30/06/2012

credo che una parabola storica nata già alla fine degli anni ’70 dello scorso secolo, sia arrivata al suo culmine…

anni di strategie culturali, accortamente gestite nello slegare le cause storiche dagli effetti materiali ed allontanare la capacità critica dell’opinione pubblica di “leggere” gli avvenimenti, si sono in questi ultimi anni alimentate con quel patente malgoverno e quella conseguente sfiducia nelle classi dirigenti che trasla in sfiducia nelle istituzioni…

e si sono alimentate tanto abbondantemente in quel disagio e senso di impotenza fino ad assumere la forza di sempre più evidenti richieste popolari di ordine e disciplina che non agitano bandiere, ma chiedono tecnicismi ben oltre la politica e quindi persino oltre la residuale possibilità che questa sia espressione della volontà politica generale…

attenzione quindi ai nuovi fascismi “culturali”, che sono davvero dietro l’angolo, probabilmente nascosti dentro qualsiasi cittadino che, tacciando di disonestà a priori le classi politiche, rischia di confondere quelle persone elette (e che possono essere giuste o sbagliate) con le istituzioni composte da cariche elettive (che sono il caposaldo di uno stato democratico), fino a poter tollerare che queste stesse non esistano più in nome della “tecnica”…

miko somma