Sabato 15 gennaio 2011 a Tramutola, nel nostro incontro con i cittadini,(il settimo per l’esattezza in tre mesi) abbiamo parlato di valorizzazione del territorio tramutolese.
La proposta lanciata è stata quella di dare vita ad un modello di turismo nuovo fondato anche sulla realizzazione di un albergo diffuso, individuato nel centro storico del paese.
L’albergo diffuso, rappresenta un modello di ospitalità originale e di sviluppo turistico del territorio .. strettamente connesso con una prospettiva di riqualificazione urbanistica dei borghi del centro storico del paese.
Il termine albergo diffuso nasce a Carnia nel 1982 ,all’interno di un gruppo di lavoro che aveva l’obiettivo di recuperare turisticamente case e borghi ristrutturati dopo il terremoto degli anni ’70.
Si presenta come proposta di offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di un paese o di una città potendo contare su tutti i servizi alberghieri (accoglienza, assistenza,ristorazione) ma alloggiando ed è questa la particolarità del progetto, in case e stanze dislocate rispetto a quello che è il cuore dell’albergo diffuso,cioè lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni,ecc.
È un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale (nel rispetto di quanto stabilisce la direttiva CEE 337/85 concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, relativi a modifiche del territorio)perché non è necessario costruire niente ma si recupera, si ristruttura e si mette in rete quanto già esistente..anima i centri storici stimolando e coinvolgendo i produttori locali considerati componente chiave dell’offerta..
Per questo può generare un indotto economico notevole e può offrire un contributo per evitare lo spopolamento dei borghi..
Abbiamo individuato a Tramutola alcuni punti del centro storico che potrebbero avere questo tipo di destinazione,e mi riferisco alla zona di via Cavour, via Alighieri, via Pollice, vico Tintiera o ancora via Mannesi..zone insomma dove per chi conosce il paese ci sono molte strutture disabitate e in stato di abbandono..
Certo la realizzazione potrebbe essere complessa,ma lo stesso regolamento comunale prevede una serie di norme nelle quali è possibile individuare modalità di realizzazione del progetto, progetto che può coinvolgere sia immobili appartenenti a privati che a quelli che rientrano nello stesso demanio comunale.
E’ necessario, ovviamente, nel momento in cui si parla di modificazione di un territorio tener conto di quanto previsto dalla legge 431/85 la legge Galasso per la tutela del paesaggio ed ancora delle norme della Convenzione Europea del paesaggio in vigore in Italia dall’1 settembre 2006 che prevede modalità di salvaguardia di spazi rurali,urbani,naturali,addirittura riconoscendo la possibilità di organizzare corsi per la formazione di personale addetto alle attività di recupero paesaggistico.
Inoltre non dimentichiamo che il nostro paese rientra nella perimetrazione del parco Val d’Agri –Lagonegrese, come istituito dalla legge quadro sulle aree protette la 394/91, quindi tutela aree soggette a particolare tutela ed oggetto di incentivazioni dirette alla salvaguardia e allo sviluppo anche economico del territorio.
La realizzazione di un albergo diffuso a Tramutola, porterebbe con sé delle conseguenze:
· ristrutturazione del centro storico,un modo per salvaguardare le bellezze architettoniche esistenti ma anche un modo per conservarne la storia ;
· mettere fine alla pratica dell’abbattimento del centro storico che hanno dato vita solo ed elusivamente a piazze e parcheggi;
· possibilità di creare nuove prospettive lavorative .
Strettamente connesso con una nuova forma di turismo,è la realizzazione ” dell’Università dei Saperi Popolari” intesa come un modo per tramandare la memoria del fare,e mi riferisco a quei lavori manuali completamente dimenticati, quali ad esempio il lavoro ai ferri, all’uncinetto, il lavoro dei fabbri, ed altri ancora..insomma un modo per recuperare la storia del paese,quella che non tutti oggi conoscono e che sarebbe bello far conoscere anche a chi verrà dopo di noi..senza dimenticare poi, che la Convenzione Europea sul paesaggio,permetterebbe anche di organizzare corsi in tal senso ,creando così nuove risorse economiche, sociali,partecipative del nostro paese.
Un’idea altra di valorizzazione del paese, di un paese che ha necessità di tornare a vivere!
coordinatrice di comunità lucana-movimento no oil tramutola