ancora altre nuove dal sito basilicatanet

copincollo dal sito istituzionale della regione basilicata:

VILLA D’AGRI, MERCOLEDI’ CONVEGNO SU PETROLIO E AMBIENTE
“Petrolio. Una risorsa e un problema per l’ambiente” è il tema del convegno organizzato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Potenza, che avrà luogo mercoledì mattina, alle ore 9.30, presso l’Istituto Tecnico Agrario di Villa d’Agri. Un seminario di incontro, studio e condivisione, scaturito a conclusione di una Borsa di Studio sul tema “Inquinamento da petrolio: esistenza del problema nel territorio regionale e degradazione fotoassistita dei costituenti del petrolio”, per il dottorato di ricerca in Scienze delle Chimiche-XXI Ciclo della durata di 3 anni, attivato e finanziato nel 2005 dallo stesso Assessorato all’Istruzione di concerto con l’Università della Basilicata, Dipartimento di Chimica della Facoltà di Agraria.
Diversi gli interventi in programma di vari rappresentanti di organismi istituzionali e non, mondo accademico e ricerca. Si inizia con un breve saluto da parte del dirigente dell’Ita, il professor Rocco Guerriero a proseguire con l’assessore provinciale all’Istruzione, Domenico Vita che si soffermerà sull’obiettivo del seminario “affrontare il tema scottante dell’inquinamento ambientale alla luce dei risultati delle indagine scientifiche condotte dai ricercatori”.
Ad entrare nei dettagli tecnici con la relazione sull’”Inquinamento da idrocarburi: diffusione nel territorio”, Maurizio D’Auria, docente dell’Unibas, mentre dal campo scientifico, CNR del Polo di Marsico Nuovo, interverrà il ricercatore Vincenzo Lapenna con l’argomento “Tecnologie elettromagnetiche per lo studio dell’inquinamento dei suoli da idrocarburi”. Un focus sulla “Svolta nei rapporti tra ricerca petrolifera e ambiente” sarà affrontato dai responsabili dell’Eni del Distretto Produzione Val d’Agri dell’Eni, l’ingegnere Angelo Ligrone e della Salute, Sicurezza e Ambiente, Enrico Tavolini. Il contributo dal mondo accademico proseguirà con le riflessioni sulla “Fotogradazione del petrolio” da parte della vincitrice della Borsa di Studio, la prof.Vincenzina Velluzzi e di Laura Serano con “Analisi FTICR della degradazione del petrolio”. A chiudere l’incontro sarà il presidente della provincia Sabino Altobello.

apro il sondaggio…secondo voi quale sarà il giudizio che si darà del petrolio in val d’agri?…io non ce la faccio più dal ridere…ridiamo, cittadini lucani, ridiamo che “gente allegra dio l’aiuta!”…miko

9 pensieri su “ancora altre nuove dal sito basilicatanet

  1. e no!!!…il pianto è rassegnazione, il riso è rivolta!!!…il nostro non deve essere il riso beota degli stolti che guardano alle cose come ad una giostra, ma l’ironia di chi sa che ridere cementa la consapevolezza che basta un semplice gesto per spazzar via questo circo barnum a responsabilità limitata ed a spese pubbliche…non votiamo e non facciamo votare per gli sporcaccioni!!!..mi pare così evidente che ridere ancora una volta dona il senso della speranza che qualcosa possa cambiare per una volta in questa regione bellissima e sfortunata…io ci gioco la mia vita!!!…e se questa è una promessa per chi ha l’animo pulito e la sana voglia di lottare per la “giustizia”, sarà la mia personale minaccia a chi gioca sulla nostra pelle…miko

  2. Aspettiamoci questo e altro…..
    La controffensiva dei padroni del petrolio (con complicità in certi palazzi) sarà furibonda…..

  3. Scusatemi ma non capisco bene il vostro problema. La nostra intenzione è quella di riportare i risultati del nostro lavoro. non sono nè belli nè brutti, sono risultati. Sono uno strumento che può essere utilizzato per affrontare la situazione. Perchè prendete una posizione immediatamente preconcetta? Personalmente ho assistito alla costituzione di quasi tutte le associazioni ambientaliste in Italia, conosco molti degli ambientalisti “storici”, non mi considero membro del “palazzo”.

  4. infatti nulla di personale sig. d’auria, lei fa il suo lavoro, ma forse le sfugge qualche dinamica più profonda che lei scambia per preconcetti…ha mai sentito parlare di volontà popolare, di scelte partecipate, di auto-gestione dei territori, di coinvolgimento delle popolazioni?…ciò che noi contestiamo non sono i dati scientifici, ma l’utilizzo che di essi si fa per la costituzione di una ineluttabilità alle estrazioni che travalica quelle che dovrebbero essere le scelte democratiche che, a mio modesto avviso, vengono anche prima dei risultati scientifici…l’epoca attuale, sig. d’auria, quella delle sponsorizzazioni private alla ricerca in mancanza di uno stato che dovrebbe farsene esclusivo carico, ha reso spesso i risultati scientifici sempre più deprivati di valore assoluto e sempre più orientati ad assumere un segno, il più delle volte legato-quelli si-ad un preconcetto economico a favore di una tesi o di un’altra…cercherò se possibile di approfondire quanto asserisco al riguardo sulle pagine di questo sito…per il momento le dico che non mi stupisce la sua sorpresa, ma se avrà modo e voglia di approfondire la lettura di questo blog, troverà molte risposte…cordialmente, miko somma

  5. Allora: nulla da obiettare sulla volontà popolare. Il problema non è quello: anche nella procedura “seria”, e non nelle buffonate che facciamo noi, è prevista la partecipazione alla definizione delle scelte da parte della popolazione. Parlo di questa procedura e non di democrazia in generale, perchè forse lo so cosa vuol dire democrazia (ho fatto il liceo in un liceo fascista avendo come compagno di liceo Andrea Ghira e dovendo difendere in ogni momento con l’uso della forza, anche, il diritto ad esprimere la propria opinione).
    Secondo: la nostra ricerca non è stata finanziata da nessuno. La Provincia ha finanziato la borsa di dottorato, ma la ricerca è stata fatta senza fondi. Men che mai dell’ENI, se questo vi preoccupa.
    I nostri risultati non sono legati alla necessità di convalidare le tesi di nessuno ed è per questo che possono essere utilizzati per farsi un’opinione. Tutti i dati, mi scusi, anche quelli di parte, possono essere utilizzati a questo fine: l’unico accorgimento è quello di essere abbastanza critici.
    Quello che non condivido nella sua impostazione è che lei parte da un preconcetto: ha già deciso, non ha bisogno di farsi un’opinione e quindi è completamente chiuso al dialogo.

  6. sig. d’auria mica l’ho accusata di essere connivente ad un sistema coloniale che in questa regione è estremamente odiato…non ci preoccupa nulla, neppure sapere se questa ricerca sia stata finanziata o no…miriamo a dire basta allo sfruttamento della nostra regione, il resto è discutere di lana caprina…in quanto alla mia chiusura al dialogo ed ai miei preconcetti, non ho alcun bisogno di risponderle…chi mi conosce lo sa bene quanto io sia o non sia aperto al dialogo…per dimostrarglielo sarà mio piacere, se la cosa sarà di suo gradimento, darle l’occasione di verificarlo di persona…sempre cordialmente, miko somma

  7. E no. Non si tira il sasso e poi si ritira la mano. E’ intellettualmente scorretto, oltre che un po’ maleducato. Il tipo di commenti che avete riportato erano del tono “io non ce la faccio più dal ridere…ridiamo, cittadini lucani,” parole sue, se non sbaglio. “basta un semplice gesto per spazzar via questo circo barnum a responsabilità limitata ed a spese pubbliche”, parole sue se non sbaglio. ” l’utilizzo che di essi si fa per la costituzione di una ineluttabilità alle estrazioni “, parole sue, se non sbaglio. “quella delle sponsorizzazioni private alla ricerca in mancanza di uno stato che dovrebbe farsene esclusivo carico”, parole sue, se non sbaglio. ” risultati scientifici sempre più deprivati di valore assoluto e sempre più orientati ad assumere un segno, il più delle volte legato-quelli si-ad un preconcetto economico a favore di una tesi o di un’altra”, parole sue, se non sbaglio. E cosa vogliono dire queste parole? Vogliono dire: la ricerca è prezzolata e venduta, la politica, anzi, come stupidamente oggi è di moda dire, il palazzo ha già una decisione precostituita. E queste a lei paiono posizioni aperte al dialogo? Sono prese di posizione, sono assunti che non ammettono discussione. Su questa base è difficile discutere di alcunchè. Sa, una delle cose belle della politica, quella vera, è la capacità di ascoltare le ragioni di tutti e arrivare alla necessaria mediazione fra le tutte le esigenze poste in essere, e che hanno ragione di esistere. Per questo ho sempre considerato il mestiere del politico un mestiere difficile, più difficile del mio, sicuramente. Ma questa attività richiede un’apertura mentale, che, mi scusi, non vedo nelle sue affermazioni. Io comunque sono e rimango aperto al dialogo con chicchesia. Se vuole, mi può trovare al Dipartimento di Chimica a Potenza. Il telefono del cellulare di servizio è in rete sul sito dell’Università. Mi chiami e potremo almeno conoscerci “de visu”. Poi potremo essere o non essere d’accordo, questo non è un problema, l’unico problema che io vedo e che le scelte siano meditate sui fatti e non prese “a priori”, platonicamente, intendo.

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