storie di destra, nell’assenza di una sinistra

Stefania Prestigiacomo: “Lascio il Pdl, per ora resto ministro”“Lascio il Pdl, vado nel gruppo Misto”: così Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, annuncia lo strappo con il Pdl dopo che la maggioranza non ha appoggiato il rinvio della legge sulla libera imprenditorialità. A chi le chiede se intende restare al governo, Prestigiacomo dice: “Resto finché Berlusconi lo riterrà”. Al suo fianco si schiera Mara Carfagna che chiede a Berlusconi un immediato intwervento per recuperare la Prestigiacomo al Pdl.Prestigiacomo lascia il Pdl  – Nell’Aula della Camera il ministro dell’Ambiente vota diversamente dalla maggioranza, e non per errore. L’Assemblea di Montecitorio respinge per soli tre voti la proposta di sospendere l’esame il testo sulla libera imprenditorialità ed il sostegno del reddito avanzata dal Pd e sostenuta dalla Prestigiacomo che vota a favore della sospensione. Dopo il voto, visibilmente contrariata, prende le sue carte e lascia di corsa l’Aula, mentre dai banchi del Pdl c’é chi grida : “dimissioni, dimissioni”.Nel Pdl scoppia il caso Prestigiacomo  – Nella maggioranza appena uscita per il rotto della cuffia dalla prova di forza con Fli sulla sfiducia scoppia dunque la grana Prestigiacomo. Al culmine di una lunga serie di dissapori e veri e propri incidenti di percorso il ministro dell’Ambiente ha annunciato a sorpresa la sua uscita dal Pdl. Visibilmente scossa, praticamente in lacrime, il ministro parlando con i cronisti in Transatlantico ha spiegato: “Non mi riconosco più nel Pdl, pertanto resterò al governo, ma mi dimetto dal gruppo e mi iscriverò al Misto”. “Parlerò direttamente a Berlusconi” della vicenda, ha poi aggiunto.Fli: Su Prestigiacomo bell’esordio dei ‘responsabili’ – Bell’esordio del gruppo dei responsabili. Noi ci eravamo appellati al senso di responsabilità dell’onorevole Moffa, ma sono riusciti a provocare oggi l’addio della Prestigiacomo al Pdl…”. Così Antonio Buonfiglio e Angela Napoli, deputati di Fli, commentano lo strappo del ministro e il ruolo che nella vicenda ha rivestito il gruppo dei ‘responsabili’ che sostengono l’esecutivo. Tutto questo è avvenuto, aggiungono, “a distanza di pochi giorni” dalla scelta di Moffa e degli altri ex Fli di non sfiduciare l’esecutivo lo scorso 14 dicembre.Schifani: Prestigiacomo? Credo Micciché non c’entri – È l’opinione del presidente del Senato, Renato Schifani, interpellato durante la tradizionale cerimonia di scambio di auguri natalizi con la stampa parlamentare. “Non credo a nulla di tutto ciò – ha detto la seconda carica dello Stato – non credo Micciché c’entri in questa vicenda. Si sta occupando bene della sua forza politica. Da quello che leggo si tratta di questioni legate a iniziative legislative del ministro Prestigiacomo. Non credo a dietrologie o altro”.”Non conosco il merito di questa vicenda – ha proseguito Schifani – non posso dire molto. Evidentemente c’è una tensione tra lei e Cicchitto ma non ne conosco nel merito le motivazioni. A caldo ho parlato di scontro personale, ma dietro questo scontro probabilmente c’è qualcosa di politico ma non sta a me entrarci. Mi auguro si chiarisca”.Idv: Sfiducia Moffa a Prestigiacomo supera demenzialità – A giudizio di Italia dei Valori “il teatrino messo in scena in aula alla Camera supera ogni limite di demenzialità e spiega bene – afferma il vicecapogruppo dell`Italia dei Valori alla Camera Antonio Borghesi – come si sia potuti arrivare ad una situazione politica come quella in cui ci troviamo: Moffa, Pdl, ex finiano, che sfiducia il ministro Prestigiacomo era già uno spettacolo, completato poi dal salvataggio della ministra ad opera di Fli”.Finocchiaro: “La maggioranza non c’è più – “Le dimissioni e il passaggio della Prestigiacomo al gruppo Misto – secondo la la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro – testimoniano ancora una volta che questo governo e questa maggioranza non ci sono più”. “La fiducia del 14 è stata solo numerica. Ma politicamente sono finiti. Noi e il Paese ne siamo consapevoli. Non riesco a capire come facciano Berlusconi e i suoi amici a non rendersene conto”.Cesa: “Il caso dimostra totale confusione” – “Il voto in Aula sul provvedimento per l’imprenditorialità ha messo in luce da una parte la responsabilità della nostra opposizione e dall’altra la totale confusione del governo, come dimostra il caso Prestigiacomo. La maggioranza si chiarisca le idee, perchè così non si può più andare avanti”, ha commentato il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.Cicchitto: “Dispiace ma devo ascoltare il gruppo” – Il presidente dei deputati si dichiara dispiaciuto per le annunciate dimissioni del ministro Stefania Prestigiacomo dal gruppo parlamentare ma rivendica la scelta fatta in aula dalla maggioranza, in contrasto con il ministro. “Sono assai spiacente per cio’che ha dichiarato il ministro Prestigiacomo,ma ho il dovere in primo luogo di ascoltare i parlamentari del gruppo che hanno lavorato per lungo tempo a questo provvedimento senza che fosse venuta nessuna indicazione diversa da parte del ministro. Su questo provvedimento, che va incontro alle esigenze delle piccole imprese – sottolinea Cicchitto- si e’ registrato un largo schieramento favorevole che e’ andato al di la’ della maggioranza avendo avuto il consenso dell’Udc e del Fli”.Mara Carfagna: “Avverto un disagio diffuso” – Il Ministro fa appello al Premier Silvio Berlusconi per fare ogni sforzo per recuperare la presenza del ministro Stefania Prestigiacomo all’interno del Pdl. “Spero che il Ministro Prestigiacomo ci ripensi e resti nel Popolo della libertà. Se così non fosse – dice Carfagna- la perdita sarebbe soprattutto per il partito, che vedrebbe allontanarsi un`esponente molto radicata, un`ottima parlamentare, un Ministro dalle capacità indiscusse, riconosciute anche al di fuori dai confini del centrodestra, e dimostrate, tra l`altro, ancora questa mattina durante il Consiglio dei Ministri”. “In ogni caso – aggiunge- sarebbe sbagliato sottovalutare l’accaduto: il disagio espresso da Stefania Prestigiacomo nei confronti di un partito nel quale, troppo spesso, si preferisce, per fretta o disattenzione, non prestare ascolto alle idee diverse, è molto diffuso”, aggiunge. “Sono certa che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, come sempre ha fatto, sarà capace di trovare una soluzione ai problemi posti dalla collega, ma, allo stesso tempo, sogno un Partito che sia in grado di sintetizzare da solo punti di vista diversi, pronto ad assorbire le differenze piuttosto che enfatizzarle, che ha voglia di costruire consenso invece di soffiare sul fuoco ed, eventualmente, bollare posizioni politiche come “capricci”, magari “da donne””, conclude Carfagna