Comunicato stampa di Comunità Lucana

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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…pur avendo espresso non volontà di scrivere alcun comunicato, ci vediamo costretti in seguito alla lettura di altre note a rendere noto il nostro parere in merito…

È pur sempre un primo passo

 

Pur avendo molti dubbi in merito alla sua forma ed alla tecnicalità legislativa con cui è stato espresso, persino verso il contenitore che ne ospita il dettato – quasi fosse uno di quei decreti omnibus a cui nel Paese siamo ormai tristemente abituati – esprimiamo comunque soddisfazione per l’approvazione di quella che impropriamente molti media hanno definito moratoria alle estrazioni in Basilicata, e che noi, molto meno trionfalmente, definiremmo il primo passo di una strada obbligata, la negazione, stante il rischio “petrolizzazione”, delle intese presenti e future riguardo agli iter procedurali dei tanti permessi di ricerca per idrocarburi che insistono sul territorio della nostra regione, negazione contenuta nell’articolo 19 approvato ieri all’unanimità in Consiglio Regionale, su proposta di Giunta, nell’ambito dell’approvazione dell’assestamento di bilancio.

 

Non è la legge specifica che regola, per le competenze regionali, la materia delle estrazioni e ricerche di idrocarburi che avremmo voluto, né la forma in cui l’avremmo espressa – figurarsi i tempi – ma se la politica significa misurarsi con i risultati possibili nella contingenza reale (ben altra cosa il populismo che si nutre di slogan e di visceralità), dall’approvazione di questo semplice articolo ci attendiamo che inizi un percorso che porti in tempi rapidi ad una legge specifica, frutto non del mero calcolo elettorale basato sulla caduta di consensi che pur sarebbe possibile leggere nell’articolo e nella sua espressione e che tuttavia non vogliamo leggere, ma di una presa d’atto che il futuro di questa regione non passa attraverso petrolio e gas.

 

Qualche consigliere ci ha attribuito una “vittoria su tutta la linea” – bontà sua, ma in quel Consiglio non ci siamo per poter vantare vittorie – ma pur crediamo che, non riconoscendoci alcun merito specifico sulla proposizione della norma, la “moral suasion” o “goccia cinese” da noi esercitata in questi anni sui media e nelle piazze abbia avuto un suo ruolo non marginale in questa scelta della Giunta, scelta che, anche se rimangono forti dubbi circa la sua efficacia nelle more della più che prevedibile opposizione che sarà esercita nelle sedi competenti per presumibili lese prerogative dello Stato, non perde però un suo precipuo carattere politico, in sintesi un potere di indirizzo sia sulla legislazione regionale, sia sugli atti amministrativi che a questa volontà politica dovranno essere conseguenti, quel potere di indirizzo che occorre però colmare di atti concreti per essere tale e non rimanere dichiarazione di principio.

 

In altri termini crediamo che lo scarno dettato dell’articolo dia troppo spazio alla discrezionalità con cui la Giunta dovrà necessariamente regolare la materia innovata per essere dettato legislativo completo, e poche indicazioni cogenti rispetto ai vuoti normativi ancora da colmare, quali il piano paesaggistico, una legge di tutela delle acque e del patrimonio agro-silvo-pastorale, dei beni culturali e storici, delle vocazioni originarie dei territori e via discorrendo, che sono elementi prodromici rispetto ad una vera e propria normativa nel settore delle estrazioni in una regione che, vista la loro importanza, non può più farne a meno, come non può più fare a meno di quegli elementi efficienti di monitoraggio ambientale, territoriale, economico e sanitario che la logica avrebbe voluto già attivi da tempo e non “nicchiati” da atteggiamenti spesso ridicoli che sintetizziamo nel “tutt’apposto”.

 

Così se questo articolo è atto politico di indirizzo, che la politica si indirizzi e si metta subito al lavoro al netto da ogni calcolo di consenso elettorale che pure qualche “maligno” potrebbe leggere e che noi di Comunità Lucana teniamo lontano dal giudizio sul merito poiché argomento non politico per la nostra idea di politica, il bene comune di ogni cittadino lucano, qualunque siano le sue idee, qualunque siano le sue sensibilità.

 Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana