speculazioni artefatte od esagerazioni complottiste?

il precipitare degli eventi causato dalla decisione del presidente del consiglio monti di rassegnare le proprie dimissioni al capo dello stato non appena approvata la legge di stabilità, quindi tra pochi giorni, apre molte riflessioni sul percorso che da oggi ad una data ancora da comprendersi bene (si parla ormai di febbraio) ci porterà a delle elezioni che sono si anticipate solo di qualche mese rispetto alla scadenza naturale della legislatura, ma che appaiono in una certa misura molto anticipate rispetto alla originaria data di fine aprile in cui avremmo dovuto rinnovare il parlamento ed a cui tutto pareva dover fare riferimento, in quella  quotidianità politica molto stramba per un paese democratico che da un anno viviamo…

la quotidianità politica di un governo “tecnico” che proprio a partire dall’incarico che il presidente della repubblica affida a mario monti in un regime di emergenza nazionale che, se tutti ricordiamo derivare dall’enorme e quasi insostenibile spread dei titoli di stato italiani sui bond tedeschi che pregiudicava la tenuta finanziaria del paese, a tanti è sembrato “sospendere” la vita politica stessa del paese, commissariando di fatto ogni attività dei partiti in una manifesta incapacità degli stessi a gestire una fase tanto complessa…attività che sembrò cristallizzarsi in una maggioranza quasi acritica pd-pdl-udc a sostegno del “salvatore della patria” che ci avrebbe tirato fuori dalle secche in cui eravamo precipitati dopo un decennio di finanza creativa e dopo l’innumerevole serie di “barzellette” di un premier da operetta che ci aveva precipitato nel ridicolo…

e che il governo monti fosse una “sospensione”, un time-out di una politica percepita ormai dalla gente come incapace, corrotta, “abbuffina”, fu subito chiaro nella stessa nomina di quei “professori” che cominciarono subito a mettere mano ad una serie di “riforme” e decreti buoni più a tenere tranquilli i mercati che a tenere insieme il paese, socialmente ed economicamente…

l’elenco di quegli atti sarebbe lungo da descriversi, dai vari decreti salva-cresci-etc. etc alla riforma delle pensioni, ma è forse riassumibile in una sorta di “fuoco” del cambiare un paese immobile da decenni in un solo anno, anche a costo di sbrindellare quelle certezze sociali che si fondano su pensioni percepite come “sicure”, contratti collettivi di lavoro e tutele giuridiche e via discorrendo…poteva mai tutto questo furore essere concentrato in una sola, breve stagione che era la stessa scadenza naturale della legislatuta a circoscrivere?…evidentemente no, nessuno potrebbe cambiare un paese in un solo anno e così chi ha sostenuto, ben oltre quella composita maggioranza che lo ha sostenuto in parlamento, la “necessità” di monti ha anche “sposato” un progetto legato proprio alla sua figura di garante-sodale verso i grandi mercanti della finanza mondiale, un progetto che, complice la crisi del debito italiano, doveva legare il futuro stesso del paese ai potentati finanziari, in una ideologia neo-liberista che monti rappresenta in pieno…

così in un anno di approvazioni quasi acritiche di ogni provvedimento portato dal governo in parlamento (salvo modifiche, ma sempre a saldi invariati – ed in politica sono i denari postati in un punto o nell’altro a fare la differenza ed a dare un orientamento ad atti che non possono considerarsi mai troppo dovuti), l’erosione dell’attività propria delle forze politiche, cioè prendere decisioni ed orientamenti generali e puntuali supportati dai numeri che il popolo ha loro assegnato, è venuta via via meno, consegnando di fatto il paese nelle mani di una ordalia di tecnici fuori da ogni controllo democratico espresso appunto da una maggioranza propria in parlamento, ma molto ideologizzati ad un credo liberista che sarebbe difficile negare…e contemporaneamente cresceva l’onda di quel populismo viscerale che è forse tornato utile proprio a quei progetti di “spossessamento di sovranità politica e monetaria”, il cui unico ostacolo serio sarebbe stato proprio rappresentato da forti partiti popolari ben connessi al loro elettorato…ma i partit?

in questo anno di governo “tecnico” dal forte accento idologico sono così stati proprio i partiti ad aver perso credibilità, percepiti sempre più come inutili macchine inefficienti, truffaldine ed autoreferenti da una “manipolazione” che dalla legittima critica verso dei partiti fatti di uomini e pratiche esecrabili ha guidato ad una critica viscerale ai partiti stessi intesi come istituzioni o quanto meno come componenti di un processo democratico che concorre alla definizione della stessa istituzione, in poche parole arrivando persino a delegittimare il parlamento stesso come “luogo” democratico…

se fossero o meno coscienti i partiti di tutto ciò, di questa continua e lenta erosione della loro immagine fattuale è cosa al momento inconosciuta, forse vivacchiavano in quella quotidianità sospeva, preparandosi appunto a quella data di fine aprile 2013 nella quale si sarebbero dovuti obtorto collo risvegliare e provare a dare un segno di esistenza in vita…

ed il pd ha dato dei segni, ed insieme a lui una parte di sinistra non rappresentata, con le sue primarie per la scelta del candidato premier, primarie criticabili per alcuni (una parata del già deciso), concludenti per altri (il confronto era serio e sui temi), inutili per altri (se decide l’europa che senso ha scegliere un candidato premier?), ma una prova di esistenza l’ha fornita con tutta evidenza anche nei balzi percentuali dei suoi sondaggi…

forse troppa evidenza ed il cavaliere di arcore come al solito spariglia tutto…dopo aver giurato di volersi mettere da parte ed aver nominato un segretario politico, quell’alfano sino al giorno prima servo sciocco del suo padre-padrone e quasi d’improvviso diveneuto homo politicus, per dar vita ad un partito vero e non più proprietario, eccolo che ritorna a modo suo in campo e “pretende” con il suo solito stile baffardamente padronale di essere lui il candidato premier di una destra che oggi esprime numeri in parlamento che nella società non ha più, ma numeri che pesano e pesano sino a mettere in discussione il governo monti…

governo che si guarda bene dal far cader lui – i suoi assicurano il numero legale a senato e camera, ma di fatto sfiduciano l’esecutivo – e pur sapendo bene di non poter mai vincere le prossime elezioni, costringe così monti a cedere e ad avviare le “pratiche” per un voto anticipato che spariglia le carte proprio al partito in predicato di vincerle alla loro scadenza naturale e che, appena venuto fuori da una competizione per le primarie certo defatigante, necessita di un tempo naturale per riprendersi che oggi i fatti sembrano negargli…ma allora monti ha davvero ceduto per le pulsioni inguinali di bersluskoni o nel suo calcolo, che ormai pare evidente in una candidatura coatta a premier questa volta politico, è berluskoni ad essere stato strumento, complice il suo ego smisurato, ma anche e soprattutto alcune necessità di essere tutelato da sentenze e da quella multa da oltre 500 linioni di euro in primo grado per l’affare mondadori?…

propenderei per questa ipotesi,nella certezza che il berluskoni che è stupido, ma non lo è del tutto, sa perfettamente che oltre un 20% che riuscirebbe forse a racimolare con le sue immani finanze dispiegate a ricercare consensi in ogni modo immaginabile, non può pretendere da un elettorato che non è più quello di una volta, ma quel supposto 20% ha un suo peso nell’ottica o di frenare il pd (frenabile nella conquista di una maggioranza atta a governare da una legge elettorale che non si farà più, stante la crisi indotta proprio dal ritiro del sostegno a monti) o di sostenere lo stesso monti ad elezioni avvenute, nell’impossibilità di maggioranze che spingerebbero napolitano (altrimenti in scadenza a metà maggio 2013) e reincaricare lo stesso monti in un governo di unità nazionale, una grossekoalition di stampo tedesco che attrarrebbe naturalmente i partitini di centro che da sempre sostengono monti, ma da cui sarebbe difficile sottrarsi per chiunque…

impossibilità alla formazione di una maggioranza, acuita anche dalla presenza di grillo che non indica premier, lasciandosi la strada aperta ad ogni evenienza, come accade in sicilia…partiti proprietari, no?

speculazioni artefatte le mie od esagerazioni complottiste?…vedremo…ma ora è tempo anche per noi di COMUNITA’ LUCANA di fare delle scelte nel nostro piccolo perchè in questo paese non passi una deriva antidemocratica, scelte complesse – certo! – ma scelte meditate e ragionate che nei prossimi giorni saranno messe completamente in chiaro nei loro sviluppi e che ora leggete dalla nostra volontà di fare una lista al senato (l’unica chance possibile con questa legge)…una lista di COMUNITA’ LUCANA

miko somma