il casting protezione civile

Basilicata 2012, prove di reazione al rischio sismico

10/12/2012 11:57

Esercitazione sul rischio sismico nei giorni 14 e 15 dicembre. Il test rientra nelle attività della Protezione civile per l’elaborazione e la condivisione di un Programma nazionale di soccorso in caso di terremoti

AGR  Un’esercitazione nazionale di Protezione civile che prevede, sabato 15 dicembre, la simulazione di un evento sismico di intensità 6.5 della scala Richter, con epicentro in Val d’Agri e che coinvolgerà principalmente la provincia di Potenza e interesserà anche quelle confinanti di Matera, Cosenza e Salerno.
Il Dipartimento nazionale della Protezione civile da due anni ha avviato un percorso che coinvolge l’intero Paese sulla pianificazione dell’intervento nazionale a seguito di un terremoto di forte intensità, per testare la capacità di reazione in caso di eventi catastrofici. Quest’anno lo scenario di riferimento sarà in Basilicata. La simulazione del sisma, operazione denominata “Basilicata 2012”, servirà per valutare l’adeguatezza dei piani e delle procedure delle diverse componenti e strutture operative coinvolte, da cui il Dipartimento nazionale attingerà per apportare un contributo ulteriore all’elaborazione di un Programma nazionale di soccorso sul rischio sismico.
Le attività coinvolgeranno gli operatori di protezione civile delle Regioni Basilicata, Calabria e Campania, delle Prefetture e delle Province di Potenza, Matera, Cosenza e Salerno, i Comuni lucani, oltre alle strutture operative territoriali e nazionali. Il test esercitativo, che avverrà per “posti di comando”, sarà utile per verificare la funzionalità del flusso delle informazioni e le procedure di attivazione e coordinamento della macchina dei soccorsi dal livello periferico a quello centrale.
L’esercitazione include anche le attività in calendario per la giornata di venerdì 14 dicembre: corsi formativi per i volontari di protezione civile su come realizzare aree di accoglienza per la popolazione in situazioni emergenziali e prove di evacuazione in tutte le scuole della regione Basilicata.
Nella mattina di sabato 15 dicembre, invece, è prevista l’attivazione per posti di comando del Servizio nazionale della protezione civile in seguito al sisma simulato, con attività operative a livello provinciale e nazionale, oltre all’evacuazione di un intero quartiere del Comune di Potenza.
Informazioni sull’esercitazione saranno pubblicate sul sito del Dipartimento della Protezione civile nazionale (www.protezionecivile.it) e sul sito istituzionale della Regione Basilicata (www.regione.basilicata.it).

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pubblico questo solo lancio per risparmiarvi la ridda pletorica e retorica che sull’avvenimento si è scatenata su basilicatanet…

nulla da dire sulla esercitazione – ci mancherebbe!!! – pur se forte rimangono i dubbu circa la reale consapevolezza dei cittadini rispetto alle pratiche di auto-organizzazione di emergenza, cittadini che in questi anni non sono mai stati informati con precisione e puntualità non solo rispetto a che fare nel mentre, ma soprattutto a cosa fare dopo…

mi riferisco ai comportamenti corretti da tenere per raggiungere aree collettive e di soccorso di cui ancora la cittadinanza è ignara (dove sono?…quante sono?…chi deve raggiungerle, da dove e come?), ma che spero vengano a breve ben illustrate almeno in un opuscolo chiaro e distribuito a tutti i cittadini lucani (o le famiglie)…prendetela come una proposta!!!

ma ciò che mi fa riflettere è il rischio legato non solo alle specifiche problematiche della val d’agri rispeto ad un terremoto disastroso come quello del 1857 (e speriamo di dover sempre ricordare solo quello!!!), quanto alle problematiche legate alla presenza del centro olii di viggiano (e più in generale rispetto alle estrazioni in corso), centro olii di cui ancora nessuno conosce il piano di sicurezza esterno che “sarebbe” stato consegnato al prefetto di potenza nel 2003, ma di cui ancora nessun abitante della val d’agri conosce i dettagli operativi che pure dovrebbero essere a conoscenza della popolazione perchè il piano stesso possa definirsi tale (questo lo dice la legge, non miko somma)…

piano di sicurezza esterno che dovrebbe intersecarsi strettamente con ogni piano di protezione civile…troppi condizionali per stare tranquilli, insomma!!!…

occorrerebbe per esempio forse dire che la zona ad ovest del centro olii, quella da viggiano verso marsico per intenderci, in caso di evento catastrofico che dia origine a nubi tossiche da combustione dall’impianto (quindi con la chiusura delle strade che a pochi passi dal centro vanno in direzione est, verso il mare quindi), sarebbero di fatto impossibilitate ad abbandonare in modo ordinato la valle attraverso vie di fuga stradali per i seguenti motivi:

  1.  fondovalle agri che ha come “tappo” la galleria val di lepre di 917 metri proprio sopra marsico nuovo
  2. strada provinciale paterno-padula molto stretta e con troppi tornanti per considerarsi via di fuga
  3. identico discorso per la statale che da marsico va verso sellata-pierfaone
  4. idem per la provinciale che da marsicovetere (quindi villa d’agri) sale in pendii e tornanti quasi alpini verso tuppo delle seti e quindi calvello e val camastra
  5. ancora per la provinciale che da tramutola sale verso magorno e il vallo di diano

questo solo per le strade, mi preoccupa ancor di più dove sarà possibile attrezzare campi di soccorso e sosta adatti ad ospitare almeno 20.000 persone…vedremo se prevarrà la seria considerazione dei problemi o la sola parata mediatica che pare essere l’unico assillo per lacuni politicanti lucani in cerca di un casting ad ogni occasione!!!