informazione e petrolio in basilicata

di seguito comunicato della OLA su informazione e petrolio in basilicata, inutile dire che lo condividiamo totalmente 

nicola

INFORMAZIONE SUL LIBRO PAGA DELLE COMPAGNIE PETROLIFERE?

Alcuni organi di informazione hanno pubblicato di recente
articoli e servizi giornalistici rispondenti, esclusivamente
, ad una strategia di marketing e di ricerca del consenso
locale da parte delle compagnie petrolifere, con l’intento
di mascherare i gravi problemi causati all’ambiente e alla
salute dei cittadini dall’estrazione del petrolio in
Basilicata. Questi articoli, nel descrivere a mo’ di
reportage turistico la visita in Norvegia e presso i
giacimenti petroliferi della Shell – fatta da alcuni
giornalisti lucani assieme a non meglio specificati
funzionari regionali – riportano l’intervista a Tom Botts,
numero uno della compagnia anglo-olandese, il quale
ribadisce l’interesse della Shell per la Basilicata,
riferendo “di aver già presentato altre 4 richieste di
esplorazione nell’area della Val d’Agri”. Non solo.
Tramite
questi giornalisti-ambasciatori fa sapere ai lucani che la
compagnia gode “di ottima esperienza nei rapporti con le
comunità in Olanda” presentandola come esempio da
imitare
anche nella
nostra regione.

Peccato, però, che i cittadini olandesi non la pensano
allo
stesso modo, avendo citato in giudizio la Shell, poi
condannata – da un magistrato – al pagamento di una multa di
153.000 dollari per aver tenuto nascosta una fuga di gas
nocivo avvenuta nel 2004 in un impianto locale. La compagnia
aveva dichiarato la fuoriuscita del gas nocivo solo dopo 3
mesi, minimizzando l’entità dei danni. Le indagini del
magistrato, invece, hanno accertato la fuga di 5,3
tonnellate di materiali inquinanti ed altri incidenti
avvenuti sempre presso impianti della Shell.

Per correttezza e diritto di replica, la OLA (Organizzazione
Lucana Ambientalista) – Coordinamento territoriale
apartitico di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini
– chiede a tutti gli organi di informazione locali di
pubblicare la notizia sopraccitata e continua a denunciare
il grave problema dell’assenza di monitoraggi ambientali
in
Basilicata per tutti gli inquinanti petroliferi quali
l’idrogeno solforato, gli IPA (Idrocarburi Policiclici
Aromatici), il benzene ed i COV – pure prescritti alla
Regione dalle autorizzazioni ambientali per il Centro Olii
di Viggiano (parere VIA dei Ministeri Ambiente e Beni
Culturali del 5 /2/1999) e per i pozzi in Val d’Agri e
nelle
valli del Sauro Camastra. In assenza di una completa rete
regionale di monitoraggio e della diffusione dei dati
rilevati per tutti gli inquinanti petroliferi, si
paventerebbe uno stato di grave illegalità con danni
all’ambiente e alla salute dei cittadini.

La OLA auspica, pertanto, che i giornalisti lucani rinuncino
– in questa grave situazione – a tessere le lodi delle
compagnie petrolifere e chiede il rispetto
dell’obiettività
e della deontologia professionale nell’affrontare le
problematiche connesse al petrolio in Basilicata,
soprattutto per fugare ogni possibile ma ragionevole dubbio
circa la natura commerciale dei servizi giornalistici
citati.

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