poiché il Piano è un documento open source e in divenire, da modificare con l’integrazione di tutte le realtà locali che lo condivideranno, lo adatteranno al proprio Comune e lo proporranno alle amministrazioni locali (fatti e non chiacchiere… da bar).
    Crediamo che la maniera più efficace per sintetizzarne gli elementi principali fosse quella di mettere in evidenza i principali punti di forza ed i punti deboli di questa proposta, i rischi a cui andiamo incontro con l’attuale gestione del ciclo dei rifiuti e le opportunità che questo Piano offrirebbe qualora fosse realizzato

    PUNTI DI FORZA DEL PIANO
    – descrive tutto il quadro della normativa vigente (da pag. 3 a pag. 15)
    – c’è un’analisi accurata della situazione attuale: quantità di rifiuti raccolti, costi, sistema gestionale-tecnologico, tassazione, smaltimento differenziato (da pag. 19 a pag. 28, da pag. 35 a pag. 76)
    – avanza la proposta concreta della creazione di un Consorzio Obbligatorio Regionale dei rifiuti, organismo pubblico che gestirebbe tutto il ciclo dei rifiuti (da pag. 28 a pag. 29)
    – dichiara chiaramente gli obiettivi che potrebbero essere raggiunti (da pag. 29 a pag. 35):
    a) recupero del 100% di materie seconde dai rifiuti
    b) raccolta differenziata al 75-80% in due anni e in contemporanea la riduzione a monte della produzione di rifiuti
    c) esclusivamente raccolta porta a porta spinta
    d) no all’incenerimento
    e) ritorno occupazionale dai risparmi effettuati
    – quantifica i ricavi dalla vendita delle materie seconde (frazioni differenziate)
    – descrive il bilancio economico e sociale del sistema gestione rifiuti (da pag. 77 a pag. 78)

    PUNTI DI DEBOLEZZA DEL PIANO
    – è sottovalutata l’opzione del compostaggio domestico (pag. 51)
    – può essere proposta meglio la riduzione a monte della produzione di rifiuti (pag. 42) e la differenziazione domestica (pag. 43), con altre modalità operative
    – nella sezione dedicata alle campagne educative (pag. 41) si possono tenere in considerazione le migliori esperienze già avviate in Italia e all’estero (rete dei comuni virtuosi, rete del nuovo municipio, ecc.)
    – non si mette in relazione (salvo qualche accenno) il ciclo di gestione dei rifiuti e il relativo Piano con il diritto dei cittadini ad essere informati sulla qualità dell’ambiente in cui viviamo, quindi ad altri strumenti che le amministrazioni virtuose devono attivare (Rapporti sullo stato dell’ambiente, Piani di gestione ambientale del territorio)

    RISCHI DELL’ATTUALE GESTIONE RIFIUTI
    – le norme vigenti hanno equiparato di fatto i rifiuti ad una qualsiasi merce
    – la tendenza dell’amministrazione regionale è verso l’incenerimento dei rifiuti; la raccolta differenziata sembra finalizzata solo alla produzione di CDR da avviare agli inceneritori o agli impianti a biomassa (esistenti e da costruire) perché il CDR è stato equiparato alla legna ecologica
    – saturazione entro 1,5-2 anni delle discariche esistenti
    costi di gestione sempre maggiori

    OPPORTUNITA’ OFFERTE DA UN ALTRO PIANO
    – gestione dei rifiuti completamente pubblica, vista la sua rilevanza sociale (mi è venuto in mente che si potrebbe usare lo slogan dei comitati acqua pubblica: “Rifiuti bene comune”)
    – riciclare spinto per risparmiare veramente energia
    – raccolta e smaltimento differenziati efficaci, misurabili attraverso: % raccolte e smaltite, efficienza del funzionamento, vantaggi economici per gli enti locali e per i cittadini, diminuzione degli impatti ambientali relativi, generazione di cicli di processo virtuosi

    La fonte dei dati attuali di gestione dei RSU sono i Conti Consuntivi del Comune di Matera dal 1998 al 2008 consultabili sul sito del Ministero dell’Interno, Direzione Centrale della Finanza Locale a questa pagina

    http://finanzalocale.interno.it/sitophp/home_finloc.php?Titolo=Certificati+Consuntivi

    Consultare i Quadri 1, 2, 4A, 4B, 4C, 13

    Nei prossimi giorni dovremmo capire come si evolverà la gestione del passaggio di consegne da AIMERI al Consorzio Nazionale Servizi. Dovremmo chiedere all’assessore Falcone come intende procedere visto che solitamente AIMERI ha vinto le gare di appalto con un ribasso dello 0.01% e, se così fosse, come diceva Gianni, anche la seconda ditta classificata nella gara di appalto potrebbe essere bocciata dal Consiglio di Stato.
    Dovremmo parlare con gli assessori di Montalbano e Montescaglioso per capire le difficoltà che incontrano dovendo fare la raccolta differenziata senza poter usufruire dello smaltimento differenziato.
    Dovremmo parlare con l’assessore Giovanni Bonelli della provincia a seguito delle sue ultime dichiarazioni: “Su un possibile nostro futuro da immondezzaio nazionale, una parziale risposta negativa l’ha per ora data il vicepresidente della Provincia di Matera, nonché assessore all’ambiente, Giovanni Bonelli, che ha negato la realizzazione di un inceneritore nel materano, ha bocciato la centrale a biomassa di Tricarico, non risposto su quella enorme di Acinello e ha affermato che per il virtuoso materano in tema di rifiuti, verrà dato un impulso alla differenziata con la realizzazione di un impianto di compostaggio in tempi brevi nel Metapontino. Operazione quanto mai necessaria per non collassare e inibire la raccolta differenziata partita così bene anche a Matera città. L’impianto per compost verde sarà utilizzato da cinque comuni: Montalbano, Montescaglioso, Pisticci, Bernalda e Scanzano Jonico e consentirà il percorso virtuoso che potrà dare nuova spinta fertile anche ai terreni agricoli del Metapontino, dichiarato proprio di recente da una direttiva europea come area nazionale vulnerabile ai nitrati e, dunque, obbligata a rifertilizzarsi.” (da http://www.olambientalista.it/index.php/compost-metapontino/).
    Quindi chiedergli dell’impianto di compost verde, della gestione commissariale dell’ATO unica e come mai il sindaco di Matera fa accordi con i cittadini sulle discariche quando il comune non ha nessuna competenza sugli impianti di smaltimento.

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