considerazioni spicce sul federalismo petrolifero

come da triste copione per attori ciechi, sordi e muti, neppure la bufala avvelenata di un federalismo fiscale che lascia le tasse lì dove il reddito viene prodotto – l’ennesima boiata di un governo alla sud-americana per accontentare la lega in obbligo di risposte al proprio elettorato-  riesce a scalfire la flemma di un de filippo sempre più in difficoltà sulla questione petrolio, ma contemporaneamente sempre più chiuso nella testarda difesa di un sistema che non sta più in piedi…quella immagine sconsolante da bimbo deluso che ieri il pd3 regionale ci ha riproposto per ben due volte durante il servizio sulla conferenza dei presidenti delle regioni, racchiude il segno di una incapacità ormai manifesta al governo di una situazione su cui non è più possibile mentire…sul petrolio ci hanno fregato, continuano a fregarci, continueranno a fregarci in maniera assolutamente bipartizan

ricapitoliamo, le entrate fiscali derivanti dalla trasformazione del petrolio lucano non toccano alla lucania, come d’altronde era ovvio dalla bozza di legge, ma semmai vanno alla regione puglia dove ha sede la raffineria competente…questo è solo uno dei bocconi avvelenati di calderoli e della sua riforma, e d’altronde da un simile satiro sempre in bilico tra razzismo borgheziano e fascismo identitario camuffato da benpensantismo non poteva certo mutare in una tornata elettorale quella fobia piccolo borghese che ancora pretende il benessere del nord costruito solo dagli abitanti del nord e non da milioni di meridionali che sono andati materialmente a realizzarlo in fabbriche e cantieri…ma tant’è!!!…il governo del berlusca mette insieme sempre il peggio e le sue malattie genetiche le mostra sempre dopo i primi “cento giorni”!!!

la tassazione di un utile postula che un utile sia prodotto, quindi che un bene o servizio si trasformi attraverso la cessione onerosa a terzi  in una somma di denaro che, depurata dalle spese sostenute per la produzione del bene o del servizio stesso, quindi ridotta al solo “guadagno” o utile netto, rappresenta la base imponibile della tassazione, cioè il paniere in cui prelevare la somma da destinarsi all’erario…chiedo scusa dell’eccesso di semplificazione, ma credo sia necessario

nel caso del petrolio lucano la cosa si spiega con il fatto che l’estratto, che pure subisce sostanziali modifiche nel centro oli di viggiano, non è soggetto ad alcuna transazione economica sul territorio regionale, venendo instradato attraverso l’oleodotto verso la raffineria di taranto dove, trasformato in prodotti finiti o semilavorati, diviene infine merce…da sottolineare che la tassazione operando solo sulla transazione economica relativa ad una cessione del bene a terzi e mai sulle fasi di lavorazione interna, cioè sulle trasformazioni che una materia subisce all’interno di un circuito aziendale, diviene operativa solo nel momento in cui vi sia una vendita del prodotto…la basilicata non vende petrolio all’eni, che semmai agisce in un regime di concessione in cui le royalties sono una compensazione ambientale e non un prezzo (ma dopotutto anche se l’eni pagasse un prezzo, la tassazione sull’ammontare di questo graverebbe sul cedente, cioè la nostra regione, creando la paradossale situazione in cui le royalties sarebbero tassate e questi proventi ritornerebbero alla regione)…altra situazione sarebbe se una società di perforazione che estrae in regime di concessione cedesse a titolo oneroso e sul territorio regionale (quindi nel centro oli di viggiano) ad altra società la materia prima petrolio, cosa che evidentemente non accade…quindi le estrazioni petrolifere in basilicata non generano alcun utile tassabile, alla faccia di tanti “esperti” che pure nei mesi scorsi si erano affannati a spiegare dalle pagine dei giornali locali tutti i benefici che dal federalismo sarebbero derivati alla regione basilicata e che oggi dovrebbero spiegare per dovere di verità o quanto fossero schierati con l’attuale compagine governativa, magnificandone acriticamente o per dovere di bandiera uno dei punti programmatici più importanti o quante imprecisioni hanno pronunciato per stupidaggine propria o per supposta dabbenaggine dei lettori…ma questa sarebbe altra storia

a noi interessa solo puntualizzare una cosa assai semplice…se il centrosinistra lucano annega nell’incompetenza digestiva del potere (o in quella tout court dell’incapacità) o prospera nella collusione con il sistema coloniale ai danni della regione e dei suoi abitanti, il centrodestra, che pure pretenderebbe di costruire una alternanza politica sotto forma di soluzione di continuità, pur dovrebbe spiegare ai lucani come mai i loro “capetti” nazionali ed i sistemi economici di riferimento o di relazione si affannano a fregare sempre di più questa regione, sollevando il dubbio che proprio costoro, i rappresentanti locali, non rappresentino altro che capibastone di una bieca continuità, addirittura peggiorativa, di un esistente politico indegno del vivere civile ed a cui questa regione, questo paese avrebbero diritto.

ragioniamo gente, ragioniamo…miko.