gli amici sanguinari del premier

Libia, oltre 280 morti. Tripoli minaccia la Ue

 

Sanguinosa repressione del regime che non commenta le violenze. Farnesina vieta i viaggi

20 febbraio, 18:53

 IL CAIRO – Fonti mediche citate dal sito ‘Lybia al Youm’ affermano che sono 285 le persone rimaste uccise a Bengasi durante gli scontri fra manifestanti e forze dell’ordine.
Nella città della Cirenaica non si sa chi comanda ha affermato il vescovo di Tripoli, monsignor Giovanni Martinelli, secondo il quale nella capitale “l’atmosfera è tranquilla e si vedono solo piccoli cortei di sostegno a Gheddafi”. Ad Al Baida, nell’est estremisti islamici, che sifanno chiamare ‘l’emirato islamico di Barkà, tengono in ostaggio elementi dei servizi di sicurezza e cittadini. Secondo un attivista, Miftah Saleh, a Shahat sarebbe in azione un centinaio di mercenari provenienti da Ciad e Nigeria e 30 sono stati catturati dai manifestanti. Google ha reso disponibili dei numeri con i quali arrivare a Twitter, per consentire ai libici di comunicare anche col blocco di Internet. La Farnesina esclude tassativamente i viaggi in Cirenaica.

LIBIA MINACCIA STOP COOPERAZIONE CON UE – Se l’Unione Europea non cesserà di sostenere le rivolte in corso nei Paesi del Nord Africa e in particolare in Libia, Tripoli cesserà ogni cooperazione con la Ue in materia di gestione dei flussi migratori: è questa la “minaccia” arrivata alla presidenza ungherese di turno della Ue da parte delle autorità libiche.

FARNESINA,NO TASSATIVO A VIAGGI IN CIRENAICA – In considerazione della gravità della situazione in Cirenaica, in particolare nelle città di Bengasi, Ajdabya, Al Marj, Al Beida, Derna e Tobruk, la Farnesina “sconsiglia tassativamente qualsiasi viaggio non essenziale nella Regione”. Recita così l’ultimo avviso particolare sulla Libia pubblicato oggi sul sito della Farnesina viaggiare sicuri.

AL JAZIRA, A BENGASI LANCIO RAZZI RPG – L’esercito sta sparando razzi Rpg sui manifestanti a Bengasi. Lo riferisce una testimone alla televisione satellitare Al Jazira, aggiungendo che le forze dell’ordine stanno anche utilizzando proiettili urticanti per disperdere la manifestazioni. Secondo un attivista , Mohamed Nabus, sono 258 i corpi all’obitorio dell’ospedale al Galaa della città.

VESCOVO TRIPOLI,NON SI SA CHI COMANDA A BENGASI – “Non siamo in grado di sapere a chi appartengano in questo momento Bengasi e le altre città della Cirenaica”: è quanto ha affermato il vescovo di Tripoli, monsignor Giovanni Martinelli, raggiunto telefonicamente dall’ANSA. Nella capitale invece “l’atmosfera è tranquilla e stamane si vedono solo piccoli cortei di sostegno a Gheddafi”, ha raccontato il presule. “Avevamo chiesto alle autorità libiche protezione per le chiese e i conventi della Cirenaica e ci hanno risposto che loro non possono fare niente”, ha detto il vescovo. Monsignor Martinelli si è però dichiarato possibilista sull’evolversi della situazione. “Io penso che possa esserci una forma di riconciliazione. E’ un Paese grande, è un Paese che non vuole guerre o conflitti”, ha osservato. “Certo – ha precisato – ci deve essere un gesto di tolleranza da entrambe le parti”

La repressione di Muammar Gheddafi si abbatte sulla Cirenaica in rivolta, soprattutto a Bengasi, dove fonti mediche citate da Al Jazira hanno denunciato una “spaventosa carneficina”. Le forze di sicurezza, secondo il racconto di testimoni, hanno anche sparato contro un corteo funebre uccidendo almeno 15 persone. In quattro giorni di violenze, secondo Human Rights Watch, i morti in Libia sono 84, ma l’opposizione parla di 120 e oltre. Dal Paese, dove internet è bloccato da ieri, poco trapela se non da fonti ufficiali. In nottata l’agenzia libica Jana ha riferito che decine di arabi sono stati arrestati perché membri di una “rete” cui compito è destabilizzare la Jamahiriya.

GOOGLE METTE A DISPOSIZIONE NUMERI TWITTER – Google ha messo a disposizione dei numeri con i quali arrivare a Twitter, per consentire ai libici di comunicare anche col blocco di Internet. Lo riferisce il sito Lybia Al Youm