25/09/2012

massimo franco (il fatto) per illustrare la crisi della malapolitica “toppa” di brutto, citando come esempio di una benefica mancanza di partiti l’italia post-unitaria e pre-fascista…dimentica costui che il suffragio all’epoca non era proprio universale (sino al 1905 si votava per censo) ed il concetto stesso di democrazia, seppur esistente, molto paternalista, una concessione…

mi sono stufato di sentire stupidaggini sui partiti…e quando li avremo eliminati a chi demandiamo l’organizzazione del pensiero in pratiche politiche, alla piazza (anche virtuale) ed alla sua visceralità facilmente manovrabile nelle dinamiche di massa?…

piuttosto mi porrei il problema di come fare in modo che i partiti, non necessariamente gli attuali, non siano più comitati d’affari

miko somma