cifre ballerine…

Attuazione Psr, tre proposte di modifiche al Comitato sorveglianza

07/12/2012 15:46

Oggi seduta del Comitato di sorveglianza a Matera. Tra le proposte un fondo iva regionale, l’integrazione alla misura 214 e alla 216. Mastrosimone: ”Il fondo iva consentirebbe alle amministrazioni pubbliche di scaricarsi quello che oggi, è un costo”.

AGR  “Stiamo lavorando per trovare le risorse necessarie per istituire un fondo iva con risorse regionali affinché gli enti pubblici che partecipano ad alcune misure del Psr possano avere la possibilità di scaricarsi l’iva mentre, come è strutturato ad oggi il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), ciò non è possibile. Infatti, le norme che regolano il Fondo non ammettono l’inclusione delle spese sostenute per il pagamento dell’Iva”. E’ quanto dichiarato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone durante i lavori
Comitato di Sorveglianza del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr) 2007/2013 che si è tenuto oggi a Matera presso l’Hotel san Domenico. “Una modifica che consentirebbe – ha spiegato Mastrosimone – di accelerare le spesa di diverse misure e interventi destinati alle amministrazioni pubbliche. Una necessità che oggi è ancora più evidente considerando l’attuale momento congiunturale”. Nell’illustrare le altre proposte di modifica al Programma di sviluppo rurale ai membri del Comitato, l’Assessore si è soffermata sull’integrazione alla misura 214 che riguarda i pagamenti agroambientali prevedendo l’introduzione di tecniche di agricoltura conservativa.
“La motivazione di questa integrazione – ha spiegato Mastrosimone – deriva dalla necessità di adottare un modello razionale di produzione sostenibile e competitiva, la cosiddetta agricoltura blu, che consenta di superare le azioni e gli effetti negativi della gestione intensiva del suolo. In questo modo, invece, si favorirebbe una riduzione delle emissioni di CO2 e della perdita di carbonio a fronte di un aumento della biodiversità nello strato attivo del terreno. Ultima modifica è quella relativa alla misura 216 ‘Sostegno agli investimenti non produttivi terreni agricoli’.
All’incontro, presieduto dall’assessore Mastrosimone, hanno partecipato il Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura, Andrea Freschi, l’Autorità di Gestione del PSR, Giuseppe Eligiato, rappresentanti della Commissione Europea, di Agea, del Ministero delle Politiche Agricole, organizzazioni professionali, associazioni, sindacati e organizzazioni di categoria.
Tra gli argomenti discussi all’ordine del giorno della seduta del comitato lo stato di attuazione e di avanzamento finanziario del Psr e il rischio disimpegno. Su questo ultimo punto, Mastrosimone ha chiarito che la spesa è in evoluzione giorno dopo giorno e che “gli uffici si stanno attivando per accelerare i pagamenti, anche se ci sono difficoltà causate da congiuntura economica e dalle difficoltà di accesso al credito.
Ad oggi, il rischio disimpegno è stimato sui 29 milioni di euro, ma la cifra è ballerina in quanto stiamo impegnando quotidianamente risorse per scongiurare di tornare i soldi a Bruxelles”.

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“tornare i soldi”…siamo alle solite, quindi o sbaglia il giornalista o sbaglia l’assessore…tornare i soldi non è italiano…ma questo è solo un piccolo inciso…siamo ad una materia che in qualche modo avevo trattato con un piccolo lancio, essendo comunque stata oggetto di una interrogazione del consigliere mazzeo nell’ultimo consiglio regionale ed a cui l’assessore stessa aveva farfugliato qualche incomprensibile risposta che pareva alludere alla giornata di oggi come a quella nella quale un miracolo di risveglio programmatorio avrebbe salvato una cifra importantissima per la nostra agricoltura in ginocchio…

si discuteva o si sarrebbe dovuto discutere oggi a metera del psr e dei suoi ritardi nell’attuazione e mi pare che l’unica vera novità, oltre allo studio di una misura, quella dell’iva, che pare difficile a leggi correnti e che comunque arriva troppo tardi, sia la cifra fornita dall’assessore riguardo ai fondi che dovrebbero “ripartire” per bruxelles per incapacità di spesa…29 milioni di euro, una cosa assurda!!!…

cifra ballerina, dice l’assessore, è già verrebbe da arrabbiarsi perchè ci si rifiuta di quantificare la cifra esattamente (cifra che potrebbe anche superare di molto i 30 milioni, stando alle mie informazioni), ma soprattutto non si dice che detta cifra “ballerina” al 31 dicembre 2012 se ne andrà in qualche altra sala da ballo, visto che quello è il termine di scadenza oltre il quale i finanziamenti debbono tornare a bruxelles…

ed è qui che casca l’asino di una gestione agricola che proprio non riesce a mettere in piedi e realizzare una programmazione efficace, dovendo confrontarsi ogni giorno con cialtronerie varie ed un sistema burocratico tutto da rivedere, sia nelle procedure, sia nello stesso personale, oltre naturalmente al problema più reale, quello di una programmazione volta più alla distribuzione clientelare di fondi per operazioni che tropppo spesso sono di facciata (in un sistema di sostanziali non controlli), che al reale bisogno di stimolare ed aiutare il comparto agricolo…

certo, molto sarebbe da discutere sulla programmazione europea, sulla pac per intenderci, molto ancora sui meccanismi a volte astrusi di accesso, spesa e rendicontazione della stessa spesa, ma rimane il fatto che da noi si brancola nel buio da anni ed anni e si vive di improvvisazione, come ben sanno gli agricoltori veri, quelli che realmente fanno agricoltura quindi (e prima o poi pubblicherò qualche elenco abbastanza imbarazzante) e che ogni giorno toccano con mano il regime assurdo che domina l’agricoltura lucana…un sistema dove i finanziamenti troppo spesso sono premi di fedeltà per consensi ricevuti più che aiuti all’iniziativa privata e pubblica…

improvvisazione che comincia da un assessore del tutto incompetente che dovrebbe dimettersi se a quella data anche un solo milione di euro dovesse ritornare in u.e. e prosegue con direttori di dipartimento che saltano di qui e di lì, in una fungibilità imbarazzante e che crea troppe domande su una casta di alti burocrati che di fatto fa quel che vuole, pur nella formale obbedienza alle scelte della politica, e via via a scendere coinvolge tutta una serie di soggetti burocratici e professionali sulle cui persone e sul cui ruolo molte domande sarebbero da porsi…