comunicato stampa del wwf

riceviamo e molto volentieri pubblichiamo il c.s. del wwf che insieme a noi combatte questa battaglia 

ESTRAZIONI PETROLIFERE IN VAL D’AGRI – IL WWF CHIEDE ALL’ENI UN’”OPERAZIONE TRASPARENZA”

Il WWF richiede ai dirigenti dell’ENI di avviare “un’operazione trasparenza” sulle attività in Val d’Agri dove, com’è noto, la compagnia estrae idrocarburi oramai da più di 10 anni.Sono ancora molti i dubbi che aleggiano sulla modalità di gestione delle attività e che riguardano svariati aspetti: la quantità di greggio estratto, le modalità ed i risultati dei monitoraggi ambientali, il destino dei fanghi di lavorazione, le attività presenti e future previste all’interno del parco nazionale della Val d’Agri dove oggi già insistono ben 15 pozzi di estrazione sui 58 complessivi previsti dal Piano di Sviluppo Val d’Agri e svariati chilometri di oleodotti. La recente polemica sollevata da alcuni organi di stampa nazionale, che ha ben evidenziato le contraddizioni delle attività petrolifere in Basilicata oggetto anche di attività investigative in corso da parte delle Procure di Potenza e di Milano, e l’approvazione di un ordine del giorno da parte della Provincia di Potenza che fa seguito a quello analogo della Provincia di Matera, in merito alla richiesta al governo regionale di un’informazione periodica e dettagliata sulle attività di ricerca, estrazione e stoccaggio di idrocarburi, sono solo gli ultimi atti di un dibattito oramai quotidiano che coinvolge amministratori, associazioni, comitati e semplici cittadini. Sono tutti segnali di una crescente e condivisa preoccupazione per il destino di un territorio che da una parte è fortemente condizionato dalla presenza dell’ENI e dall’altra vede le proprie risorse naturali ed ambientali continuamente mortificate, come dimostra la vicenda del parco nazionale della Val d’Agri istituito con DPR dell’8 dicembre 2007 e ancora oggi senza sede né organi di gestione.Le medesime preoccupazioni le ha espresse da anni anche dal WWF che ha sempre ritenuto la straordinaria ricchezza naturalistica della Val d’Agri, riconosciuta come area prioritaria per la conservazione della biodiversità nell’ambito dell’ecoregione mediterranea, la vera priorità dell’area in grado di assicurare un futuro sostenibile ai suoi abitanti.In questa situazione il WWF chiede ai dirigenti dell’ENI di confrontarsi pubblicamente con rappresentanti delle istituzioni e della società civile in un dibattito aperto per fornire tutte le risposte alle questioni sollevate e rendere finalmente trasparente le modalità dell’operato della società in Basilicata. Tra le altre informazioni il WWF chiede anche all’ENI di rendere pubblici i risultati del progetto ENI-AGRI- Biodiversity, realizzato insieme a Shell Italia, l’Università della Basilicata , FFI (Fauna & Flora International) e IUCN (The World Conservation Union) con i dati sul monitoraggio della biodiversità in Val d’Agri e le misure di compensazione individuate in relazione agli impatti delle attività petrolifere. “Un’operazione trasparenza” questa che probabilmente farebbe bene a tutti: non solo all’ ENI ma anche a chi vede e usa la presenza ENI per crearsi un potente alibi per nascondere un’ inazione che dura da troppo tempo.Roma, 26 settembre 2008Ufficio stampa WWF Italia