comunicato da lavello

Fenice-EDF: continua lo stillicidio degli sforamenti con molti pozzi vuoti.

  

4 pozzi su 5 sono vuoti: ci si chiede se questi monitoraggi possono essere validi!

 

 

In una delle ultime conferenze di servizio si era esplicitamente chiesto a Fenice-.EDF di ridurre il tiraggio forzato dalla barriera idrica proprio per evitare che i pozzi di monitoraggio si svuotassero rendendo non valide le misurazioni.

 

Invece le ultime tabelle di novembre dicono che su 9 pozzi circa la metà sono vuoti.

 

Ma in queste condizioni può essere ritenuto valido il monitoraggio effettuato?

 

In ogni caso, nei pozzi dove è stato possibile il prelievo, risulta che il Manganese è presente in quantità maggiore rispetto al mese di settembre.

 

Ci si chiede a questo punto a cosa servono quelle indicazioni in rosso? A che serve una legge che stabilisce dei limiti puntualmente ed abbondantemente superati? A che servono conferenze di servizi, tavoli tecnici, commissioni di inchiesta, se ogni due mesi c’è la conferma di un inquinamento che continua ininterrottamente da oltre 10 anni?

 

In questo scenario sono inaccettabili le continue rassicurazioni dell’ARPAB, che anziché prudenzialmente chiedere la sospensione dell’attività dell’inceneritore, analizza questi dati e ne determina il “buon andamento”, come si fa con gli indici di borsa!

 

Ing. Raffaele VITA, le ricordiamo che si tratta di sostanze altamente cancerogene che ancora persistono in falda!

 

I pareri e le dichiarazioni espresse dal suo Ente hanno un peso, “sono ritenute” fondamentali dalle istituzioni e sono state recentemente prese a riferimento anche dalla Commissione Ambiente dell’UE per affermare che è “tuttapposto”. Per questo motivo essi necessitano di grande rigore.

 

In merito al monitoraggio dell’aria, abbiamo preso atto che in questi anni le centraline ARPAB non hanno rilevato superamenti di PM10 e/o di altri inquinanti imputabili all’uso delle nostre automobili, delle nostre caldaie e del fumo delle nostre sigarette.

 

Ma sappiamo poco o nulla delle emissioni di diossine e di tutte le altre sostanze che vengono immesse nell’ambiente solo ed esclusivamente da un inceneritore. Dove sono i dati sugli accumuli  di queste sostanze nell’ambiente?

 

Fenice-EDF afferma di inviare puntualmente i suoi dati a tutti gli Enti, compreso ARPAB. I cittadini, nel loro pieno diritto all’informazione e partecipazione in materia ambientale, desiderano sapere se c’è qualcuno che si è preoccupato di controllarli e chiedono di avere una certificazione di questi dati da parte dell’ARPAB, con la loro pubblicazione sul sito ufficiale dell’ARPAB.

 

I cittadini sono ben consapevoli che l’ARPAB e l’ASP hanno una responsabilità molto importante: quella di stabilire che l’attività dell’inceneritore non sta procurando danni all’ambiente ed alle persone che ci vivono intorno.

 

Comitato “Diritto alla Salute” / C.S.P. Basilicata / Comunità Lucana NO-OIL / EHPA – Comitato per la tutela dell’Ambiente e della Salute Basilicata / GD – Giovani Democratici Vulture-Melfese-Altobradano / Matera Città Plurale / Verdi Ecologisti e Civici della Basilicata