Associazione archeologi su dimissioni Carandini16/03/2011 11:12

BAS  “Le dimissioni di Andrea Carandini dal Consiglio Superiore confermano la grave difficoltà in cui versa il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, vittima predestinata delle politiche di tagli degli ultimi anni. Da anni l’Associazione Nazionale Archeologi denuncia il progressivo smantellamento del sistema pubblico di tutela del Paese, già evidente con i tagli del 2008 e aggravato dalle continue riduzioni di bilancio, che impediscono, come ammette Carandini “di svolgere quell’opera di tutela e sviluppo del patrimonio culturale”.
E’ quanto afferma in una nota Ada Preite, presidente regionale Ana di Basilicata.

“L’assenza di serie politiche culturali – prosegue – è legata alla drastica contrazione di risorse non solo economiche ma anche umane, che rendono ormai il Ministero sempre più impotente ed inerme. Prendiamo atto che il professore Carandini ha impiegato più di due anni a comprendere ciò che aveva lucidamente previsto il suo predecessore, il professore Settis, che già nel 2009 dimettendosi aveva denunciato ‘una situazione sempre più grave, che per pesantezza dei tagli e assenza di turn over del personale mette in pericolo lo stesso esercizio della tutela in Italia’.
Bene ha fatto a dimettersi il professore Carandini, seppur tardivamente. Quanto alle dimissioni del Ministro Sandro Bondi, annunciate ormai da settimane e non ancora formalizzate, gli archeologi – aggiunge Preite – auspicano che, per il bene del patrimonio culturale italiano, il Governo si attivi per evitare che questa situazione si trascini oltre. L’assenza di una effettiva governance nel Ministero, all’apice della sua fragilità economica, sta compromettendo l’effettiva capacità di controllo del territorio e di tutela del patrimonio culturale, alimentando e legittimare improvvide ipotesi di privatizzazione”.

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