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Confapi Matera su Fondo Regionale di Garanzia07/04/2011 15:49

BAS
Sono pochissime le banche che sinora hanno aderito al Fondo Regionale di Garanzia per gli investimenti, sottoscrivendo la convenzione con Sviluppo Basilicata.
Solo 6 banche, tutte locali tra cui diverse bcc
, – si legge in un comunicato – hanno raccolto l’appello lanciato dalla Regione e da CONFAPI Matera per dare alle imprese lucane la possibilità di usufruire dell’opportunità di accedere più facilmente al credito bancario per piccoli progetti di investimento, mediante la garanzia del Fondo regionale.
Dopo avere espresso apprezzamento per la sensibilità dimostrata da queste banche (i cui nomi sono sul sito web di Sviluppo Basilicata), CONFAPI Matera si chiede: ma i grandi istituti di credito dove sono? E le altre banche locali perché non aderiscono?
Il Fondo Regionale di Garanzia per gli investimenti ufficialmente è partito il 20 dicembre 2010, ma di fatto non è ancora operativo perché le convenzioni con le 6 banche sono state sottoscritte solo di recente e il plafond di 35 milioni di euro con un moltiplicatore 5 in grado di stimolare investimenti per 175 milioni è praticamente inutilizzato………..
Inoltre – rilancia CONFAPI Matera – è imminente la pubblicazione di un secondo Fondo Regionale di Garanzia, questa volta per le operazioni sul capitale circolante, cioè consolidamento dei debiti bancari a breve termine, liquidità e acquisto di scorte.
Questo Fondo, considerato il periodo di crisi, è ancora più importante del primo, perché sono molte le imprese in crisi di liquidità per i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione o che hanno la necessità di allungare i tempi di restituzione delle esposizioni bancarie.
L’auspicio dell’Associazione è che questa volta le banche siano più sollecite e più compatte nell’aderire, altrimenti il lavoro fatto con gli uffici regionali e Sviluppo Italia sarà stato vano.

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nel titolo il commento…il fondo non è ancora partito!!!…poi francamente se qualcuno pensa che le grandi banche siano interessate ai progetti locali di un’economia dissestata da sempre, siemo fuori strada…da queste parti le acquisizioni delle piccole realtà bancarie locali da parte dei grandi istituti ha significato e significa solo drenare risparmio locale per trasferirlo altrove dove i rendimenti ed i rischi di insolvenza sono minori…una deprivazione ulteriore dell’economia locale privata del sostegno finanziario…tardivo l’intervento delle regione e soprattutto fuori luogo attuarlo attraverso lo strumento decotto di sviluppo basilicata (i cui asset abbiamo acquisito dalla defunta sviluppo italia a suon di milioni di euro per sistemare qualche “professionista” locale dello “sviluppo” a responsabilità molto limitata ed ultimamente qualche personaggio della val d’agri in cerca di migliori fortune)…alternativa?…quello che questo movimento declama da tempo come l’unica salvezza per l’economia regionale…la ciclizzazione territoriale…farà anche storcere il naso ai “liberisti” ed ai “internazionalizzatori ex globalizzanti”, ma l’unica strada rimane trattenere ogni risorsa nel ciclo locale dell’economia avendo come moltiplicatore non i numeri che sono nella fantasia dell’economia indicizzata, ma le persone, i cittadini, che grazie a quelle risorse sopravvivono ed intraprendono senza sogni di ricchezza, ma con obbiettivi concreti di poter vivere un domani vivere in una regione per il cui sviluppo non si sia sacrificato ambiente, territorio, salute…