Presentata pdl Singetta su divieto di cumulo indennità

08/04/2011 12:41

Conferenza stampa del consigliere di Api, Alessandro Singetta, per presentare la proposta di legge di cui è promotore su “Modifiche all’art. 1, comma 2, ed all’art.11 della L.R. 38/02, così come aggiornata dalla L.R. 20/10”

ACR  “La proposta di legge – ha sottolineato Singetta – intende modificare l’articolo 1 della legge regionale n. 38 del 2002, ‘Testo unico in materia di indennità di carica, di funzione, di rimborso spese, di missione, di fine mandato e di assegno vitalizio spettanti ai consiglieri regionali della Regione Basilicata’, aggiornata dalla legge regionale n. 20 del 2010, con l’introduzione del comma 2 bis all’interno del quale si prevede che, nel caso in cui il consigliere regionale venga eletto, nel corso del suo mandato, presso una delle due Camere, la corresponsione dell’indennità sia sospesa automaticamente dal momento della proclamazione degli eletti. Nel caso in cui il consigliere regionale dovesse, invece, optare per la carica consiliare, gli saranno nuovamente corrisposte le somme non percepite durante i mesi di emissione del provvedimento di sospensione (maggiorate degli interessi al tasso legale) e l’indennità di carica. L’articolo 11, invece, viene modificato nel senso di prevedere la non cumulabilità dell’assegno vitalizio con analoghe misure economiche erogate dalla Camera dei Deputati o dal Senato della Repubblica, ciò al fine di sancire il divieto di cumulo delle due pensioni. E’ prevista, naturalmente, la restituzione in favore degli aventi diritto delle somme versate a titolo di contributi nel caso in cui l’assegno vitalizio sia quello erogato da una delle due Camere”. Nel corso della conferenza stampa è stato sottolineato come, nell’attuale contesto politico ed istituzionale che, anche in Basilicata, ha conosciuto il fenomeno delle cosiddette ‘doppie indennità’ percepite da ex consiglieri regionali dopo la loro elezione in Parlamento, si rende necessario ed irrimandabile rivedere, con opportuni correttivi, la legge regionale n. 38 del 2002 che all’articolo 1, stabilisce che ‘la corresponsione dell’indennità di carica decorre dal giorno in cui ogni consigliere regionale è stato convalidato in qualità di eletto e sino al giorno precedente alla convalida dei consiglieri regionali eletti della nuova legislatura, salvo che, per una qualsiasi ragione, la carica sia ricoperta per un periodo inferiore. Per lo stesso periodo i consiglieri esercitano le loro funzioni ed acquistano i diritti e le prerogative inerenti alla carica’. Nulla si dispone, invece – è stato precisato – per i casi in cui consiglieri regionali vengano eletti in Parlamento, pur essendo chiara (e normativamente disciplinata) l’incompatibilità tra le due funzioni.“Si rende, quindi, necessario – ha affermato Singetta – disciplinare in modo più chiaro, a livello normativo regionale, il caso in cui un consigliere regionale venga eletto alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica, dal momento che, se a livello legislativo nazionale è la Costituzione a sancire, all’articolo 122, che ‘nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento o ad un altro Consiglio regionale o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento Europeo’, a livello di legislazione regionale manca una norma che, seguendo il dettato costituzionale, postuli e renda applicabile al caso concreto l’esistenza di un conflitto funzionale (che si configura come incompatibilità) fra la carica di Parlamentare e quella di Consigliere Regionale sotto il profilo del divieto del percepimento della doppia indennità”.

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mi pare abbastanza chiaro e credo che non ci sia alcun bisogno di commenti…è, come dicevo ieri commentando un lancio di preparazione alla conferenza stampa, una lacuna della legge in cui purtroppo si inserisce la variabile dell’onostà personale dell’eletto che, se è persona per bene, non incassa l’indennità e comunica all’istituto previdenziale la non disponibilità a percepire i ratei di contribuzione relativi per la pensione…se è onesto, se è furbo, come invece accaduto recentemente, se ne sta in silenzio, e quando scoperta la cosa, se ne viene fuori con la beneficenza che con quelle somma avrebbe fatto e per le quali nessuno potrebbe chiedergli uno “scontrino”…vedremo cosa accadrà quando sarà discussa in consiglio ed eventualmente votata!!!