dunque, la neve scende e come annunciato il blog sarà a disposizione di ogni emergenza o per ogni esigenza di comunicazione…passiamo allora ad alcuni argomenti, il primo dei quali proprio in situazioni come quelle attuali, pone alcune riflessioni da fare…le strade provinciali…

Valluzzi: Province non essenziali, strade provinciali si

06/02/2012 09:41

 

BAS  Il dibattito sull’abolizione delle Province dal sistema istituzionale italiano, rianimato nei giorni scorsi, ancora una volta non è riuscito a sfondare il muro, oramai impenetrabile, della ragione collettiva rispetto ad interessi primari, servizi o funzioni in ogni caso da assicurare a cittadini e comunità di questo Paese, a prescindere dall’esistenza o meno di un Ente.
Lo dichiara l’assessore alla Viabilità della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi.

Il tema della riorganizzazione istituzionale e funzionale dello Stato non dovrebbe ridursi alla scelta se abolire o far “sopravvivere” con il respiratore la Provincia, peraltro già offerta in pasto all’opinione pubblica ed ai mercati finanziari come “scalpo”, ovvero testimonianza concreta dei tagli al costo della politica, imposti da un Governo integerrimo e approvati da un Parlamento immune ad ogni cambiamento e ad ogni sottrazione di privilegio.
La questione della riforma organizzativa e della riduzione dei costi dell’apparato statale deve affrontare e definire puntualmente competenze, funzioni e risorse finanziarie adeguate al loro assolvimento, cioè “chi deve fare cosa, in che modo e con quali e quante risorse finanziarie”. Risposte mai chiarite in questi mesi, credo mai istruite concretamente, come in alcun modo sono state valutate le conseguenze delle scelte approssimative, sostanzialmente, già assunte.
Proverò con la riflessione che seguirà a circoscrivere al nostro territorio provinciale, e ad una funzione specifica della Provincia, la viabilità, l’esemplificazione del mio pensiero, l’insostenibilità dei tagli imposti per chiunque dovrà gestire la funzione nel presente ed in futuro e lo stato di abbandono, di disagio e di pericolo per la pubblica e privata incolumità nel quale i cittadini verranno a trovarsi per un tempo indefinito.

La Provincia di Potenza gestisce circa 3000 km di strade, un terzo delle quali (soprattutto nell’area del Vulture Alto-Bradano) non avrebbero più ragione di essere attestate alla competenza dell’Ente, perché nel tempo nuovi e più veloci collegamenti sono stati realizzati in loro sostituzione, ed attualmente esse sono utilizzate ad esclusivo servizio dei fondi agricoli nei cui territori comunali insistono; strade interpoderali ridotte malissimo che i Comuni non vogliono prendere in carico, perchè non saprebbero come, e con quali soldi, manutenerle.
Fino all’annualità finanziaria 2010, per la manutenzione dell’intero reticolo viario di competenza, la Provincia di Potenza disponeva in bilancio di 4,697 Meuro, utilizzati per ogni azione o intervento riguardante la viabilità: dal piano neve, ai dissesti, dalla segnaletica, al riempimento delle buche, fino al pagamento dell’energia elettrica per l’illuminazione di incroci e gallerie. Nell’annualità 2011, per effetto del primo imponente taglio delle risorse statali imposto dalla Finanziaria, il bilancio della Provincia di Potenza ha subito una riduzione dei trasferimenti per 7,2 Meuro e il capitolo delle manutenzioni stradali è passato da 4,697 Meuro a 2,2 Meuro. Per compensare la drastica riduzione delle risorse assegnate, quasi il 60 % rispetto all’anno precedente, e favorire l’attuazione di interventi manutentivi indifferibili e senza copertura in bilancio, l’Amministrazione ha deciso di indebitarsi contraendo mutui per 2,5 Meuro e, dopo aver redatto i progetti, ha appaltato nella stessa annualità i relativi interventi. Allo stesso modo, l’Ente ha appaltato altri 5,6 Meuro di lavori su 22 frane stradali storiche, finanziate con mutui a totale carico del bilancio della Regione Basilicata (art 36 L.R. 27/2009). Sempre nel 2011, d’intesa con il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, nella prospettiva di ottimizzare l’impiego di tutte le risorse umane a carico del bilancio regionale, è stata sperimentata una prima parziale e limitata utilizzazione degli operai della forestazione e del personale delle “Vie Blu” nell’attività di sfalcio dell’erba e pulizia delle cunette sulle arterie provinciali; l’iniziativa ha garantito l’effettuazione del servizio ed ha favorito un risparmio di oltre 500 mila euro che, precedentemente, erano impiegati per l’affidamento delle attività ad imprese esterne.
Per il 2012, i D.L. 78/11 (Governo Berlusconi) e 201/11 (Governo Monti) hanno imposto complessivamente una riduzione di trasferimenti statali alle Province pari a 950 Meuro, che dovrebbero dar luogo, secondo le ultime proiezioni, per la Provincia di Potenza ad una ulteriore riduzione del trasferimento erariale di circa 10 Meuro che si aggiungono al precedente taglio di 7,2 Meuro previsto nel 2011. La sommatoria dei tagli permetterà all’Amministrazione provinciale, forse, di pagare tutti gli stipendi ai dipendenti, con un sostanziale azzeramento delle risorse disponibili per la manutenzione stradale e per l’assolvimento di ogni altro compito, funzione e responsabilità ad essa ancora formalmente attribuita.
Le Province, non ancora soppresse, sono di fatto già state neutralizzate, annullate nella loro capacità di garantire servizi ed offrire risposte al territorio. Come di fatto rischia di essere neutralizzata la vera ragion d’essere di tutte le autonomie locali di prossimità, a cominciare dai comuni medio-piccoli, la gran parte nel nostro territorio, la cui funzione, senza risorse finanziarie adeguate, è quella di rispondere alle istanze delle comunità, provando ancora a garantire i servizi pubblici essenziali.
Ma per restare alla suggestione, oggetto della riflessione, pongo alcune domande: chi assumerà in carico i 3000 km di strade della Provincia di Potenza? Come li gestirà? E soprattutto con quale risorse finanziarie, considerato che l’unica voce di spesa lasciata in eredità dalle Province ed ancora garantita dal moribondo bilancio dello Stato rimane quella del personale? Cinquantaseimila dipendenti pubblici di tutte le Province italiane che in ogni caso non potranno essere licenziati!
Quindi, chiunque dovesse subentrare nella gestione della viabilità provinciale (Regioni, Comuni, Agenzie locali) non disporrà di nessuna posta finanziaria specifica da destinare alle manutenzioni stradali, ma considerate le contingenti condizioni di incertezza finanziaria, organizzativa ed istituzionale, per quanto tempo le strade rimarranno senza padrone e senza adeguate azioni manutentive? Anche nei giorni scorsi dal Vulture all’Alto – Bradano, sino al Pollino, si sono succedute petizioni intercomunali e richieste di interventi manutentivi urgenti e indifferibili su molte arterie a servizio di vaste aree territoriali della provincia. Cosa risponderemo a queste istanze? Di essere in attesa di soppressione? Di non avere risorse finanziarie disponibili? Di non conoscere l’Ente che dovrà occuparsi della manutenzione delle nostre strade?
Intanto da quest’anno: nessun rattoppo, neanche un metro di striscia bianca da poter realizzare, luci spente negli incroci e nelle gallerie. Il piano neve 2011-12 sulle strade della provincia di Potenza potrebbe essere l’ultimo garantito, per il prossimo anno solo preghiere. Il bilancio dell’Ente provinciale non riuscirà più ad assicurare, per questo servizio, un investimento di 1,2 Meuro. Nei prossimi mesi, in assenza di modifiche sostanziali e senza l’intervento di un Fondo straordinario di riequilibrio garantito dal Governo nazionale o dalla stessa Regione, alcune strade della nostra provincia, per motivi di sicurezza o per il sopravvenire di eventi franosi, potrebbero essere chiuse al transito veicolare per un tempo indeterminato. Per molte altre arterie, invece, continueranno a persistere condizioni di dissesto ed ammaloramento diffuso. A fronte di un importante lavoro di ammodernamento viario, messa in sicurezza, e completamento di storiche incompiute della viabilità provinciale, avviato nella prima metà dell’attuale consiliatura, che ha prodotto un investimento di 106 Meuro di lavori stradali già appaltati, per il presente ed il futuro non disporremo di nessuna risorsa finanziaria sufficiente ed idonea a garantire minime azioni manutentive ordinarie sulla restante viabilità. Il tema, allora, del riordino e dell’efficientamento della governance istituzionale di questo Paese, e della riduzione dei costi dell’apparato pubblico, va affrontato con un approccio diverso da quello fin qui sostenuto. La questione non si risolve con la soppressione di un Ente e la confusa distribuzione di funzioni e competenze ad altre amministrazioni territoriali, in assenza di una modifica dell’architettura costituzionale dello Stato e senza la determinazione di una adeguata dotazione finanziaria, capace di migliorare o almeno mantenere intatta la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici offerti.
Non è rilevante se le Province resistano o vengano soppresse, è importante che i servizi e le funzioni ad esse ancora attestate vengano con certezza affidate a qualcuno, che possa con efficacia adempiere al proprio compito e rendere migliore la qualità della vita dei cittadini. Non mi pare sia stata questa la priorità assunta dal Governo Monti su questa specifica materia.

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allora, nonostante io non abbia alcuna stima per costui e per l’intera giunta provinciale che millanta successi tutti da verificare a completamento del mandato, la riflessione è non solo giusta, ma condivisibile per la parte che riguarda la “follia di un riordino del governo del territorio” affidato per la maggior parte alla nevrosi da cesoie di un risparmio dei costi pubblici che andrebbe sottoposto ad un lavoro di riasetto globale e non appunto al taglio indiscriminato…ora è chiaro (rispondo io all’assessore valluzzi) che le deleghe passeranno ad altri enti, principalmente regioni e comuni, così come il personale ed i costi, ma nello specifico della nostra regione e della sua conformazione morfologica la provincia “se funzionasse davvero” (ed è qui il punto dolente) avrebbe il compito di quella maggiore prossimità agli affari locali che l’ente regione non sempre è in grado persino di comprendere…immaginate la regione basilicata alle prese con la viabilità provinciale?…in primo luogo, la provincia ha degli eletti di collegio, quindi in qualche modo responsabili rispetto al territorio e che certo, nel veicolo dialettico tra politica ed amministrazione, qualche funzione di spinta agli interessi comuni locali pur la dimostrano (molto più spesso sono interessi privati, ma questo è altro discorso) nella sollecitazione di burocrati che altrimenti si occuperebbero solo di affari correnti…ma nel caso della regione, il mandato degli eletti non riguarda il collegio, quindi in qualche modo ha caratteri di sovra-territorialità (il candidato è votabile ovunque) che rendono più difficile un interesse locale spinto proprio dal consenso (e che comunque anche se esistente è meno vincolante alla sua azione politica di quanto un collegio di pochi paesi potrebbe esserlo)…i burocrati quindi che spinta avrebbero, ben sapendo che in genere si fanno gli affari loro al calduccio (o al fresco, dipende dalla stagione) di un ufficio?…forse la riflessione di valluzzi va o voleva andare in questo senso, individuando un ruolo certo atipico della rappresentanza eletta, ma che nello specifico poteva assicurare una “visibilità” maggiore ad aree meno popolate di altre, attraverso l’interesse che proprio l’eletto ha di curare il collegio, quindi di assicurare celerità di intervento nei campi di competenza territoriale e funzionale dell’ente stesso…questo viene a cadere con l’abolizione tout court delle province sulla base di questa ossessione al risparmio che, seppur del tutto condivisibile, avrebbe dovuto magari tener conto di quegli aspetti di architettura di governo che ora rischiano di saltare…

certo rimane il punto dolente di quale gestione le province finora hanno assicurato e nello specifico la provincia di potenza…e non mi riferisco solo alle strade, ma ad altre importanti deleghe quali quelle sui rifiuti…e sappiamo che stiamo parlando di quella “bizzarra” gestione dell’affare fenice per la quale sinceramente spero l’inchiesta possa far saltare il tappo!!!