egitto in fiamme

Egitto, decine di cadaveri. Il governo si è dimesso

 

Al Jazira, almeno 50 morti da martedì. Atti di vadalismo al Museo egizio del Cairo

 29 gennaio, 12:10

IL CAIRO  – La tv egiziana ha annunciato le previste dimissioni del governo.

La polizia, appoggiata dall’esercito, ha esploso colpi in una via laterale del centro del Cairo che conduce a piazza Tahrir dove è in corso un raduno di protesta ma non è chiaro se si siano stati sparati proiettili veri o solo di gomma Lo riferisce un testimone sul posto. Nella strada i manifestanti sono fuggiti.
Le forze armate hanno “invitato i cittadini ad evitare assembramenti e a rispettare il coprifuoco”: lo hanno annunciato la tv e la radio di Stato egiziane riferendosi al divieto di circolare nelle ore notturne.

Ma sta crescendo, e secondo fonti giornalistiche ha raggiunto l’ordine delle “migliaia”, il numero di manifestanti contrari al regime del presidente Hosni Mubarak che si stanno radunando.
E intanto i servizi di telefonia mobile, bloccati ieri dalle autorità insieme a internet in connessione alle rivolte di piazza, hanno ripreso parzialmente a funzionare in mattinata. Lo constatano fonti giornalistiche sul posto.

 

FONTI, 30 CADAVERI TRA CUI 2 BAMBINI AL CAIRO  – Trenta corpi, tra cui quelli di due bambini, sono stati portati all’ospedale Damardash del Cairo in seguito ai disordini di ieri. Lo riferiscono fonti sul posto.
I corpi sono stati trasportati al nosocomio El Damardash nel centro del Cairo tra le 13 e le 23 di ieri, ha precisato la fonte ospedaliera aggiungendo che i bambini avevano sette e quattro anni.

 

AL JAZIRA, 53 MORTI IL BILANCIO PROVVISORIO – E’ di 53 morti il bilancio provvisorio delle vittime nelle manifestazioni di protesta in corso in tutto l’Egitto da martedì scorso, lo calcola la Tv araba Al Jazira. L’emittente precisa che nelle ultime ore cinque morti si sono registrati a Damnhur nel delta del Nilo.Il bilancio di vittime che era stato possibile stilare ieri, seconda “giornata della collera” per il venerdì di preghiera, era di almeno una ventina di morti, di cui undici solo a Suez, cinque al Cairo, due a Mansura e uno nel Sinai. Nella sola capitale i feriti sono oltre mille.

 

ATTI DI VANDALISMO A MUSEO EGIZIO DE IL CAIRO – Circa 40 persone sono state arrestate stamani da militari egiziani dopo che erano stati colti in flagrante mentre compivano atti di vandalismo e tentavano di trafugare reperti archeologici dal celebre Museo egizio del Cairo. Lo riferiscono testimoni oculari all’ANSA.

 

EL BARADEI, MUBARAK DEVE ANDARSENE – Mohammed El Baradei, l’ex direttore generale dell’Aiea e leader di uno dei movimenti di opposizione egiziani, ha detto oggi in un’intervista a France 24 che il presidente Hosni Mubarak “deve andarsene”.
“Scenderò in piazza oggi con i miei colleghi per contribuire a un cambiamento e per dire al presidente Mubarak che se ne deve andare”. L’ex capo dell’agenzia per l’energia atomica (Aiea) e premio Nobel per la pace 2005, El Baradei ha così continuato: “il presidente Mubarak non ha capito il messaggio del popolo egiziano. Il suo discorso è stato del tutto deludente. Le proteste continueranno con maggiore intensità fino alla caduta del regime. Quando un regime si comporta con tale bassezza ed usa gli idranti su uno che ha vinto il Nobel per la pace, vuol dire che è l’inizio della fine e che è ora che se ne vada”.

 

GIORNO DOPO LA BATTAGLIA,INCENDI E TANK – La scena che si presenta davanti agli occhi dopo la battaglia che è infuriata nel centro del Cairo per tutta la notte è di carcasse incendiate di auto e autoblindo lungo le strade, rese quasi inagibili da sassi, pietre e cartelli divelti, e di carri armati e soldati in assetto di guerra a presidiare i luoghi nevralgici. Poco dopo la fine del coprifuoco decretato dal presidente Hosni Mubarak per cercare di arginare le violente manifestazioni di piazza, continuano ad uscire nuvole nere ed acri di fumo dalla sede del partito del Rais ed è in fiamme anche l’edificio accanto, quello del Consiglio supremo delle donne.

L’esercito presidia i punti nevralgici della città, soldati armati sono all’interno del cortile del Museo egizio e carri armati presidiano la grande piazza Tahrir, luogo simbolo di questa rivolta, cominciata martedì scorso. Carri armati anche al Museo egizio e sulla così detta Corniche, il lungo Nilo, tre mezzi corazzati pesanti di questo genere sbarrano la strada del Lungo Nilo ad auto e pedoni presso la televisione di stato, che i manifestanti hanno cercato di assaltare nella notte. Rottami ancora fumanti di camionette della polizia rendono difficile il passaggio sul grande ponte dei Leoni, che collega il centro del Cairo all’isola di Zamalek