400 eventuali profughi a potenza

Accoglienza immigrati, Napoli: “Questione delicata”

23/03/2011 11:04

Per l’esponente del Pdl in Consiglio regionale “non si tratta semplicemente di fornire letti sicuri e pasti caldi ma bisogna garantire una buona integrazione, sia pur temporanea, di un popolo alla ricerca di una diversa possibilità di vita”

ACR“Nell’ambito del piano approntato dal governo nazionale per far fronte all’ondata di immigrati provenienti dal nord-Africa, anche la Basilicata ha dato la sua disponibilità all’accoglienza. Un atto sentito e doveroso che interesserà tutte le regioni italiane e che dovrà necessariamente avere un coordinamento tanto nazionale quanto regionale. E’evidente che la disponibilità ad utilizzare la struttura dell’ex caserma ‘Lucania’, indicata dall’assessore alla Sanità come sito probabile per l’accoglienza, pone alcune questioni non secondarie rispetto alla futura organizzazione”. Lo sostiene il consigliere regionale e comunale del Pdl, Michele Napoli per il quale “la necessità di regolamentare i flussi migratori deve necessariamente essere di pertinenza europea ma, considerando l’attuale stato di emergenza vissuto a Lampedusa, è necessario che tutte le regioni si attivino per sollevare l’isola da un carico eccessivo e non più sostenibile”.
A parere del consigliere del Popolo della Libertà “le responsabilità che vedranno coinvolta la regione Basilicata riguardano soprattutto l’organizzazione del sito che dovrà ospitare gli immigrati e il ruolo che la Regione deve avere nel contesto nazionale per attuare quelle azioni necessarie a risolvere la questione immigrazione. Il sito della caserma ‘Lucania’ sembra idoneo come area ma pone sicuramente una serie di problemi concernenti la gestione complessiva del ‘campo’”. “Sarà fondamentale, a nostro avviso – afferma Napoli – stabilire sia un limite massimo, non superabile di accoglienza, sia i tempi di permanenza. La questione è molto delicata perché non si tratta semplicemente di fornire un letto sicuro e un pasto caldo ma bisogna garantire il buon funzionamento di una integrazione, sia pur temporanea, di un popolo di immigrati alla ricerca di una diversa possibilità di vita.
Il rischio che si corre è che, come accade di frequente in Basilicata, si viva di improvvisazione, senza aver adeguatamente previsto e organizzato un sistema capace di far funzionare la macchina in maniera adeguata, sia pure per fronteggiare la semplice emergenza”. “La Basilicata è terra di accoglienza e, nonostante la sua povertà economica, ha sempre saputo esprimere una solidarietà che va oltre le semplici parole. Non bisogna però correre il rischio di tendere una mano senza pensare a cosa si nasconde dietro quella solidarietà. Occorre, perciò – conclude Napoli – prepararsi ad avere le carte in regola per poter gestire una situazione certamente non facile. I nostri amministratori, regionali e comunali che siano, devono attivare necessariamente tutti i canali per evitare che le situazioni degenerino per prepararsi alla convivenza civile, cercando di prevenire quelle situazioni di pericolo a cui potrebbe essere esposta la comunità potentina”.

 

Comune Pz, Molinari su profughi a Potenza

 23/03/2011 12:05

BAS
Senza mettere in discussione la necessaria e dovuta solidarietà ai profughi in fuga dai Paesi in cui è scoppiata la rivolta civile come in Libia, noi dell’opposizione al Comune di Potenza (Dec, Lista Per la città, Fli, I Socialisti e Mal) abbiamo proposto che siano prese in considerazione altre ipotesi per ospitarli nella nostra città e nella nostra regione. La proposta avanzata dall’assessore regionale Attilio Martorano di indirizzare i profughi nella caserma Lucania non ci sembra la migliore soluzione sia dal punto di vista logistico che di sicurezza. Bisogna anche prendere in considerazione la storia della caserma e la sua particolare posizione all’interno della città. Per questo crediamo sia, invece, più opportuno spalmare i profughi nei comuni lucani, in base alle possibilità delle amministrazioni con le quali sarebbe necessario discutere approfonditamente sulla questione”. Così il consigliere comunale Giuseppe Molinari, ieri nel corso del Consiglio, ha evidenziato la necessità di un maggiore coinvolgimento dei comuni per offrire ai profughi la migliore soluzione per la loro accoglienza.
E’ da far notare – ha continuato Molinari – come lo stesso assessore alle politiche sociali Donato Pace non sapesse nulla dell’ipotesi avanzata per ospitare i profughi nella caserma Lucania. Questo non deve mai più ripetersi in quanto prima di fare proposte ed ipotesi è necessario consultare i diretti interessati, i padroni di casa che non si tireranno certo indietro davanti all’urgenza di dare sostegno alle popolazioni in difficoltà ma è fondamentale – ha sottolineato – pensare ad una soluzione condivisa dalla maggior parte soprattutto dei cittadini di Potenza e della Basilicata intera. Così come già accaduto con l’ondata di profughi albanesi si potrebbe pensare ad una distribuzione nei paesi lucani dove, tra l’altro, certamente non si sta stretti alla luce del forte spopolamento in atto da anni”.

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che differenza di stile tra un post-fascista della destra, oggi prestato al pdl per via della surroga all’elezione in senato di digilio, ed un ex-democristiano, oggi prestato ad una cosa che non si sa bene cosa sia al comune di potenza, ma pur sempre destra è…mentre napoli rimarca “problemi ed pericoli dell’integrazione” (che se non alimentati dai soliti fuochisti di stampo nazional-popolare e demagogico rimangono problemi e non assurgono quasi mai al ruolo di problemi), di fatto non dicendo nulla di nulla se non pompare su un “razzismo di fatto” che serve a quelle parti politiche per sopravvivere (ma volete che una persona sinceramente democratica e dotata di buon senso possa mai votare per la destra di storace?), molinari pone invece un problema serio, serissimo…quello se non sia il caso di evitare che 400 eventuali asilanti (mi scuso per la mutuazione del termine dal tedesco), di cui non esiste ancora certezza dell’arrivo, ma certo ragionevole prudenza che possano arrivare, si concentrino tutti in un solo sito, per di più in una città che ha davvero grossi problemi…l’idea di attrezzare in ogni paese luoghi idonei all’ospitalità di poche persone, magari gruppi familiari, gioverebbe alla buona convivenza e forse anche alla cultura dell’accoglienza di un popolo da sempre emigrante e che ora si scopre “immigrato”…io credo che sia una strada da praticare nella condivisione e nel consenso, ma in tempi brevi e soprattutto nelle more delle possibiltà reali, anche aprendo la messa a disposizione volontaria da parte di privati cittadini delle proprie case vuote