Latronico (Pdl): Federalismo non divide, responsabilizza28/03/2011 11:29

BAS   “La Costituzione italiana nei suoi principi fondanti conserva per intera la sua attualità perché si riferisce a valori intramontabili che attengono alla centralità della persona intesa sia come soggetto promotore della storia sociale, civile ed economica di una comunità nel contesto delle formazioni sociali in cui si realizza la sua vocazione. Vocazione personale e comunitaria si incrociano e fanno dell’impianto costituzionale italiano un progetto profetico destinato a non invecchiare, perché incentrato sulle dinamiche originarie della persona umana e su un virtuoso rapporto tra persona e comunità, e tra persona ed istituzione statale”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, intervenendo a Melfi ad un convegno sulla costituzione italiana promosso dalle associazioni aderenti ai Lions clubs.
“Sul tema del ruolo dello Stato i costituenti non hanno mancato di porre l’accento sulla centralità della persona che è portatrice di diritti naturali che lo Stato deve riconoscere e promuovere; senza con questo disconoscere la funzione decisiva di una statualita’ che deve essere forte e non può essere incolore, come ammoniva l’onorevole Aldo Moro: uno Stato forte e serio per una società sana ed operosa. In questo contesto prende forma il principio della sussidiarietà che assegna alle persona ed alle comunità sociali i compiti che queste possono assolvere in maniera più efficace ed adeguata, riservando allo Stato nelle sue articolazioni compiti di supplenza dove le comunità non riescono a provvedere. Una riforma dello Stato sociale che peraltro impone l’attuale crisi fiscale e la necessità di responsabilizzare e qualificare l’imponente spesa pubblica. In tale direzione si muove la riforma federalista dello Stato che non mette in discussione l’unità e la indivisibilità della Repubblica, ma riarticola le responsabilità dei centri di spesa rendendo questi ultimi responsabili di fronte ai cittadini elettori. Un cammino che si muove nel solco dello spirito profondamente autonomista di cui e’ impregnata la Carta Costituzionale sia sul versante sociale che istituzionale. La Costituzione italiana del 1948 dopo 64 anni di storia mantiene la sua rigidità nei principi, ma si apre ad inevitabili ed ulteriori processi di revisione per quel che attiene la forma di stato e di governo per adeguarsi ad un mondo che è radicalmente mutato nelle sue caratteristiche e nelle sue esigenze a cui un grande Paese come l’Italia deve saper corrispondere”.

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è ben chiaro che latronico ha un’idea del federalismo che non collima affatto con quella della lega, ma a cui tuttavia hanno divuto “calare le braghe” per tenere in piedi un governo assurdo il cui unico collante pare essere divenuto il baratto tra impunità del presidente del consiglio e derive federaliste…derive, poichè questa riforma, lungi dall’essere una riforma della struttura dello stato (come dichiarato), alla fine lo diventa con l’autonomia impositiva seppur parziale che la riforma concede alle regioni…su ogni manuale di diritto costituzionale abbiamo infatti appreso che una delle caratterisitche peculiari dello stato è proprio la sua capacità impositiva…

ma il discorso ovviamente mira ad altro…mira alla trasformazione dello stato da una repubblica parlamentare con un equilibrio dei poteri incentrato sulla corretta equi-divisione degli stessi tra potere legislativo (parlamento), esecutivo (governo) e giudiziario (magistratuta) a repubblidca presidenziale ad personam per il premier che così terminerebbe, tra un lodo e l’altro, la sua esistenza politica (e qualcuno magari vorrebbe un termine anche a quella fisica…), ma ci regalerebbe un paese dove la consegna dei poteri nelle mani dell’esecutivo diverrebbe definitiva con buona pace della democrazia per come l’abbiamo conosciuta anche noi…se infatti basta una legge elettorale definita dal suo ideatore calderoli una “porcata” a delimitare l’autonomia del parlamento attraverso l’elezione di liste di “nominati” direttamente dalle segreterie dei partiti, poi una riforma della magistratura che di fatto consegna l’azione penale nelle mani del governo attraverso l’individuazione delle fattispecie da perseguire al parlamento (che è nominato come abbiamo descritto), l’esecutivo traslerebbe la sua azione in una figura inedita al nostro ordinamento, un super-presidente della repubblica di cui al momento attuale non si immaginano limiti ai poteri se non attraverso una riforma profonda della costituzione che impegni tutte le forze politiche (vista la necessità di maggioranze qualificate e non solo numeriche), una cosa ad oggi impensabile ma che tuttavia il premier sa di poter “comprare” o determinare in qualche modo…

ma non è questo il punto…qui è in discussione una riforma federalista che di fatto privilegia le regioni maggiormente produttive di reddito e non necessariamente più virtuose sia sulla spesa che sull’efficienze della stessa, e dimentica di fatto quelle più povere, i cui limiti tutti ben conosciamo anche a livello etico, ma che tuttavia rappresentano una parte del paese di cui non ci si può lavare le mani con la scusa che 60 anni di politiche per il meridione nulla o quasi hanno prodotto…

corruzione, collateralismi con le mafie, inettitudine, familismo amorale, il problema sud è così complesso persino da descrivere che due sono le possibiltà di risoluzione dello stesso, o si tenta di comprenderlo seriamente ed allora si devono mettere da parte quei legacci di interesse che i partiti nazionali hanno sempre retto localmente per non perdere voti che servivano a livello nazionale, così tollerando nefandezze ed inefficienze non degne di un paese civile, quelle sodalità dei sistemi produttivi sulle quali molto occorrebbe dire, e quelle vere e proprie “lacune di senso dello stato” la cui responsabilità non si può addossare solo all’anarchismo presunto tale delle popolazioni meridionali, o si fa come la lega, si traccia una linea retta per dividere i buoni dai cattivi con un piglio demenzial-valligiano che mal s’adatta alla gestione di un paese complesso come l’italia…

bene – anzi male! – questa sarebbe la sostanza del federalismo al tempo della lega che ricatta la maggioranza di governo ed alcuni ridicoli uomini farebbero meglio a tacciarsi invece che tentare di difendere l’indifendibile!!!