riporto il lancio del comunicato di benedetto (idv) che pare l’unico a parlare di un tema assai stringente nel silenzio della politica sull’argomento…

Inchiesta crac Cit, Benedetto: “Regione vigili su sviluppi”

02/02/2012 17:52

Il capogruppo Idv intervenendo in merito alla bancarotta della Compagnia italiana del turismo sostiene che “l’inchiesta oltre a far luce sulla gestione Cit contribuirà a riscrivere la storia dell’intervento statale nel turismo del Metapontino”

ACR   “Dall’inchiesta giudiziaria in corso per iniziativa della magistratura milanese sulla bancarotta della Cit, la compagnia italiana del turismo protagonista di un clamoroso crac da oltre 500 milioni di euro nel 2005, secondo quanto riferiscono i giornali, stanno emergendo particolari anche sull’impiego di 19 milioni di euro che la Cit ha ricevuto dallo Stato per la realizzazione di villaggi turistici nel Metapontino”. A rivelarlo è il presidente del gruppo Idv in Regione Nicola Benedetto, annunciando che chiederà al neo assessore alle Attività Produttive e Turismo, Pittella di “mostrare grande attenzione sugli sviluppi dell’inchiesta perché la Regione è fortemente interessata a come sono state impiegate ingenti risorse finanziarie statali in investimenti turistici che avrebbero dovuto promuovere il territorio e che sono diventati strumenti oltre che per dilapidare aiuti pubblici anche per favorire grandi gruppi turistici internazionali senza alcun ritorno per l’imprenditoria locale e per l’economia del Metapontino. Non è un caso dunque – aggiunge – che ancora oggi il sistema dei villaggi del Metapontino produca ricchezza solo alle società che li hanno ricevuti in gestione senza alcun rischio economico societario, confermando che il modello del villaggio sullo Ionio lucano, come del resto accade dappertutto, non è certamente il più efficace per garantire crescita dell’impresa e occupazione locale”.

“Dunque, sempre dall’inchiesta che vede ad oggi undici persone rinviate a giudizio, tutte ex dirigenti e manager della Cit – dice Benedetto – milioni di euro erogati dallo Stato per il rilancio turistico della Basilicata e di altre regioni limitrofe, a leggere le cronache dei quotidiani nazionali, sono finiti persino in gioielli, auto di lusso, affitto di appartamenti. Ciliegina sulla torta: mentre i sospirati progetti languivano e centinaia di persone restavano senza stipendio, venivano spesi 19 mila euro per pagare un consulente incaricato di scegliere i regali di Natale. O venivano scialacquati 11 mila euro per una stilografica. Ci sono ancora 362 «coperti» pagati dalla Cit in ristoranti vista mare nel Metapontino e in Puglia per dare ospitalità a parenti e amici dell’ amministratore di Cit spa o i 40 mila euro spesi per voli con jet privati dallo stesso”.
“L’inchiesta – conclude il presidente del gruppo IdV – oltre a far luce sulla gestione della Cit contribuirà a riscrivere la storia dell’intervento statale nel turismo del Metapontino rafforzando la nostra convinzione che si è trattato di un intervento che, a fronte di forti investimenti, non ha dato alcun risultato se non alle statistiche dell’Apt per le presenze e gli arrivi di turisti rinchiusi d’estate in villaggi. Per questo la Regione deve valutare la possibilità di costituirsi parte civile”.

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bene, era ora  che si cominciasse a mettere in dubbio il modello turistico del villaggio del metapontino come attrattore…peccato lo si faccia solo per una inchiesta e non per mirate e congruenti riflessioni su quale fosse e sia il “modello migliore” per questa regione…noi abbiamo delle idee ben chiare in merito che chi tra i lettori ancora non conosce , troverà  illustrate in quello che era il nostro programma delle regionali (…ahinoi!!!…) 2010, ma stiamo alle cose per come le possiamo osservare…era così difficile capire che quel modello, invero assai costoso, non serviva allo scopo di diffondere gli effetti economici dell’arrivo dei turisti sul territorio?…ben facile infatti intuire come il sistema chiuso di un villaggio tenda ad offrire un pacchetto altrettanto chiuso che poco ha a che fare con il territorio in termini di ritorni econonomici diretti ed indiretti, semmai utilizzando lo stesso per “gite e trastulli vacanzieri” che in nulla producono quell’effetto di fascinazione dei luoghi stessi che dovrebbe essere il volano dei ritorni in regione dei turisti e la propagazione dell’esperienza vissuta ad altri…

il villaggio è sistema chiuso dicevamo, quindi un divertimentificio, occorrendo non far annoiare il turista, dove il messaggio di una terra da vivere lentamente, assaporando ritmi che altrove sono scomparsi, non è neppure preso in considerazione…il villaggio turistico del metapontino è esattamente uguale al villaggio turistico altrove nella promozione di un brand di ospitalità che per motivi strettamente di filosofie aziendali prevalenti deve essere simile a se stesso ovunque per garantire quella consolidatezza del marchio e delle sue attività che fanno filiera organizzativa e razionalizzazione di spesa attraverso l’offerta ed, aggiungiamo, soddisfazione conservativa della banalità dello sguardo e dei sensi del turista, piuttosto che stimolo continuo ad immedesimarsi in un territorio…

siamo noi dei sognatori che crediamo all’odore di inconsueto di cui ancora è ricca la nostra terra e che farebbe la differenza in un panorama di offerta turistica appiattito alla similitudine dei luoghi o davvero pensiamo che il modello  turistico di una regione fragile ai confronti con numeri altrui possa continuare nella “riminizzazione” della costa jonica?…noi vorremmo tradurre in realtà questo “sogno” (che tale non è, essendo anzi molto concreto), gli altri, i perri, gli apt, i de filippo, gli imprenditori finanziati dal pubblico pensano evidentemente altro…bene, questi sono alcuni degli effetti di quel pensare altro!!!