il programma passo passo – parte 6) istituzione ed amministrazione

 

 6. Istituzione ed amministrazione

Siamo ora ad una parte molto delicata del programma di comunità lucana, la parte dedicata ad istituzione ed amministrazione, di cui alcuni elementi programmatici sono stati già affrontati in altre parti del programma, altri invece vincolati dalle normative nazionali che ne rendono difficile ogni modifica sostanziale, ma cercheremo in questa parte di affermare alcuni dei principi di base che tendono a portare il governo stesso della regione nelle comunità per renderla in prima persona partecipi dei processi decisionali.

       I.     Turnazione dell’ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale per tre giorni lavorativi settimanali in ciascuno dei 131 comuni lucani durante l’arco della intera legislatura (mensilmente una presenza a Potenza ed una Matera) al fine da assicurare nel corso dei 5 anni di legislatura una presenza stabile in ognuno dei comuni lucani, rendendo il Presidente della Giunta avvicinabile da ogni cittadino lucano.

il portato di questo punto è nella direzione dell’avvicinare quanto più possibile il cittadino lucano all’istituzione attraverso il trasferimento per 3 giorni lavorativi per settimana in ciascuno dei 131 comuni della regione (cosa che consente nella presenza mensile fissa sia a Potenza che a Matera, una turnazione annuale in 24 comuni e per i 5 anni di legislatura in 120 dei comuni lucani con un margine di 9 comuni residui rispetto ai due capoluoghi recuperabile tra i comuni a maggior vicinanza a questi), trasferimento da effettuarsi previo accordo con i singoli comuni per la messa a disposizione di uffici sufficienti ad accogliere lo stretto staff del gabinetto presidenziale e finanziato per la parte dei costi di ospitalità a carico delle dotazione del gabinetto stesso…la possibilità di incontro ed udienza con il presidente sarebbe resa così più semplice dalla stessa contiguità tra questi, il suo staff ed il cittadino, nell’evidenza inoltre di una maggiore comprensione delle problematiche locali delle amministrazioni comunali 

     II.     Turnazione delle riunioni del Consiglio Regionale alternativamente tra le sedi di Potenza e Matera, in questa sede presso gli uffici del consiglio attualmente esistenti e sotto-utilizzati, con almeno due riunioni all’anno da effettuarsi nelle sedi di Avigliano, Melfi, Pisticci, Policoro, Lauria presso le rispettive Case o sedi dei Consigli Comunali.

nello stesso solco del punto precedente, questo intento porterebbe la massima assise democratica regionale ed i suoi lavori all’interno delle comunità allo scopo di avvicinare il più possibile le sedi decisionali alla partecipazione dei cittadini, stimolando inoltre la comprensione dei meccanismi di funzionamento del consiglio regionale, spesso del tutto estranei alla popolazione

    III.     Istituzione di una Consulta Regionale (o Camera Consultiva) dei Sindaci a carattere consultivo obbligatorio sui temi ambientali, energetici, produttivi e sulle materie di interesse comune, nonché corrispondenza della stessa presso ogni struttura di ente pubblico o consorzio avente carattere regionale.

l’intento di una consulta regionale (o una camera dei sindaci) è nella direzione di delegare materie di interesse comune ai rappresentanti più prossimi ai cittadini, i sindaci ed i rispettivi consigli comunali, trovandosi poi coincidenza gestionale tra questa struttura e gli enti o consorzi a carattere regionale (vedi consorzio regionale di gestione dei rifiuti, etc.)

   IV.     Istituzione del prelievo obbligatorio di 1/3 degli emolumenti di consiglieri, assessori, presidente al fine di costituire un fondo speciale di solidarietà sociale.

crediamo che l’intento sia del tutto chiaro e non abbia bisogno di ulteriori spiegazioni

     V.     Approvazione definitiva dello Statuto della Regione Basilicata con riforma dei poteri della Presidenza della Giunta e del Consiglio Regionale in merito alla nomina di direttori di agenzie, dirigenti di dipartimento e di aziende sanitarie, società pubbliche e/o partecipate, ed introduzione di un criterio istituzionale di bilanciamento dei poteri.

punto questo che intende, nella massima partecipazione alla stesura di nuovi poteri di bilanciamento di un assetto istituzionale ad oggi troppo sbilanciato sul ruolo del presidente della giunta regionale, limitare ogni interferenza nella nomina di dirigenti da parte delle due figure istituzionali che ad oggi, seppur nella condivisione delle maggioranze in aula consiliare, porta alla sostanziale politicizzazione di nomine che pur dovrebbero essere di ambito tecnico e così basate su criteri meritocratici

   VI.     Varo di una legge elettorale regionale condivisa da tutte le forze politiche presenti in regione.

 VII.     Verifica amministrativa, a partire dalle posizioni dirigenziali, di competenze e titoli di tutte le posizioni lavorative e di consulenza nell’ente regione, enti, società ed agenzie sub-regionali ed apertura degli scorrimenti delle postazioni lavorative, con la creazione di un ufficio speciale di verifica e controllo.

impostazione quindi di un criterio generale della massima professionalità possibile nel posto specifico ed ove questo non rispettato o migliorabile, utilizzo dei poteri concessi dalle leggi vigenti di riorganizzazione dei servizi allo scopo di rendere pienamente efficiente la macchina burocratica regionale

VIII.     Immediato allontanamento dei dirigenti giudicati incompatibili, inefficaci, non provvisti di titoli adeguati alle mansioni o ritenuti infedeli in seguito a provvedimenti dell’autorità giudiziaria penale, civile ed amministrativa con automatica costituzione in giudizio per il risarcimento del danno subito dall’ente.

crediamo inutile spiegare la ratio di questo punto, ma crediamo che tranne pochi casi comunque da individuarsi nella massima garanzia del rispetto dei diritti occupazionali, nella maggior parte degli uffici regionali e sub-regionali sia la cattiva organizzazione dei servizi a partire dalle catene di comando a rendere il nostro ente regionale meno efficiente di quanto potrebbe essere

   IX.     Divieto alle consulenze esterne se non reperibili nell’ente e controllo delle compatibilità personali delle liste relative.

questo dettato ha lo scopo di vietare l’utilizzo di consulenze esterne all’ente regione, e che già i provvedimenti dello stato impongono di limitare, utilizzando al meglio le professionalità presenti nell’ente stesso, e dove queste consulenze non siano reperibili già all’interno dell’ente, vietare ogni attività discrezionale attraverso seri e metodici esami delle liste relative

     X.     Riforma del sistema formativo in capo al competente assessorato con indicazioni agli enti interessati di liquidazione degli enti di formazione provinciali e riassetto delle stesse in una unica Agenzia Regionale di Formazione

riteniamo chiaro il dettato anche in questo caso sia nel riassetto di tutta l’attività formativa a partire da più seri criteri che limitino il gran numero di enti accreditati alla formazione e pongano in essere una fusione in una unica agenzia di formazione delle attuali due strutture provinciali a ciò deputate, apof-ill (potenza) ed ageforma (matera)

   XI.     Accorpamento dei dipartimenti Ambiente ed Agricoltura, riforma ALSIA, liquidazione di ARBEA, Acquedotto Lucano ed Acqua spa, riforma e trasformazione in ente pubblico di SEL, e generale revisione delle funzioni di ogni ente, società od agenzia che ove non rispettino criteri di economicità ed efficacia della gestione andranno poste in liquidazione con trasferimento ai relativi uffici regionale delle loro competenze e funzioni.

 XII.     Istituzione dell’ufficio indipendente Territorio e Risorse per la redazione di un bollettino trimestrale da inviare a tutti i comuni ed enti territoriali lucani con competenza di tenuta e cura del sito web di cui al punto X) della parte ambiente, e potere-dovere di raccolta di ogni informazione dai soggetti istituzionali di cui al punto menzionato e di segnalazione e sanzione delle inadempienze nelle comunicazioni e redazioni a riguardo.

Punti questi ultimi due che riteniamo chiari nella formulazione, indicando comunque una più generale opera di revisione delle strutture sub-regionali che vada nel senso dell’efficienza e della unicità di gestione dei criteri di programmazione