ma di quale agricoltura parliamo?

da un lancio di ieri di basilicatanet…

Conferenza Copagri, De Filippo: investiamo sui giovani

01/12/2012 19:24

La Regione ha voluto favorire il sostegno agli investimenti per l’adeguamento delle condizioni di competitività delle principali filiere agroalimentari regionali

AGR  “Per il settore primario lucano la Regione Basilicata intende investire sui giovani e sulle eccellenze per favorire con il ricambio generazionale una più alta qualità delle produzioni e una più diffusa collocazione dei prodotti sui mercati”.
E’ quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, in occasione della seconda Conferenza Economica della Confederazione Produttori Agricoli che si è svolta a Matera alla presenza del ministro alle Politiche Agricole alimentari e forestali Mario Catania.
“Per affrontare questa particolare fase congiunturale – ha aggiunto De Filippo – la Regione Basilicata ha messo in campo strumenti finanziari importanti ed ha prestato grande attenzione alla ricostruzione del potenziale agricolo delle strutture aziendali danneggiate a seguito di calamità naturali. Per non vanificarne gli sforzi economici degli imprenditori agricoli e con l’obiettivo di favorire nuovi investimenti – ha detto ancora il Presidente della Regione – abbiamo anche favorito l’utilizzo di risorse liberate da progetti non conclusi e da quelli interessati da procedure giudiziarie per il completamento dei progetti presentati con il Por Basilicata. Con i Progetti Integrati di Filiera e attraverso l’integrazione dei programmi cofinanziati dall’Unione Europea, abbiamo inoltre voluto favorire il sostegno agli investimenti per l’adeguamento delle condizioni di competitività delle principali filiere agroalimentari regionali. Contiamo su una cultura contadina solida in Basilicata. I nostri agricoltori conoscono luoghi e prodotti e rappresentano il più importante presidio di salvaguardia del territorio. Puntiamo in Basilicata ad una forte innovazione di processo e di prodotto, specie in alcuni comparti come l’ortofrutta e la zootecnia, anche grazie al sostegno economico-finanziario del PSR che prevede un investimento pubblico complessivo pari a circa 700 milioni di euro. Le nostre proposte di riforma della Pac sono in linea con il dibattito politico e scientifico che si è sviluppato sulle esigenze di riforma. L’auspicio è che la riforma della Pac tenga in considerazione le specificità del nostro mondo rurale, insieme all’esigenza di una semplificazione delle sue norme e dei controlli. La Regione Basilicata – ha concluso De Filippo – vuole favorire lo sviluppo di un’agricoltura multifunzionale che possa funzionare come una sorta di rete all’interno del sistema dell’agroalimentare in grado di produrre in maniera autonoma nuovi e più efficaci meccanismi di sviluppo del territorio”.

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forse è proprio una diversa filisofia, ma una cosa è certa, proprio non ci siamo…e non ci siamo non soltanto nel ricordare aiuti alle aziende calamitate che suonano quasi a monito elettorale, ma anche e soprattutto nell’affermare che sono stati finanziati progetti con “…risorse liberate da progetti non conclusi e da quelli interessati da procedure giudiziarie per il completamento dei progetti presentati con il Por Basilicata” come se fossero una garanzia proprio quei denari ricavati da progetti non conclusi per la conclusione di altri progetti…

sono infatti progetti non conclusi, quindi neppure avviati nei fatti concreti, e significano denari che la regione non è riuscita a spendere per l’inconsistenza progettuale e programmatica degli uffici, ma prima ancora della governance dei processi di creazione di assi di interventi che ci porta a non spendere decine di milioni di euro che pure sono stati assegnati dall’unione europea alla regione, in un problema che non è tanto quello di recuperare poi somme che andrebbero restituite (e che poi magari si recuperano anche) quanto nell’incapacità di avere un pensiero coeso e globale di cosa possa (e non cosa debba) diventare l’agricoltura lucana…

fuori da polemiche e da giri di parole…ma che ne è dell’agricoltura lucana oggi e conseguentemente cosa ne sarà domani?…quando si parla di eccellenze infatti, mi pare si dimentichi che, fatte salve queste che hanno un sicuro effetto traino (da dimostrarsi poi che sui mercati siano valorizzate adeguatamente), esiste un’agricoltura generalista che da’ da mangiare alla gente, quindi crea prodotti normali e non per questo meno degni di attenzione pur non avendo patenti igp, doc o quanto altro, prodotti normali che vediamo ogni giorno sulle tavole normali della gente e sui quali mi pare invece nulla si dica, soprattutto in rapporto allo scarsissimo potere contrattuale che i nostri agricoltori hanno di fronte ad un mercato che di fatto impone il prezzo, a volte nel giorno stesso del ritiro dei prodotti, nel ricatto che “o così o pomì” (non me ne vogliano i lettori, ma a volte ci si capisce meglio)…

parlare infatti di prodotti agricoli, quindi di agricoltura e di chi l’agricoltura la fa, significa in primis occuparsi delle condizioni delle condizione del mercato e dell’accesso allo stesso senza posizioni dominanti a determinarne le condizioni e su questo fronte siamo a zero, forse in ossequio ad una idea “liberista” del mercato stesso che, se pure predominante nella visione filo-concorrenziale europea, avermmo possibilità ed occasione di riuscire a rideterminare localmente con attività di supporto logistico regionale che invece, quando esistono, sono del tutto dedicate solo ai prodotti di punta…

in poche parole se non si interviene con strutture dedicate ad una collocazione dei prodotti locali in primis sul mercato locale (la nostra regione pur essendo una produttrice di derrate, paradossalmente ne importa percentuali importantissime il cui valore conseguentemente non rientra mai nel ciclo economico locale ad implementare gli effetti su altri settori, ma finisce altrove) poco o nulla di concreto si farà per i veri agricoltori, quelli che lavorano nei campi e nelle stalle, non quelli degli elenchi sui quali ancora si costruiscono gli accessi agli aiuti comunitari…

a questo proposito, infatti, ci sarebbero poi tutta un altra serie di considerazioni da fare e che rimandiamo per il momento perchè ci devierebbero verso un tema che ben altro spazio meriterebbe…

quindi, ma chi sono in questa regione realmente gli agricoltori?…e chi conosce la storia degli aiuti comunitari in questa regione avrà ben capito di cosa parlo…non la faccio lunga, ma vi posto il nostro programma per l’agricoltura (che “curiosamente” trattiamo con l’ambiente) per dare una idea di cosa significhi agricoltura in una regione che deve puntare sulla sua unica risorsa radicata e rinnovabile… http://www.comitatonooilpotenza.com/?cat=25&paged=2 (sfogliate verso il basso…è il primo punto del nostro programma, programma che a breve attualizzeremo) 

… e molto presto pubblicherò una serie di dati ed elenchi molto interessanti che aiuteranno a comprendere molte cose del passato, forse nella speranza di costruire un altro futuro alla nostra agricoltura!!!

ed ancora

Conferenza Copagri, Mastrosimone: verso agricoltura competitiva

01/12/2012 19:25

La semplificazione amministrativa, lo snellimento delle procedure e la riduzione degli oneri burocratici necessari per vincere la sfida della crescita e della produttività

AGR  “Occorre uno sforzo politico di consapevolezza che i valori espressi dal mondo agricolo cruciali ed insostituibili, sono i temi fondamentali sui quali puntare per il futuro del Paese”.
E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Rosa Mastrosimone in occasione della seconda Conferenza Economica della Confederazione Produttori Agricoli che si è svolta a Matera alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Mario Catania.
“I punti di criticità dell’agricoltura lucana – ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo regionale – possono trasformarsi in punti di forza e fornire nuove opportunità, attraverso strumenti d’intervento legati alla valorizzazione del territorio e dei suoi modelli organizzativi. Anche In Basilicata, come nel resto del Paese, la congiuntura economica sfavorevole ha colpito le imprese di tutti i comparti produttivi portando ad una notevole riduzione della loro redditività”. “Lo sfavorevole andamento dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli e il forte incremento dei costi di produzione – ha proseguito l’assessore — hanno causato una condizione di sofferenza, infatti, le imprese agricole non riescono più a fronteggiare il debito e a richiederne la ristrutturazione agli Istituti di credito, poco attenti alle esigenze del territorio. La velocità della spesa pubblica, collegata alla fideiussione bancaria, è frenata e la Regione è chiamata a mediare spesso in un rapporto che dovrebbe essere regolato da una pura contrattazione tra le due parti”. Sul tema l’assessore ha rimarcato “ il forte impegno del governo regionale nel ridurre le difficoltà ed i tempi per l’accesso al credito da parte degli imprenditori agricoli lucani, attivando iniziative che tendono alla definizione di procedure per le sdebitazioni in agricoltura”.
“Tra le nostre priorità – ha spiegato Mastrosimone – anche lo snellimento delle procedure amministrative nell’ambito dell’istruttoria di domande di pagamento di aiuti comunitari. La semplificazione amministrativa, lo snellimento delle procedure e la riduzione degli oneri burocratici rappresentano, infatti, un’esigenza fondamentale per ridare competitività alle imprese agricole lucane. Auspico – ha concluso l’assessore all’Agricoltura – che le possibili soluzioni alle problematiche fin qui affrontate trovino spazio in un quadro organico di provvedimenti finanziari e legislativi a livello di Governo centrale”.

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tutte cose talmente banali quelle che ricorda l’assessore che vien quasi da sorridere per l’ovvietà stessa delle osservazioni, il mercato, il credito, cose che ormai conosciamo bene negli effetti su ogni settore…ma fermiamoci alla burocratizzazione

verrebbe quasi da chiedersi “ma và e fino ad ora cosa si è fatto visto che il problema lo si sente per ciò che riguarda la burocrazia da sempre”?…

forse dovremmo raccontare di quanto invece proprio quella burocratizzazione ha foraggiato una serie di figure di consulenti & co. che proprio su quell’eccesso, del tutto tollerato dalle amministrazioni e da molti funzionari, hanno costruito piccole fortune lobbystiche…

perchè di questo si parla, delle piccole lobbies di chi ti fa la progettazione (garantita negli assi di finaziamento e quindi nel pagamento da specifici parametri protezionistici), chi materialmente la prepara ed istruisce la pratica (magari falsando qui è lì qualche particolare o qualche “sostanziale”) e di chi la riceve e così dei controlli susseguenti (e qui ritorna il tema del sostanziale o particolare a cui accennavo…e gli agricoltori veri sanno benissimo di cosa sto parlando e che a voler essere pittoresco definirei “camurrìa”…

camurrìe che difficilmente passerebbero inosservate alla politica se la politica avesse occhi!!!