Melfi, Navazio: rifiuti, scelta consapevole senza appello07/02/2012 12:49   Per il presidente del gruppo consiliare Io amo la Lucania “il Sindaco di Melfi si arrampica sugli specchi dopo essere scivolato”

ACR   “La nota diramata dal Comune di Melfi a margine della conferenza stampa di ieri, ispirata dal sindaco Valvano – sostiene Navazio – omette, volutamente, alcune questioni che è bene fare conoscere: a) la determina 203 del 30 gennaio 2012, a firma del dirigente dell’Ufficio ambientale della Provincia di Potenza ha modificato in via temporanea (otto mesi) il flusso dei rifiuti urbani prodotti in Provincia di Potenza, in conseguenza della decisione presa dall’Osservatorio regionale dei rifiuti in data 27 gennaio 2012; b) nella stessa determina si fa riferimento al fatto che ‘con note di questo Ufficio n.3487 e n.3488 del 30 gennaio 2012 è stato richiesto ai Sindaci dei Comuni di Lavello e di Melfi di dichiarare se sussistessero, a loro parere, motivi ostativi a conferire le quantità dei rifiuti prodotti nei loro Comuni direttamente all’impianto di termovalorizzazione Fenice di S. Nicola di Melfi – secondo le richiamate valutazioni emerse nel corso dell’Osservatorio regionale del 27 gennaio 2012’; c) con nota del 31 gennaio 2012, acquisita al protocollo dell’Ente al n.3713, il Sindaco del Comune di Melfi ha riscontrato la richiesta di questo ufficio (nota 3488), dichiarando che non esistono motivi ostativi al conferimento dei rifiuti prodotti nel proprio Comune direttamente presso l’impianto di termovalorizzazione Fenice. Quindi, nessuna imposizione. Una scelta consapevole senza appello”.
“Valvano – continua Navazio – ossessionato dal recente passato amministrativo, confonde le azioni messe in atto e lancia oscuri messaggi, tipici del siciliano piuttosto che del lucano. Nel 2008 il Comune di Melfi non si è opposto al conferimento-trattamento dei propri rifiuti presso la discarica di Venosa, in quanto si iniziava (finalmente) quel ciclo che non portava a conferire il tal quale in Fenice. Il Comune di Melfi si è opposto all’aumento di tariffa che ne derivava (da 110 euro/tonnellata alle attuali 160 euro/tonnellata). Perché c’erano in corso dei contratti. Perché sul territorio di Melfi era presente Fenice. Perché la Regione non poteva, come ha fatto, da un giorno all’altro cambiare strategia.Quello che Valvano non ha compreso è che un conto è la gestione dell’emergenza (che come tale va gestita), altro invece l’aver accettato acriticamente o peggio supinamente (forse qualcuno gli ha teso qualche trappola?) un’azione che il Comune attuava dal 2008. Dove sono finite tutte le belle parole sul ciclo virtuoso della raccolta e smaltimento? Ha ragionato – aggiunge Navazio – più da consulente di impresa (con i numeri alla mano, con le statistiche), da uomo di parte che da Sindaco.La matematica non è un’ opinione. Le deduzioni logiche forse lo sono meno ma consentono di arrivare vicini alla verità. Si spieghi il senso dell’operazione. 3600 sono le tonnellate al mese di rifiuti per l’emergenza; di queste, 2600 vanno smaltite in Fenice, 500 in discarica di Venosa, 500 in quella di Sant’Arcangelo. Melfi e Lavello producono 500 tonnellate al mese di rifiuti? Non mi sembra. Quindi? Il baratto economico-politico è sotto gli occhi di tutti, tanto che persino le associazioni ambientalistiche hanno gridato vergogna. E’ stato molto più coerente il Sindaco di Lavello quando ha affermato: ‘è una opportunità di risparmio per la popolazione’…..

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vi ripropongo il lancio di navazio in risposta a valvano…giudicate voi!!!