Considerazioni estive, tra calcio e problemi reali.

Bene… la nazionale di calcio sta andando avanti. Poco importa che i problemi del paese siano più gravi e più complessi… l’importante è aver raggiunto la finale (e, tutti speriamo, il titolo finale di Campioni d’Europa). Dopo, a riflettori spenti, i problemi rimarranno, si sa… ma è importante avere anche questi attimi di gioia collettiva. E quando i riflettori si spegneranno, torneremo ad essere una sessantina di milioni di commissari tecnici. E, perché no, anche una sessantina di milioni di Presidenti del Consiglio. Tutti alla finestra, però: a guardare il mondo che cambia (o non cambia) senza che nessuno provi, anche solo per un attimo, a metterci un minimo di impegno perché il tutto possa prendere pieghe diverse. Tutti a lamentarci per le decisioni prese da altri, che abbiamo delegato a “guida” del paese (magari i Tecnici non li abbiamo scelti neppure, ma che cambia?). E’ una riflessione che nasce da questo periodo “pallonaro” che ci regala, tra un anticiclone torrido e l’altro, un attimo di pausa dai problemi che, però, alla fine della parentesi, rimangono!!! E possiamo dirci “non colpevoli” di tutto questo? Possiamo ancora sostenere che la colpa è sempre di qualcun altro? Ma ‘sti signori che “guidano” il paese e ne decidono le sorti… qualcuno ce li avrà pure piazzati, nei posti che occupano!!! O no? Vogliamo continuare a dare colpe sempre agli altri? Cominciamo a renderci conto di quale possa essere la percentuale di responsabilità NOSTRA, per lo status quo!!! Una pur auspicabile vittoria nel massimo torneo continentale di calcio, cosa cambierebbe per noi cittadini? Un bel nulla!!! Perché ciò che c’era prima del torneo, si ripresenterà, inesorabile, anche dopo. E volendo focalizzare la situazione della nostra regione…. Cosa cambierebbe, con una vittoria della nazionale? Ben poco, si sa!!! I problemi di questa regione sono quelli di sempre. Abbiamo, negli ultimi anni, con Comunità Lucana, provato a metterli a fuoco e a cercare di proporre delle soluzioni. Ma ben poco è cambiato nell’atteggiamento della gente lucana, che pure meriterebbe altro dai suoi amministratori e dirigenti politici. Ecco: in questa regione si continua a rimanere a guardare dalla finestra!!! Nessuno che provi a scendere in strada e impegnarsi in prima persona nella ricerca di soluzioni ad una situazione di tragica immobilità (quando non sia direttamente un peggioramento) economico-sociale-politica!!! Tutti bravissimi a lamentarci dell’andazzo, salvo, poi, ripetere gli stessi errori di sempre: consegnare questa regione nelle mani sempre dei soliti!!! Non è questa la strada che possiamo percorrere per provare ad invertire la rotta!!! E la rotta non la si inverte se nessuno di noi prende la decisione di impegnarsi in prima persona, TUTTI, nella ricerca di altre vie.
Una delle più belle battute-metafore che mi è capitato di leggere su Facebook, ultimamente, è  la seguente:

 

La Basilicata è come lo spinning: si pedala per stare fermi. L’obiettivo è consumare, non arrivare. Finché resta ancora qualcosa da consumare…

Questa frase è di Giuseppe Tralli, uno dei miei contatti Facebook, ed è una fotografia perfetta della Basilicata.

E, talvolta poche battute sono ben più efficaci di centinaia di articoli o di analisi sociologiche, economiche, politiche e via di questo passo!!! Siamo tutti in sella ad una Cyclette, a sudare e pedalare per non muoverci da dove ci troviamo!!! A consumare, consumare, consumare… senza sbocchi di sviluppo per la gente lucana. Solo chi viene da fuori (soprattutto multinazionali), ha trovato il Bengodi!!! E quelli che vogliono emergere in qualcosa, sono costretti a fuggire da questa terra. E una volta che abbiano successo, ecco che subito tutti fanno a gara ad appropriarsi dei meriti di questi personaggi di successo (ve li ricordate Rocco Papaleo e Arisa?). E tutti si dimenticano, magari, che quel successo è arrivato soltanto dopo aver fatto le valigie!!!
Ecco, i personaggi di successo che questo successo hanno ottenuto soltanto con la fuga da questa regione, funzionano esattamente come la Nazionale di Calcio: un modo per proiettare su meriti altrui le proprie aspirazioni di cambiamento!!!
E’ arrivata l’ora di allontanarsi da questi meccanismi. Si può essere contenti di una vittoria in un campionato d’Europa o dei successi dei propri conterranei ma si deve cominciare a pensare che continuare a stare su una Cyclette che ci fa sudare e consumare senza nessuna prospettiva di miglioramento, sia il vero problema. E, soprattutto, bisogna cominciare a pensare che chiunque abbia voglia di scendere da quella Cyclette, come chiunque non abbia voglia di salirci, debba prendere coscienza del fatto che il cambiamento delle cose, in questa regione, avverrà solo e solamente quando tutti noi cominceremo a rimboccarci le maniche e ci daremo da fare per cambiare veramente il tutto. E, soprattutto, facendo affidamento soltanto sulle nostre forze, senza attendere l’arrivo di un “Cavaliere senza macchia e senza paura”… e decidendo, poi, che i Cavalieri nostrani, che hanno dimostrato di non avere paure di sorta, ma anche di avere “macchie” evidenti, non fanno più al caso nostro!!!
Insomma… se un tempo si parlava di “Panem et Circenses”, abbiamo sempre meno pane e sempre più circenses!!! E solo noi, col nostro impegno in prima persona, potremo far sì che aumenti il quantitativo di Pane. Tempo per invertire la rotta ne abbiamo, ma è pochissimo. Non è più tempo di meditare, ma di muoversi. Scendiamo dalla Cyclette che non si muove, e cominciamo a muovere i primi passi verso un futuro differente. Altrimenti siamo destinati a soccombere.