dalla relazione del Procuratore Regionale della Corte dei Conti

Corte dei Conti, nella PA lucana tracce di familismo amorale  

Dalla relazione del Procuratore Regionale della Corte dei Conti Michele Oricchio emerge un quadro in chiaro-scuro della pubblica amministrazione in Basilicata e la presenza di troppi enti sub-regionali.

“Sebbene più virtuosa di altre, la regione Basilicata presenta ancora un discreto numero di onerosi organi consultivi e di partecipazione (…) Verrebbe da pensare che con tutti questi enti ed amministratori la cura dell’interesse pubblico e la prosperità del territorio siano assicurate: ma ciò non sempre accade, come testimonia l’attività giurisdizionale posta in essere dalla Corte territoriale chiamata a pronunciarsi dalla Procura su numerose ipotesi di danno alle finanze pubbliche”.

È quanto emerge dalla relazione del Procuratore Regionale della Corte dei Conti Michele Oricchio, in occasione della cerimonia d’apertura dell’anno giudiziario contabile 2013, che si è svolta a Potenza il 6 marzo presso l’Aula della Sezione Giurisdizionale.

Il Procuratore denuncia anche la mancanza di organico e il ridotto numero dei magistrati in servizio che “crea obiettive difficoltà all’esercizio dei numerosi compiti attribuiti all’Istituto” e spiega che “le soluzioni che si stanno ipotizzando probabilmente potrebbero rivelarsi un rimedio peggiore del male essendo probabilmente percorribile nel breve periodo solo quella di unificare in un unico Ufficio le competenze delle Sezioni giurisdizionali e di controllo”.

Dalla lettura delle sentenze della Corte e degli atti emerge – dichiara il Procuratore Oricchio – ancora una volta un quadro in chiaro-scuro della pubblica amministrazione in Basilicata con evidenti ricadute anche sulla qualità della vita del poco più di mezzo milione di abitanti residenti: infatti, secondo la tradizionale indagine del Sole 24 Ore che fotografa la qualità della vita in Italia, nel 2011 la provincia di Potenza risulta stabile al 76° posto così come quella di Matera al 77° posto.

Il Procuratore punta poi il dito contro gli sperperi affermando che “il problema del deficit strutturale della finanza pubblica italiana va affrontato eliminando a monte le occasioni di spreco, intervenendo sulla dissennata politica di proliferazione degli enti pubblici attraverso un recupero di una meditata potestà legislativa statale!”.

“Ci troviamo, invece, di fronte ad una pluralità di pubbliche amministrazioni che, anche in Basilicata, presentano costi palesi od occulti sproporzionati rispetto ai servizi che offrono ai cittadini contribuendo a creare forme di cattiva gestione della finanza pubblica allargata sovente caratterizzate da quella logica che, a metà degli anni cinquanta, il sociologo americano Banfield efficacemente denominò familismo amorale”.

L’affievolimento del principio di legalità, il sempre più ampio decentramento autonomistico e il ricorso a logiche privatistiche che raramente sono funzionali al perseguimento dell’interesse pubblico, sono certamente le principali concause, spiega il Procuratore, della denunciata inefficienza del nostro sistema: Paese che è ancora più drammatica nel nostro Mezzogiorno.

“È contro questa deriva presente anche in Basilicata, che tenta di fare argine l’azione della Procura contabile sempre nell’assoluto rispetto della legge e del principio costituzionale di eguaglianza di tutti dinnanzi ad essa”.

“La situazione lucana rispecchia quella del resto del Paese. C’è un uso non sempre corretto delle risorse pubbliche che, spesso, vengono erogate senza un’attenta valutazione di quelle che sono i ritorni per la collettività in termini di maggiori posti di lavori o di un incremento dell’economia locale. Inoltre, le somme vengono erogate senza che vi sia un adeguato sistema di controllo in grado di verificare che questi finanziamenti raggiungano lo scopo di far crescere i posti di lavoro e il Pil”.

Il Procuratore Oricchio ha infine concluso il suo intervento dichiarando che “la consuetudine alla cura dell’interesse pubblico costituisce il vero antidoto alla disaffezione dei cittadini verso le Istituzioni e posso affermare che grazie anche all’opera della Corte dei conti questa attitudine sta affermandosi fra gli amministratori e i dipendenti pubblici della Basilicata”.

 

La relazione della Corte dei Conti.

Tre milioni e mezzo di risarcimenti.

Il Presidente della Sezione regionale della Corte dei Conti Vincenzo Maria Pergola ha, invece, tracciato un bilancio dell’attività negli ultimi dodici mesi: sono 76 le sentenze, 45 in materia di responsabilità amministrativa e 31 in materia di giudizi. L’importo dei risarcimenti disposti con queste condanne risulta essere pari a circa 3 milioni e mezzo di euro.

I 49 giudizi di responsabilità discussi hanno coinvolto, in veste di parte “danneggiata”, gli Enti Locali (35 casi), le Amministrazioni statali (10 casi) e le Aziende Sanitarie Locali (4 casi). Tra le sentenze più significative c’è quella che ha riguardato un ingente danno (circa € 1.100.000) subito dal Comune di Pisticci per effetto del comportamento doloso di due dipendenti, protrattosi per un lungo arco temporale (1999-2006), consistente nell’alterazione della documentazione relativa a procedimenti di spesa e nella imputazione sul bilancio dell’ente locale del prezzo di lavori e forniture mai effettuate.

Il giudizio, oltre che i due dipendenti autori della frode, ha coinvolto numerosi dipendenti comunali che avevano contribuito alla produzione del danno, venendo meno ai compiti di controllo e verifica loro demandati. Sono invece, 86 i ricorsi in materia di pensione civile, 37 per le pensioni militari e 20 per quelle di guerra.

L’attività della Sezione regionale di controllo nel 2012 è stata particolarmente intensa, ha spiegato il Presidente Pergola. Infatti in sede di controllo di legittimità la Sezione ha ammesso a registrazione complessivamente 188 decreti: 136 relativi al conferimento di incarichi dirigenziali; 8 relativi a contratti attivi; 19 all’accertamento residui delle Amministrazioni interessate(DAR); 13 relativi ad atti del soggetto attuatore dell’emergenza immigrazione; 12 relativi ad atti del soggetto attuatore dell’emergenza alluvione 2011.

In sede di controllo sulla gestione, invece, sono state concluse le seguenti attività: il monitoraggio dell’evoluzione dell’attività normativa della regione Basilicata nell’anno 2010; la verifica degli Enti che si sono avvalsi della possibilità di istituire l’addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche; l’accertamento della trasmissione, da parte degli Enti Locali, del regolamento per l’affidamento di incarichi esterni; l’indagine sulla gestione finanziaria della Regione Basilicata per l’esercizio 2011 con particolare riferimento agli equilibri di bilancio, all’indebitamento ed al rispetto del patto di stabilità interno; l’esame delle relazioni degli organi di revisione delle Province di Potenza e Matera e dei 131 Comuni della Basilicata, relative ai conti consuntivi dell’anno 2009 e delle relazioni degli organi di revisione economico finanziaria delle Province e dei Comuni, concernenti i bilanci preventivi dell’anno 2012.

Sono stati poi espressi 25 pareri in materia di contabilità pubblica: un’importante funzione consultiva che la Corte esercita su richieste della Regione, delle Province e dei Comuni. La materia trattata è stata ampia: dalla disciplina relativa ai criteri e alle modalità di stabilizzazione del personale precario, di assunzioni di personale, di progressioni di carriera e di mobilità volontaria di personale.

Sono, infine, 53 i giudizi pendenti al primo gennaio 2013, 18 quelli pervenuti e 45 i definiti nel 2012 (29 condanne e 5 assoluzioni), 33 quelli pendenti su istanza di parte.

Il Presidente Pergola ha ringraziato per il lavoro svolto nell’anno passato i rappresentanti della libera Avvocatura, della procura Generale, i militari delle forze dell’ordine, i colleghi, il personale della Sezione e ha dichiarato in conclusione che “la gestione trasparente e corretta del pubblico denaro è resa più urgente dalla situazione economica nella quale si dibatte il Paese e dal diffondersi di episodi di mala gestio”.

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“…forme di cattiva gestione della finanza pubblica allargata sovente caratterizzate da quella logica che, a metà degli anni cinquanta, il sociologo americano Banfield efficacemente denominò familismo amorale”

…ed è esattamente quello che il sottoscritto dice da anni ed anni!!!

2 pensieri su “dalla relazione del Procuratore Regionale della Corte dei Conti

  1. Ciò che vai dicendo da anni ed anni interessa a poco meno di 900 persone in questa regione. Lo so, può apparire un commento rabbioso o rassegnato, ma mi sento di dire che se le cose vanno così e continuano ad andare così, allora la colpa non è solo della mala politica, no?

  2. non è che 900 voti rappresentino il bacino di ascolto, sono però quanto l’istanza raccoglie tra l’apparizione di alcuni movimenti per cui la gente più o meno acriticamente ha votato sulla base di rabbie e senza alcuna conoscenza dei programmi, ma anche di nostre specifiche incapacità ad organizzare un percorso in cui la gente riconoscesse non solo le nostre tematiche, ma anche le soluzioni programmatiche…sto lavorando a migliorare tutto ciò

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