riflessioni sulla riapertura della chiesa della trinità

Arcidiocesi di Potenza su dissequestro Santissima Trinità

13/04/2012 13:09BAS Pregheremo per Elisa, perché sia accolta nella gloria di Dio e per la sua famiglia, affinché riceva il conforto della fede e della conoscenza piena delle verità”. Così l’arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, monsignor Agostino Superbo, ha commentato la notizia relativa al dissequestro della chiesa della Santissima Trinità, chiusa all’indomani del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps, il 17 marzo del 2010. “L’autorità giudiziaria di Salerno – fa sapere l’ufficio stampa della diocesi in una nota – ha disposto il dissequestro dell’aula liturgica e dei locali a essa annessi. La decisione è stata assunta dopo la richiesta formulata da monsignor Superbo che ha fatto seguito alla raccolta di circa 2.000 firme presentata al presule dai fedeli potentini”. La chiesa, prima della riapertura al culto, dovrà essere sottoposta alle verifiche tecniche necessarie per decretarne la fruibilità. “Solo in seguito – spiega la diocesi – sarà possibile riprendere a pregare secondo un programma liturgico scandito da diversi momenti: itinerario penitenziale, adorazione eucaristica, preghiere comunitarie e celebrazioni”. L’ufficio comunicazioni sociali diocesano ricorda anche che “essendo la Santissima Trinità un luogo deputato al culto liturgico, alla preghiera, alla contemplazione, alla riflessione, coloro i quali varcheranno gli ingressi dell’edificio sacro, sono tenuti a rispettare la sacralità del luogo, evitando comportamenti che possano creare nocumento e, soprattutto, astenendosi dall’effettuare riprese, espressamente vietate per legge durante le celebrazioni”.

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argomento complesso questo e da cui non voglio esimermi dall’esprimere alcuni giudizi anche dopo l’articolo di antonio bevilacqua che avrete letto nella giornata di ieri…

la chiesa riapre dunque e riapre dopo una raccolta firme che ha “smosso” quella certa ipocrisia che nella curia potentina aleggiava intorno alla vicenda della chiesa della trinità, chiesa suo malgrado divenuta una delle più conosciute d’italia…

cominciamo con il dire che sono d’accordo che il luogo di culto riapra anche a dispetto delle erinni furiose di certo giustizialismo che in nome della verità e della giustizia dimentica che le cose non hanno anima e che quindi non hanno colpe…

personalmente non sono un credente, ma rispetto chiunque lo sia sinceramente ed in quella chiesa riconosca un punto d’incontro di una comunità che è stata maltrattata…

maltrattata perchè l’immagine della città omertosa che in qualche modo si è accreditata per via anche di troppo scandalismo di un giornalismo ormai del tutto privo di remore etiche pur di fare notizia, è un dato di fatto che ha in qualche modo tratteggiato l’immagine della città di potenza e dei suoi abitanti nell’immaginario collettivo del paese

…e non mi riferisco certo al programma “chi l’ha visto?”, quanto piuttosto a certo “assaltismo pennivendolo” pomeridiano e serale assai ansiogeno e poco rispettoso di una comunità che si è ritorvata a fare i conti con una realtà impensabile ed a cui in qualche modo pareva doversi attribuire colpe omertose, perchè forse una città che scopriva basita quello che era accaduto non faceva appunto “colore”…

ma stiamo ai fatti…riapre la chiesa…tutti contenti?…no, ovviamente…non è contenta la famiglia claps che a ragione individua forse in questa riapertura il lavacro per una vicenda che non si è conclusa con l’individuazione del colpevole, ma che ancora troppi dubbi solleva circa corresponsabilità nel mantenere un segreto per tanti anni…

responsabilità che rimangono come un macigno e che coinvolgono forse anche esponenti di quella chiesa potentina da cui ci si sarebbe aspettati maggiore volontà di chiarezza e di pulizia al proprio interno, se e quando si fossero scoperte non realtà giudiziali provate (che competono esclusivamente ai giudici), ma anche solo quelle zone d’ombra della coscienza umana che invece sono materia precipua di chi si occupa non solo di fede, ma anche di etica, e che prima di guardare al mondo dovrebbe guardare in se stesso…

bene, ed è questo guardare in se stessi che crediamo non si sia fatto finora o se lo si è fatto, ciò non ha avuto alcun elemento conoscibile per la comunità, in quel percorso di condivisione e di maturità collettiva di cui crediamo la chiesa debba essere parte attiva e proponente…

e questo personalmente mi urta…non quindi che la chiesa della trinità riapra, cosa del tutto logica, visto che le mura non hanno colpa di ciò che è accaduto ope hominis al loro interno, ma del silenzio ipocrita di chi di quelle mura è custode non solo per se, ma per la comunità…

mi sarei aspettato (come da molti auspicato d’altronde) che la chiesa potentina indagasse al proprio interno e facesse luce sul come sia stato possibile che il corpo della povera elisa rimanesse in quel sottotetto così a lungo senza che alcuno lo notasse, o come mai vi rimanesse e vi fosse rimasto anche dopo le insistenti “voci” di un suo ritrovamento che certo, se vero e verificato che tali voci esistessero, riguardavano responsabilità nel mantenimento di quel silenzio doloso proprio chi solo avrebbe potuto accedere facilmente a quei locali…preti e vicinanza laiche che frequentavano la parrocchia e l’edificio nei suoi annessi e connessi…

e se indagini interne volte all’accertamento di verità anche scomode, di collusioni o anche di sole opacità etiche al riguardo, pur ci sono state, non ne abbiamo avuto conto in questi anni…e non ne ha avuto conto non solo la comunità religiosa, ma anche quella civile tutta di potenza (coinvolta allo stesso modo e quindi parte in causa nella richiesta di quella conoscenza delle cose interne di una curia che invece ha latitato, se non sia stata del tutto reticente in merito proprio all’accertamento di alcuni “fatti”)…

continuo così a credere che se giusta è la riapertura al culto di una chiesa storica e rappresentativa per la cittadinaza potentina (in maggior grado di quella abitante in quel centro storico che non è solo querelle sulla ztl e sul commercio, come pur qualcuno tenta di ridurre questioni più vaste), non altrettanto giusto sia l’atteggiamento della sede arcivescovile che par mettere ancora una volta la testa sotto la sabbia in attesa di tempi migliori che verranno (forse auspicando che proprio il trascorrere del tempo lenisca l’interesse e lo scandalo civile degli accadimenti)…

è la chiesa potentina stessa che crediamo trarrebbe per prima giovamento morale da un accertamento della verità che non può rimanere limitato alla sola prova della colpevolezza ed alla reclusione di colui che ha commesso un omicidio efferato, ma che deve coinvolgere tutte le incongruità (definiamole così) di alcuni atteggiamenti di suoi esponenti, se ciò fosse dimostrabile non essere solo frutto di quelle architetture giornalistiche che pure molto hanno confuso l’intera vicenda…e la chiesa potentina invece tace…

che l’edificio della chiesa riapra dunque, nella sua sola parte dedicata al culto, ma che si riapra anche l’obbligo di dare risposte ad una comunità intera senza veli ed ipocrisie, come purtroppo appare…

alla famiglia claps tutta la mia personale vicinanza umana nella riapertura di un dolore, la perdita di elisa,  che credo nulla potrà sopire nella perdità in quanto tale e nella perdità con quelle modalità esecrabili che sappiamo essere andate oltre la mano di chi ha materialmente commesso quella ferocia…

ma anche la mia vicinanza civile, nella ferma richiesta che questa riapertura non diventi un lavaggio a secco di una vicenda che, oltre la cronaca, è diventata suo malgrado lo specchio interiore e non solo di una comunità che deve ed ha diritto di conoscere una verità più ampia di quella che finora ci è stata raccontata, per crescere civilmente e democraticamente a partire da quel dolore condiviso e sincero che ha accomunato una intera città…

o quantomeno quella parte della città che crede che nulla debba rimanere sepolto negli armadi della cattiva coscienza e della complicità di sistema!!!

…ed ho paura che le preghiere non bastino affatto!!!