il programma passo per passo – parte 20) altre proposizioni

20. Altre proposizioni

In questa parte del programma che abbiamo chiamato “altre proposizioni”, affrontiamo una serie di impegni programmatici a carattere sparso e per i quali non avremmo potuto impegnare un punto articolato come tutti gli altri, ma la cui importanza è comunque notevole, trattandosi però di punti a volte scollegati tra loro.

       I.     Revisione delle funzioni, delle indennità, delle cariche delle sottocommissioni regionali e riduzione drastica delle stesse alla fisiologia delle funzioni amministrative (vedi parte istituzione).

crediamo sia fondamentale per una corretta gestione dell’apparato istituzionale-amministrativo generalmente conosciuto come “sotto-governo” (e fonte di numerose pieghe di clientelismo in forma di postazioni per i partiti) che si debba procedere ad una profonda revisione, anche culturale ed economica, del fenomeno attraverso una riduzione ragionata sia del numero di agenzie, commissioni ed enti secondo quanto espresso in più parti del programma ed in modo particolare nella specifica parte dedicata all’istituzione, ad un criterio di realtà che tenga conto solo e soltanto delle funzioni e non delle necessità di provvedere ad una onerosa rappresentanza di quanto non sia stato eventualmente rappresentato nelle sedi politiche proprie, ma siamo coscienti che oltre a provvedimenti legislativi specifici che riconducano a ragione amministrativa, è sulla cultura di fondo della rappresentanza che si dovrà agire attraverso una costante azione di moral suasion che renda l’idea stessa di una rappresentanza politica o riconducibile alla politica in simili strutture del tutto aliena

     II.     Liquidazione definitiva delle ex comunità montane e revisione delle Aree Programma, da sostituirsi con apposite commissioni di zona della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione).

il punto è specificamente da intendersi rispetto ad un percorso di liquidazione definitiva ed in tempi brevi e certi di questi enti intermedi già aboliti eppure ancora esistenti, seppure nominalmente in via di liquidazione, nelle figure di commissari ed allo stesso tempo crediamo vadano sostituite le strutture delle attuali aree programma con specifiche deleghe a commissioni territoriali della consulta dei sindaci all’assemblea degli stessi facenti riferimento…proposizione non espressa nel punto, ma che crediamo sia in nuce contenuta nel dettato è riguardo ala totale abolizione di ogni struttura di gestione, programmazione e promozione intermedia, con particolare riferimento alla figura dei gal, le cui funzioni vanno riassunte completamente sia nella programmazione regionale che per le parti di competenza territoriale dalle commissione di zona della consulta dei sindaci

    III.     Ristrutturazione e ridefinizione delle funzioni e degli organici degli uffici di rappresentanza della Regione Basilicata presso le istituzioni nazionali e comunitarie (vedi parte istituzione).

crediamo importante una ristrutturazione totale di questi organi di rapresentanza a partire da una maggiore conoscibilità pubblica delle funzione e degli organici, nonché dei criteri con cui questi sono stati formati e dei bilanci disaggregati degli stessi, si da rendere possibile un criterio di valutazione pubblica del loro operato rispetto ai risultati 

   IV.     Avvio di un “Tavolo mensile degli interessi regionali e della loro tutela” con la partecipazione della giunta regionale, di esponenti della maggioranza e minoranze consiliari, dei parlamentari ed euro-parlamentari eletti nei collegi regionali per la definizione e concertazione di azioni comuni (vedi parte istituzione).

crediamo chiaro questo punto nella previsione della necessità di un punto stabile di confronto tra rappresentanza e bisogni regionali nell’ottica di concertare ed armonizzare la cura degli stessi in ambito nazionale e comunitario od ovunque ciò si renda necessario

     V.     Azioni volte all’avvio di un tavolo istituzionale costante tra i presidenti delle regioni meridionali per le tematiche comuni.

punto che crediamo chiaro nella necessità che tematiche comuni al meridione possano trovare ulteriori convergenze istituzionali anche oltre lo strumento della conferenza delle regioni

   VI.     Approvazione di una nuova legge regionale sull’editoria che miri alla regolamentazione delle attività editoriali pubbliche e dei siti e portali istituzionali, con regolazione della pubblicità istituzionale e dei finanziamenti all’editoria periodica.

la generale poca chiarezza nel settore genera una discrezionalità dell’azione del presidente della giunta e del consiglio regionale che crediamo debba essere superata con una specifica legislazione che individui parametri di riferimento certi ed una maggiore trasparenza dell’azione regionale in tal senso, riconoscendo comunque l’importanza della stessa contribuzione per il settore informativo ed editoriale che necessità però di regole fisse e valide per tutti, in special modo per quelle strutture direttamente riferenti all’azione istituzionale

 VII.     Azioni locali e nazionali volte ad una lettura critica più ampia dei fenomeni storici del processo di unificazione nazionale a riguardo del ruolo della regione.

punto che atterrebbe molto più alla parte dedicata alla cultura e che tuttavia vogliamo tenere distinto da essa, dovendo essere tale lettura un fenomeno critico da affidarsi al libero confronto tra storici e non mediato da alcuna intenzionalità politica in tal senso

VIII.     Studio ed adozione di un Piano Antenne Regionale per la regolamentazione delle emissioni elettromagnetiche e la integrale copertura trasmittente-ricevente del territorio regionale attraverso strumentazioni idonee alla salvaguardia della salute umana ed animale.

punto che crediamo chiaro nella necessità di razionalizzare il sistema in merito a forme di elettromagnetismo che, ben oltre le risultanze scientifiche sui possibili danni biologici, è comunque una immissione ulteriore di agenti esterni potenzialmente pericolosi che dovrebbe essere evitata il più possibile, oltre ad avere un notevole impatto paesaggistico

   IX.     Adozione di una legge regionale sul randagismo e sulla regolamentazione dei canili, delle corrette pratiche di ospitalità degli animali, dei soggetti abilitati alla gestione delle strutture, delle sterilizzazioni, della microchippatura, delle adozioni, delle importazioni, della cura e tutela degli animali da affezione e delle responsabilità oggettive dei proprietari, delle pratiche veterinarie, dei comportamenti e dei doveri delle ASL e dei comuni per le parti a loro competenti.

nella chiarezza delle intenzioni del dettato, vogliamo precisare che tale legge andrà messa in cantiere previo ascolto e collaborazione diretta obbligatoria e dedicata a specifici incontri del consiglio regionale nella pluralità di commissioni interessate (ambiente, sanità, formazione) con le associazioni di settore per l’individuazione delle pratiche migliori per la risoluzione di un problema ormai annoso e che riteniamo debba essere condiviso al massimo livello possibile con chi opera a livello associativo sul territorio

     X.     Fissazione attraverso legge regionale di un diritto al reddito minimo equivalente per i cittadini residenti da almeno 5 anni in regione e/o per gli extracomunitari stabilmente residenti nel territorio regionale, dove la dizione equivalente è da intendersi come un parametro non necessariamente monetario, ma usufruibile anche in beni e servizi a carattere strumentale e di consumo.

crediamo che sulla base di quanto indicato anche in sede europea tale passaggio istituzionale sia ormai necessario, nelle more di ogni legislazione nazionale interverrà in materia, allo scopo di perequare difficoltà di accesso al reddito ormai evidenti e per molti versi irrisolvibili nell’immediato..tale reddito dovrà essere inteso come sostegno alla ricerca di lavoro, limitato nel tempo (12-24 mesi), strettamente concesso a chi matura requisiti comprovabili di necessità sociale e connesso alla messa a disposizione temporanea dei soggetti beneficiari per operazioni a carattere sociale, di protezione civile, di tutela ambientale nella chiara destinazione di questa messa a disposizione verso operazioni di utilità sociale e mai intese come forme di lavoro in sostituzione delle tipologie contrattuali previste alle leggi vigenti, attraverso liste specifiche redatte dai comuni e sottoposte ad accertamento regionale…la copertura finanziaria dovrà prevedersi dalla razionalizzazione dei fondi rinvenienti da specifici finanziamenti comunitari, nazionali e regionali in un fondo unico, prevedendosi il confluire verso questo fondo di ogni capitolato di spesa ad oggi esistente sull’assistenza sociale e nella possibilità di provvedere anche attraverso mezzi non strettamente monetari, ma sotto forma di voucher per l’acquisto di beni alimentari, di vestiario e cura parentale e il pagamento di servizi ed utenze o la messa a disposizione degli stessi attraverso specifica attività da avviarsi di concerto con le amministrazioni comunali…in ogni caso, visto l’ammontare delle risorse disponibili, simile reddito non potrà essere superiore ai 200 euro equivalenti mensili pro-capite (nell’esclusione dal beneficio di chiunque riceva altri assegni di previdenza sociale) attraverso quota familiare per evitare situazioni di abuso e dovrà comportare l’iscrizione alle liste di mobilità ed alla normativa di regolamentazione dell’accesso al lavoro in base a chiamata a scorrimento delle stesse 

   XI.     Istituzione del portale web lucano del lavoro.

punto che crediamo chiaro nella individuazione di uno strumento pubblico dedicato specificamente alla domanda ed offerta di lavoro e di formazione professionale