c.s. – la basilicata val bene una tessera

La Basilicata val bene una tessera

 

Nell’apprendere con una certa ilarità dai media della conferenza stampa della società Medoilgas s.p.a., trivellante in pectore Monte Grosso, per la presentazione della strabiliante iniziativa di apertura di un sito web candidato ad essere l’unico al mondo dedicato ad un singolo pozzo di petrolio (come se per annunciare l’intenzione di aprire un conto corrente noi decidessimo di informarne a priori  tutto il web a motivo di cotanta eclatanza), noi ci chiediamo sempre più perplessi se questi fenomeni della comunicazione continuino davvero a considerare i lucani come gli isolani della Papua Nuova-Guinea (con tutto il rispetto per gli isolani!) che si lasciano incantare dalle perline iridescenti di quella magia misterica dal costo di pochi euro che costoro vorrebbero usare forse a mo’ di incanto.

Noi continuiamo a pensare a cose più serie, lasciando i signori idrocarburici a baloccarsi con i loro giochini intelligenti, ma giova ricordare che un comitato non si sostituisce certo ad una politica tanto poco attenta ad ambiente e salute da permettere simili scempi annunciati, un comitato non prende decisioni al suo posto, un comitato non impedisce ciò che l’istituzione – e solo questa – dovrebbe e può impedire, un comitato semmai porta avanti una continua e paziente opera di sensibilizzazione della popolazione affinché nessuno prenda decisioni sulla sua testa, un comitato, questo comitato, si fa testimone con passione di un altro modo di pensare, di un altro modo di vedere le cose. 

La petizione popolare sulle trivellazioni lanciata dal comitato no oil potenza, petizione che portiamo in giro quasi quotidianamente nelle piazze lucane, sorretta finora dall’aiuto di una settantina di referenti per altrettanti centri della regione – contando comunque di raggiungerne capillarmente tutte le realtà entro la metà di agosto – sorprende per la quantità di firme raccolte e per la qualità dei commenti che i firmatari attribuiscono all’iniziativa, esprimendo al tempo stesso un giudizio tanto negativo di tutta la politica lucana, da far emergere sempre più chiaramente che l’adesione massiccia alla raccolta di firme è la sostanziale, lucida presa di consapevolezza della popolazione lucana che i problemi lucani vadano risolti solo dai lucani, cioè dal popolo lucano, non da arroganti peones bipartizan che, non paghi di consegnare la regione intera ed il suo futuro agli appetiti di qualsiasi multinazionale in nome di interessi che hanno sede sempre altrove, si divertono a raccontar facezie blandenti ed offensive la pazienza e l’intelligenza di tutta la popolazione lucana (leggasi sconti del 50% sul costo della benzina od assai variabili centinaia di posti di lavoro creati dalle estrazioni o i miraggi di sviluppi impossibili ed infrastrutture al meglio del tutto inutili!)

Nei giorni 19 e 20 siamo stati a Paterno (PZ) con un banchetto di raccolta firme dal significato di una sfida al cuore stesso del sistema politico, in occasione cioè della locale festa del PD. L’attestazione di simpatia del popolo paternese per la nostra petizione ci è stata felicemente rappresentata da più di 250 firme raccolte nelle due serate, serate che pur prevedendo dibattiti con il pubblico sulle riforme degli enti e sul petrolio, questi dibattiti non li hanno visti, sostituiti dal solito triste salottino dell’ultima sera a cui hanno partecipato i soli presidente De Filippo, il senatore Bubbico ed il deputato Lettieri.

Con la solita sfilza di rassicurazioni che non rassicurano davvero più nessuno, contribuendo semmai alla monta di una sfiducia sempre più evidente, l’incontro si è spento senza alcuna interlocuzione con la gente e mentre il presidente De Filippo, con una manovra degna di un atleta della lotta nel fango è sgusciato rapido alle domande che non potendo porre dal palco a motivo dei soliti  “tempi che si sono allungati troppo per il dibattito”, abbiamo portato direttamente sotto di esso agli attori della kermesse p-democratica, il senatore Bubbico ha di buon grado accettato di soffermarsi con il sottoscritto e con un altro esponente del comitato a parlare di sistema petrolio ed a prometterci un confronto pubblico (che sappiamo difficilmente potersi tenere a causa dei soliti “impegni istituzionali”). Oltre alla difesa di ufficio che Bubbico faceva di sé e del sistema, abbiamo comunque apprezzato la buona volontà di dialogare, trasformatasi però troppo presto nella volontà di monologare, a causa di un accenno alla vicenda marinagri…questo comitato rimane in attesa, senatore Bubbico!

 

Ma a titolo personale, il sottoscritto comunica di aver abbandonato il partito di cui era simpatizzante ed a cui era iscritto, il PRC, in occasione del congresso provinciale appena tenutosi a Potenza e ciò a motivo della propria posizione di portavoce di un comitato divenuto ormai regionale, posizione che mi obbliga a rinunciare ad un’appartenenza convinta, seppur sempre critica, ad un partito e ad assumere quella neutralità che nei fatti più si addice a chi, lottando per la salvaguardia di una terra, lotta anche per la dignità di tutti i suoi abitanti, e proprio di tutti…la Basilicata val bene una tessera.

 

Miko Somma, portavoce del comitato no oil potenza

2 pensieri su “c.s. – la basilicata val bene una tessera

  1. Ottima sintesi,amico dalle fluenti parole…cosa aggiungere di piu’?
    Continuiamo con la raccolta delle firme…a presto.
    Coerente ed importante la scelta di abbandonare il PRC! Ciao

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