avanti si trivella

i lavori del 1° congresso dei geologi

01/12/2012 19:33

BAS  Sono proseguiti oggi i lavori del 1° congresso dei Geologi di Basilicata sui temi della “Ricerca, Sviluppo ed Utilizzo delle Fonti Fossili: il ruolo del Geologo”.
Dopo una prima giornata fortemente caratterizzata da relazioni tecniche, – spiega un comunicato –  oggi gli interventi hanno posto al centro le questioni occupazionali e le opportunità offerte dal settore, anche relativamente alla professione del Geologo.
“Un maggiore coinvolgimento di professionisti qualificati – ha detto Raffaele Nardone, presidente dell’Ordine dei Geologi lucani – può costituire una risorsa per il territorio in termini di sicurezza e salvaguardia ambientale. Noi vogliamo interrogarci sul tema della responsabilità di chi opera nel settore delle Geoscienze, mettendo al centro delle questioni etiche il geologo, quale esperto del territorio e di tutte le sue pericolosità.”
Ha aperto i lavori Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, chiaro nel dichiarare che “il petrolio è una ricchezza a cui un territorio non può e non deve rinunciare. E sulle prospettive occupazionali si è soffermato anche Cristiano Re, responsabile progetti speciali della Fondazione Mattei, che, presentando uno studio realizzato dalla Fondazione stessa sulle ricadute occupazionali. Sono intervenuti iinoltre Antonio Pica direttore generale Sviluppo risorse naturali e Laurindo Saraiva dell’Università di Maputo. Il congresso prosegue domani a Marsico Nuovo, presso la sede del Parco dell’Appennino Lucano, dove si svolgerà la conclusione dei lavori.

e quindi

Primo congresso geologi di Basilicata, i lavori di oggi

02/12/2012 16:41

BAS  Sono proseguiti anche oggi i lavori del 1° congresso dei Geologi di Basilicata sui temi della “Ricerca, Sviluppo ed Utilizzo delle Fonti Fossili: il ruolo del Geologo”.
“Nella sede del Parco dell’Appennino Lucano-Val d’Agri–Lagonegrese – spiega l’ufficio stampa che cura la comunicazione del”evento – si è discusso della compatibilità dell’estrazione petrolifera con il patrimonio geologico-ambientale dell’Appennino Lucano. Sono intervenuti Mario Bentivenga, del Dipartimento di Scienze dell’Unibas, per il quale “è necessario considerare i geositi come un patrimonio alla stregua del patrimonio culturale, poichè questi sono altrettanto ricchi di diversità e tipicità legate al territorio”. Salvatore Lambiase, dirigente dell’Ufficio compatibilità ambientale della Regione Basilicata, ha posto l’attenzione sulla necessità di tutelare il territorio poichè rappresenta una risorsa non rinnovabile. Sulle politiche regionali in tema di monitoraggio, ed in particolare sull’attività dell’Osservatorio Ambientale, si è soffermata Maria Marino. Si è parlato poi dei rischi idrogeologici, e sul tema è intervenuto Antonio Anatrone, segretario generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata, per il quale “data la complessità del territorio lucano è necessario facilitare la comunicazione tra professioni. Più il geologo e l’ingegnere si scambieranno informazioni, più otterremo un lavoro migliore a costi minori”. Presenti in sala alcuni amministratori dell’area. In particolare il Sindaco di Marsico Nuovo che è intervenuto rimarcando come sia auspicabile una maggiore trasparenza nei controlli e sui controllori per coadiuvare il lavoro delle amministrazioni a tutela dei cittadini. Al termine dei lavori, i saluti del Presidente del Parco dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese Domenico Totaro, che ha riconosciuto nel congresso un’ottima vetrina per parlare di petrolio e ambiente, “temi in cui la coscienza critica deve rappresentare un punto di forza” e il senatore Viceconte che ha sottolineato il contributo straordinario della Basilicata nel mercato dell’energia poichè rappresenta un’importante piattaforma al centro del mediterraneo. Ultimo saluto riservato a Raffaele Nardone, che ha evidenziato come “l’incontro non era finalizzato ad una presa di posizione sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, ma a chiarire il ruolo del geologo nel dibattito tra ricerca, industria e territorio” .

—————————————————————————————————————–

immagino sia chiaro cosa ne possa pensare il sottoscritto ed eviterò quindi di disquisire di quanto simile congresso sia stato inopportuno perchè, al contrario di quanto afferma nardone, presidente dell’ordine dei geologi di basilicata, questo convegno è stato uno spot al petrolio…come mai allora apre i lavori proprio davide tabarelli, presidente di nomisma energia, che guarda caso dichiara che “il petrolio è una ricchezza a cui un territorio non può e non deve rinunciare”?…non so se vogliamo prenderci in giro possiamo anche pensare che sia un saluto “oleoso”, ma l’imprimatur ci sembra indichi una direzione consolidata in un motto “avanti si trivella!!!”…e di sicuro non sono mancati tutti quegli interventi tanto scientifici che ti fan venire voglia di non ascoltarla neppure certa scienza, se come ben ebbe modo non molto tempo fa di dirmi un ricercatore cnr, “la ricerca è un po’ una puttana…va con chi paga!!!”, con ciò chiarendo che chi mette soldi per la ricerca, indirizza i risultati della stessa…a meno di non pensare che i petrolieri siano dei mecenati!!!

molto inopportuno poi l’intervento, previsto per oggi, di salvatore lambiase, rinviato a giudizio per un reato commesso nell’esercizio del suo ufficio (arpab-fenice per intenderci)…del tutto ridicolo poi quello di viceconte, pdl, che ribadisce ancora una volta, per l’ennesima volta, un concetto chiaro che potremmo definire con un altro “avanti si trivella!!!” o se volete anche “venite, metto all’asta la mia regione!!!”…un convegno stucchevole che la lobby petroliera mette in campo per mobbizzare il già scarso meccanismo di formazione di pensiero autonomo da parte dei poltici locali sul merito delle estrazioni…

qualcuno ovviamente si sarà anche chiesto come mai non abbiamo proprio noi aderito alla manifestazione contro…beh, i motivi sono vari e vanno dai precedenti che ci sembrano tutti indirizzati verso un malpancismo ribellistico che secondo noi non risolve alcunchè nei fatti concreti ed anzi peggiora la considerazione della battaglia anti-petrolio poichè troppo facilmente stigmatizzabile proprio dai poteri che “reggono” l’affare petrolio in regione come puro visceralimo…abbiamo in questo senso detto in passato e non ripeteremo adesso se non in forma breve e lapidaria che fin quando il tema del petrolio lo trattiamo a slogan e royalties da aumentare poca strada faremo sia nella consapevolezza del tema stesso sia nella sua oggettiva difficoltà normativa (le leggi occorre conoscerle per criticarle), sia nella necessaria più ampia consapevolezza di “tutta” la regione che quello del petrolio è un tema su cui si gioca il nostro futuro sul quale gli identitarismi, ideologismi o malpancismi rischiano di dividere, allontanado la gente comune, e non unire in una rischiesta forte di mettere la soluzione di questo problema al primo punto dell’agenda politica regionale, anche e soprattutto attraverso le prossime elezioni politiche nazionali…

o devo essere ancora più chiaro?