collaborazioni

Attività antropiche in Val d’Agri, riunione Regione e Iss

15/03/2013 13:13
Si è tenuto oggi a Roma un incontro nell’ambito del progetto “Ambiente e salute in Val d’Agri”

AGR  La collaborazione tra l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e la Regione Basilicata per l’analisi dell’impatto che le attività antropiche nella Val d’Agri generano sulla salute della popolazione entra nella fase operativa. Oggi a Roma, nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità, si è tenuto un incontro tra l’Iss e la Regione Basilicata, rappresentata dal dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano.
Al centro dell’incontro, che rientra nell’ambito del progetto “Ambiente e salute in Val d’Agri” avviato nelle scorse settimane nella sede dell’Osservatorio ambientale a Marsiconuovo, la definizione delle relazioni operative tra i sistemi di monitoraggio ambientali in essere e di quelli in via di realizzazione con il Progetto “Ambiente e salute in Val d’Agri”, e sulla sua integrazione metodologica con le altre attività progettuali condotte dall’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri.
È stato, inoltre, affrontato il tema della collaborazione tra la Regione Basilicata e l’Istituto Superiore di Sanità in merito alle attività di bonifica ambientale dei siti di interesse nazionale della Valbasento e di Tito, di cui alla delibera CIPE N. 87 del 3 agosto 2012. L’Istituto Superiore di Sanità, è stato detto durante l’incontro, offrirà le proprie competenze tecnico-scientifiche sia sugli aspetti epidemiologici che nella definizione delle analisi di rischio sito-specifiche. I dipartimenti regionali interessati definiranno con l’Iss il dettaglio delle attività che dovranno accompagnare l’intero ciclo di bonifica.

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insomma, qui stiamo ancora a prenderci per i fondelli…insomma l’osservatorio ambientale della val d’agri di fatto non esiste se non sulla carta e nella sua sede di marsico nuovo, ancora in larga parte da rendere operativa per ciò che riguarda gli arredi – figuriamoci la ricerca!!! – e le relazioni tra i sistemi di monitoraggio sono allo stato attuale dei potenziali legami tra ciò che oggi viene rilevato dalle osservazioni “in house” (o pro domo) di eni, quelle davvero ridicole, ai limiti della non esistenza di arpab e quelle che “un domani” saranno le attività coordinate in tal senso da un osservatorio che non c’è…di che cosa stiamo parlando?…

ed in quanto alla bonifica di tito scalo, perchè prima di definire collaborazioni alquanto vaghe, perchè non diciamo chiaro e tondo quanto finora è stato speso su quella bonifica in consulenze varie e nessun intervento pratico?