a raccontarla tutta, non esiste alcuna possibilità di creare nuovo lavoro senza intervenire sulla composizione del reddito (salari e tassazione più equi) e la gestione diretta della produzione (partecipazione dei lavoratori agli utili sociali ed alle scelte aziendali) in rapporto alla creazione di nuove categorie produttive (consumi meno energivori, cure alle persone, tutela ambientale-geologica del territorio, economia della conoscenza)..al massimo, a bocce ferme, si potrà precarizzare ancora di più chi il lavoro già lo ha e creare masse di giovani semi-schiavi, tutti rigorosamente l’uno contro l’altro a combattersi il sogno di un privilegio personale che faccia sentire più in altro degli altri